Capitolo 46

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Arthur

Era agitatissimo. La notizia del ritorno di Merlin l'avevano messo in fibrillazione, tanto da spingerlo a chiamare Gwaine e tutti gli altri per fare una sorpresa al moro.

Si erano organizzati e si sarebbero fatti trovare in casa al suo arrivo. Non vedeva l'ora di vederlo, di baciarlo, di accarezzarlo. Due anni passati a sentirlo al telefono non gli erano bastati, voleva sentirlo respirare su di se per togliergli il fiato baciandolo appassionatamente. Avrebbero recuperato quegli anni persi, tutti i momenti in cui non aveva potuto perdersi nel blu di quegli occhi che gli avevano fatto perdere la testa. Tutto.

Merlin arrivò a Detroit la sera successiva, data la lunghezza del viaggio e lui e tutti gli amici del suo ragazzo erano nervosi ed impazienti di rivederlo.

-Arthur, spegni le luci e va' a nasconderti per l'amor del cielo.- sussurrò Gwaine, sentendo l'auto di Hunith accostare nel vialetto. Arthur corse in camera del moro, nascondendosi dietro al letto. Quando Merlin e sua madre entrarono in casa trovarono il totale silenzio a regnare sovrano. -Hai fame?- domandò Hunith a suo figlio, complice degli altri ragazzi. -No, voglio solo mettermi a letto.- biascicò Merlin avviandosi verso la sua stanza.

Senza nemmeno accendere la luce il moro lasciò cadere a terra le borse e si lasciò cadere a peso morto sul letto a pancia in giù. Arthur lentamente uscì dal suo nascondiglio, stendendosi accanto a lui. Il desiderio di stringerlo e di baciarlo tornò prepotente dentro di lui e il biondo non ci pensò due volte a soddisfarlo. Fece scivolare una mano sulla schiena del moro accarezzandola lentamente. A quel tocco Merlin sobbalzò, alzandosi di scatto dal letto e correndo ad accendere la luce.

Arthur sorrise al suo ragazzo, facendosi trovare steso sul suo letto. -E' questo il modo di salutarmi? Sei veramente pessimo..- non riuscì a finire la frase, trovandosi con la bocca di Merlin incollata alla propria senza che se ne fosse accorto. Baciarlo fu come tornare a respirare, aveva sentito la sua mancanza fin dentro le ossa e niente valeva più di quel momento. Merlin fece scorrere le mani su tutto il suo corpo, facendogli addirittura dimenticare degli altri che lo stavano aspettando in soggiorno con Hunith.

Artigliò le spalle del moro, approfondendo il bacio e facendolo posizionare tra le sue gambe. Merlin poggiò la fronte sulla sua quando respirare divenne una necessità. -Mi sei mancato da morire.- soffiò sulle labbra del moro. -Anche tu, tantissimo.- Merlin strinse il suo viso tra le mani e lo baciò di nuovo. -Ti amo, ti amo, ti amo..- ripeté Merlin all'infinito mentre Arthur gli tempestava di baci il viso ed il collo.

Quella dolce atmosfera venne spezzata da una forza maggiore che prese Merlin per un braccio, facendolo separare dal corpo caldo di Arthur.

Il biondo scoppiò a ridere quando vide Merlin guardare Gwaine come se venisse da un altro pianeta. -Capisco la gioia di rivedervi ma tua madre ha cambiato le lenzuola da poco.- Merlin si gettò sul suo amico, abbracciandolo.

Arthur non poté trattenersi dal provare un moto di gelosia quando vide le mani di Gwaine stringersi sui fianchi del suo ragazzo e lo vide chiudere gli occhi, beandosi della sensazione di avere Merlin vicino. Sapeva quanto Merlin fosse legato al suo amico e sapeva anche che Gwaine, nonostante i sentimenti che provava per Merlin, non si sarebbe mai messo tra loro. Così mise da parte la gelosia e si alzò dal letto.

Tornarono in soggiorno, dove Merlin venne accolto da Gwen, Elyan, Lance, Percival e Freya con abbracci e amichevoli pacche sulle spalle. Arthur studiò Merlin con attenzione. Gli occhi brillanti, il sorriso che aveva sempre sognato erano lì, tutto ciò che aveva sempre desiderato si era avverato. Merlin felice ed in salute. Due anni erano stati solo un momento paragonato al tempo che ora avrebbero vissuto insieme e in cui l'avrebbe visto sempre sorridere raggiante come in quel momento.

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