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(T/n)'s Pov

《Grazie mille, non so come avrei fatto senza di te, cara!》
《Si figuri, è il mio lavoro!》
Rispondo con un sorriso alla signora davanti a me.
Era tornata verso l'ora di pranzo un po' preoccupata, non credo si fidasse molto di me ma non gli diedi molta importanza, in fondo era normale.
Ero praticamente una sconosciuta per loro.
《Spero che questo piccolo bambino abbia fatto il bravo...》
Disse guardando sospettosa Luca che ridacchiò sotto i baffi.
《Ma sì, è stato bravissimo, non si preoccupi!》
《Bene, quindi... ecco a te i soldi.》
Mormorò tirando fuori dal suo portafoglio la cifra stabilita in precedenza.
《Grazie mille.》
Li presi e li misi in borsa, per poi rivolgere un dolce sorriso al piccolo Luca e avviarmi verso la porta d'ingresso.
《Non vuoi rimanere a mangiare qualcosa?》
Ridacchiai fra me e me pensando che quella domanda era proprio da mia nonna.
《No, no, grazie... ho altro lavoro da svolgere!》
Mentii per non offenderla troppo e lei annuì comprensiva, salutandomi con un cenno della mano.
Uscii chiudendomi la porta alle spalle e con il telefono già in mano chiamai per l'ennesima volta un taxi.

L'auto di Frank si fermò davanti a me e subito mi salutò con un cenno della mano che ricambiai, il finestrino ovviamente era sempre aperto con lui, soprattutto in estate. Entrai e mi misi comoda come fosse la macchina di un amico di una vita.
《Beh, turno corto oggi, eh?》
《Già, per fortuna...》
《Persone fastidiose?》
《No, c'era una signora anziana con il suo nipotino, erano piuttosto tranquilli... anche se la signora mi guardava storto certe volte.》
《Beh, è ovvio, le persone di una certa età sono sempre molto diffidenti con tutti... poi tu hai solo (t/e) anni, figuriamoci!》
Sospirai, ammettendo a me stessa che non aveva tutti i torti.
《Già, heh... comunque adesso voglio solo tornare a casa e riposarmi!》
《Sarà fatto!》
Detto questo partì verso casa mia.
Ormai sapeva la strada a memoria, non doveva neanche accendere il navigatore e questo lo faceva sembrare ancora più di famiglia.

Dopo aver pagato la corsa come al solito, lo salutai vendendolo poi ripartire a gran velocità.
《Grazie e alla prossima!》
《Alla prossima!》
Rientrai in casa e mi feci velocemente da mangiare, stavo morendo di fame e l'ora di pranzo era già passata da un po'.
Dopo mangiato, non sapendo cosa fare e non avendo altro lavoro da svolgere, mi buttai sul divano con un pacchetto di patatine e accesi la tv con Netflix.
Il giorno passò così, episodio dopo episodio, patatina dopo patatina.

Arrivò così la notte, la mia tanto odiata notte, come ogni volta.
Indossai il mio pigiama e mi buttai sul letto, realizzando dopo pochi minuti che non mi sarei mai addormentata.
Così presi di nuovo una delle mie pasticche e chiusi gli occhi, aspettando di addormentarmi.

Mi ritrovai nella mia vecchia casa, quella dei miei genitori. Era sera, lo vedevo dalle luci accese nelle stanze. Mi trovavo in cima alle scale che davano alla mia vecchia camera.
Mi sembrava di aver già vissuto una cosa del genere.
Ad un tratto sentii la calda voce di mia madre chiamarmi dalla cucina per dirmi che era pronta la cena.
Scesi lentamente le scale, ripercorrendo con gli occhi tutti i dettagli che ormai avevo dimenticato di quella casa, per poi arrivare sulla soglia della porta della cucina.
Mi fermai un attimo ad ascoltare sentendo mio padre parlare aldilà della porta e improvvisamente ricordai tutto.
Quella era la sera in cui ero scappata di casa. Sapevo già cosa avrebbe detto mio padre, lo ricordavo bene.
《Non potevo avere una figlia normale?》
《Andiamo, non dire così caro...》
Mia madre tentò invano di addolcirlo, non ha mai accettato il fatto che certe persone non possono cambiare, se non in peggio.
《Dico solo la verità. Non sa neanche fare la cosa più semplice di tutte: dormire! Perché devo mantenere un'incapace con problemi come lei che, inoltre, ci fa spendere soldi in medicine inutili?! Cosa ho fatto di male per meritarmi gli imbarazzanti sguardi di compassione dei miei colleghi appena accenno di lei?》
Sbuffò sonoramente, mia madre non riuscì neanche a controbattere e forse il suo silenzio fu la cosa che mi ferì di più.
Come quella sera di molti anni fa spalancai la porta, con le lacrime che mi bagnavano le guance, e urlai con tutta la rabbia che avevo in corpo.
《Non siete obbligati a mantenermi!》
Guardai con odio mio padre che sembrava stupito di vedermi, poi però la sua espressione si tramutò in un largo ghigno compiaciuto e dai suoi occhi cominciò a scendere il solito liquido nero di sempre. Pian piano fu completamente ricoperto e quello che una volta era mio padre adesso si era trasformato nel mostro scheletrico che mi perseguitava da giorni.
《No... non ancora tu...》
Mormorai indietreggiando un po' spaventata, poi però fui pervasa da una scarica di rabbia incontrollabile.
《Lasciami in pace, lurido mostro!》
Afferrai la prima arma che vidi, ovvero un coltello che era sul tavolo, e mi scagliai contro di lui cercando di ferirlo, consapevole del fatto che in fondo era solo un incubo.
Inizialmente riuscì a schivare abilmente tutti i miei attacchi, tuttavia una volta lo colpì ad un suo tentacolo tagliandone un pezzo.
Lo scheletro però non sembrò infastidito dalla ferita e in poco tempo il tentacolo tagliato si ricreò tornando come nuovo.
Ogni mio attacco era inutile, sembrava non indebolirlo neanche un po'.
Mi guardò con un ghigno divertito in volto, per poi scoppiare in un'agghiacciante risata inquietante.
《Ti pentirai di aver affrontato il grande Nightmare, mocciosa.》
《N-Nightmare? Ti chiami così?》
La sua faccia si incupì, diventando stranamente seria, il suo occhio azzurro sempre illuminato.
Metteva quasi soggezione.
《A te cosa importa?》
In effetti non mi importava molto, anzi per niente, forse era solo ingenua curiosità.
Strinse un pugno con rabbia abbassando lo sguardo.
《Pagherai per questo affronto. Le persone a te care pagheranno.》
Disse con tono freddo.
In quel momento la mia vista iniziò a sfuocarsi.
《Aspetta!》
La mia voce non venne ascoltata da nessuno e mi svegliai.

Il mio cuore batteva all'impazzata mentre le prime luci dell'alba illuminavano la stanza.
Sospirai cercando di calmarmi.
Un nuovo giorno era arrivato, un altro incubo era passato.

Insomnia || Nightmare!Sans × Reader [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora