Capitolo 18

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Arthur

Erano quasi due mesi che ormai lui e Merlin si frequentavano e non poteva andare meglio di così.
Merlin aveva avuto la capacità di sorprenderlo giorno dopo giorno; era un tipo non molto facile da capire, ma quando erano soli sapeva farsi capire benissimo.

Quando lo baciava lo faceva in modo assolutamente passionale, stringendosi a lui, passandogli le mani tra i capelli dorati e facendole vagare su tutto il suo corpo. Lui non era da meno, nonostante Merlin non avesse il suo stesso fisico, gli piaceva aggrapparsi alle sue spalle, amava affondare le mani tra quel cespuglio di capelli neri e tirarglieli quando i baci si facevano più intensi.

Non erano ancora arrivati a fare il grande passo; Merlin diceva che avevano tempo e che dovevano andarci piano ma lui cominciava a desiderarlo. Quando lo baciava giocava con i lembi della sua maglia o tirava troppo il bordo dei suoi jeans, amava affondare il viso nel collo bianco e invitante di Merlin e riempirlo di baci, di morsi: era ossessionato dal suo collo.

Ci pensava anche in quel momento, disteso sul suo letto dopo una frenetica giornata tra scuola, studio e tenere a bada Morgana che gli stressava l'anima chiedendo dettagli sulla sua relazione. Non aveva saputo dare una risposta a sua sorella perché non sapeva con certezza cosa fossero lui e Merlin.

Conoscenti? Amici? Fidanzati?

Non sapeva darsi una risposta. Sapeva solo che Merlin gli stringeva le mani ogni volta che ne aveva l'occasione, fulminava con gli occhi chiunque posasse lo sguardo su di lui, non era mai sazio dei suoi baci – come lui del resto – ma non sapeva come definirlo.

Si girò su un fianco cercando di riposare ma la vibrazione del suo cellulare gli fece aprire gli occhi e sperare che a scrivergli fosse stato Merlin.

Sbloccò il cellulare e aprendo la sezione dei messaggi un sorriso gli sfiorò le labbra.

"Sei sveglio?" scriveva Merlin.

"Si" digitò. Quella sera erano stati separati perché Merlin gli aveva detto di doversi occupare di una questione importante senza fornirgli ulteriori dettagli.
Tenendo conto dello stile di vita di Merlin e di come, a volte, la preoccupazione assalisse gli altri la cosa non l'aveva fatto stare tranquillo. Nel corso dei due mesi in cui si stavano frequentando il moro si era presentato parecchie volte alle uscite di umore scuro, pensieroso, agitato e a volte capitava anche di vedergli un nuovo livido addosso.

Da quando erano usciti allo scoperto, rivelando agli altri del gruppo che tra di loro fosse nato qualcosa, Arthur cercava di scoprire di più su di lui facendo leva sul fatto che aveva voglia di conoscerlo per davvero. Insisteva più con Gwaine e con Gwen, i due che lo conoscevano meglio.
Ma appena diceva loro che desiderava sapere cosa nascondesse Merlin, Gwen si oscurava e non rispondeva mai, mentre Gwaine sospirava a gli diceva che stare con Merlin non sarebbe stato affatto facile e gli consigliava di riflettere sulle proprie scelte.

Il cellulare vibrò, segnalando l'arrivo di un nuovo messaggio. "Potresti uscire di casa?"

Arthur sgranò gli occhi e si alzò di scatto dal letto per dirigersi alla finestra. Non riusciva a credere ai suoi occhi: l'auto di Merlin era parcheggiata proprio di fronte casa sua. Decise di telefonargli.

-Ehi.- il moro rispose dopo un paio di squilli.

-Che ci fai qui a quest'ora?- domandò Arthur cercando di tenere la voce bassa per non svegliare Uther e Morgana.

-Avevo voglia di vederti. Esci?-

-E la tua questione importante?-

-Non è una cosa di cui tu debba preoccuparti.-

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