𝓐𝓶𝓸𝓻𝓮 𝓶𝓪𝓵𝓪𝓽𝓸.

CAPITOLO 16. MIRANDA

MIRANDA SU UN FILO.

Era mezzogiorno quando mi arrivò una chiamata con un numero privato sul cellulare.

"La tua fidanzatina non so se è morta, sicuramente l'ho lasciata su un filo: quello tra la vita e la morte. Sai aveva in mano un test di gravidanza, se avesse un bambino in pancia bhe sicuramente l'ho ammazzato. Adios amigo." mi disse Ignazio con una risata amara prima di chiudere la chiamata.

Miranda. La chiamai subito ma invece della sua voce al telefono rispose una donna: "Pronto?" disse.

"Sono il fidanzato della ragazza, lei chi è"

"Sono un'infermiera del pronto soccorso, la signorina è in coma farmacologico ma non posso darle nessuna informazione."

"A quale ospedale sta?"

L'infermiera mi diede il nome dell'ospedale ed io e il mio amico e collega andammo, prendemmo la volante di servizio con le sirene accese. Miranda era in coma farmacologico era tutto quello che mi ronzava in mente. Quel bastardo me l'aveva ridotta male.

Quando arrivai in ospedale Linda ed i genitori di Miranda erano già lì, piangevano e quando mi videro Linda mi abbracciò e mi disse: "La stava per ammazzare. Non ha avuto pietà. E' in coma farmacologico. Le ha tirato una sfilza di calci e voleva farla abortire."

"Linda, abortire, che stai dicendo?"

"Mirko, Miranda è incinta di tre settimane. Era andata in farmacia a comprare il test. Lì Ignazio l'ha bloccata e l'ha massacrata. Ave scoperto il vostro appartamento perchè dal giorno prima ti aveva seguito. Mirko mi ascolti?"

"No Linda, sono rimasto a quando mi hai detto che Miranda è incinta. Perchè è ancora incinta vero?"

"Si Mirko, è ancora incinta. Ha protetto il fagiolino con tutta la forza che lui o lei le percosse non le ha nemmeno sentite. Miranda ha due costole rotte e le braccia spezzate proprio per questo. Ha entrambe la braccia ingessate e le costole stanno facendo un resoconto sull'operazione che potrà subire."

Miranda era stata ancora una volta una guerriera. Aveva combattuto per proteggere nostro figlio da quella furia umana. Nostro figlio. Da una parte ero frastornato e volevo Miranda per essere certo della sua sopravvivenza.

Da un altro lato il mio cuore era ritornato a scoppiare di felicità. Avevamo concepito il frutto del nostro amore. Avevamo una famiglia e non volevo cantare subito vittoria ma ero felice che Miranda ed io stavamo ricostruendo ciò che avevamo lasciato in sospeso.

Dopo, dalla porta che segnava il reparto di "Terapia Intensiva" , uscì un dottore. Tutti ci precipitammo per chiedere informazioni e lui ci disse: "E' sveglia. Sono salvi. La signora Miranda non dovrà subire nessuna operazione. E' stato un miracolo ma non è una donna, è una guerriera."

La signora Miranda, mipiaceva, avevo deciso: Miranda l'avrei sposata.