L'APPUNTAMENTO.
Arrivammo sul pianerottolo di casa sua e sentì tintinnare le chiavi, sapevo che eravamo lì perchè lui in macchina se lo era lasciato sfuggire ma in realtà me lo immaginavo.
Quando aprì la porta mi tolse la benda e ciò che viddi mi fece rimanere senza parole. Il tavolo della sala era imbandito e aveva al centro un enorme mazzo di rose rosse. La tovaglia era bianca con i ricami rossi e la cena era già servita. Le lampade poste negli angoli sui toni dell'arancio crearono quella luce diffusa che avevo visto solo nei film.
Mi girai e lo abbracciai forte era l'unica cosa che mi venne spontanea fare dopo aver visto questa meravigliosa sorpresa.
"Sai Miranda, a volte penso che nella vita le persone non si incontrano per caso. Tu quella sera mi avevi già colpito con la tua risata ma quando mi hai riso in faccia per il mio nome ho capito che con te, avrei voluto essere molto di più che un amico. In questi sette mesi di frequentazione una cosa l'ho capita: che esiste il colpo di fulmine ed io l'ho avuto con te. Miranda io ti amo dal primo istante in cui ti ho baciata. Le tue labbra sapevano di vodka e mojito allo stesso tempo ma so solo io quando non avrei voluto levarmi quel sapore dalle mie di labbra. Miranda ti sto dichiarando amore perchè è ciò che provo, ti prego sii mia, sii la mia fidanzata, la mia compagna, la mia migliore amica e nemica. Ti prego."
Quando finì di parlare e di esprimermi i suoi sentimenti le mie lacrime di gioia erano scese già, gli risposi che in lui rivedevo me stessa, che lo volevo anche io, che lo amavo semplicemente, che mi faceva stare bene e perchè con lui ero me stessa.
Ci baciammo, prima con delicatezza come se non volessimo farci del male dopo quella dichiarazione poi il bacio divenne fame.
Fame di averci completamente, di appartenerci e fonderci. Fame di voler fare l'amore per completarci.
Finimmo sul divano, io a cavalcioni su di lui, mi baciava con foga, amore e lussuria. Mi bramava e mi desiderava più di quanto io desiderassi lui. Mi baciava il collo ed io ansimavo ì, gli tiravo i capelli e lui gemeva.
Avevo indossato un vestito lungo. Il di sopra era un corpetto che accentuava ancora di più il mio seno e la gonna era di chiffon morbido con gli spacchi laterali. Sentivo la sua erezione sulla mia coscia e più la sentivo più lo desideravo.
Mi baciò il seno e piano piano slacciava il corpetto, risalì sulla clavicola e sulla mandibola, avevo i brividi. Riuscì a slacciarmi il vestito e rimasi solo con le mie mutandine di pizzo nere che avevo indossato per l'occasione sapendo che forse oggi, era il giorno giusto.
Ignazio mi guardò, aveva gli occhi lucidi pieni di lussuria, io mi vergognai ma lui con amore mi disse che ero bellissima.
Io gli sbottonai la camicia e gliela tolsi. Aveva un fisico bellissimo, scolpito un vero e proprio bronzo di Riace. Si tolse anche i pantaloni e rimase anche lui solo con l'intimmo.
"Ti prego Miranda, ho solo voglia di te, nessun preliminare. Voglio assaportarti fino in fondo."
"Ignazio, non farmi male ma ti prego, sbrigati."
Ci togliemmo le mutandine ed entrò dentro di me. Andava piano e una volta abituata alla sua presenza iniziò ad andare più veloce.
Iniziai ad urlare di piacere, avevo i brividi perchè mentre facevamo l'amore Ignazio mi accarezzava i seni e le cosce.
Raggiunsi l'orgasmo e lui con me, esplodendomi dentro. Sapeva prendessi la pillola. Rimanemmo così, abbracciati e lui ancora dentro me.
La cena era ormai fredda ma la notte era lunga e fu nostra. Tutta nostra.
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𝓐𝓶𝓸𝓻𝓮 𝓶𝓪𝓵𝓪𝓽𝓸.
Romanzi rosa / ChickLit[COMPLETA]L'amore è bello ma a volte può far male. Miranda ha ventisei anni e da due anni vive un amore malato. Ignazio è un uomo bellissimo e socievole ma ha un difetto: la gelosia e la possessione per le sue cose. Miranda e Ignazio vivono un amor...