(T/n)'s Pov
Feci un profondo respiro per darmi il coraggio necessario e appoggiai le mani sulle maniglie, per poi aprire le ante con uno scatto.
Solo vestiti. File di vestiti tutti ammassati tra loro, come sempre.
Con una mano mi feci spazio tra quei vestiti fino a vedere il solito fondo dell'armadio in legno, niente di strano.
Iniziai così a ridacchiare della mia stupidità, credevo davvero che ci potesse essere qualcosa qua dentro?
Mi passai una mano sugli occhi, per poi darmi qualche leggero schiaffetto su una guancia.
《Qui siamo nella realtà, non in un sogno, svegliati (T/n)...》
Richiusi l'armadio sospirando e proprio in quel momento il mio telefono squillò.
Mi avvicinai al comodino dov'era posto e lo presi guardandolo, un altro numero sconosciuto.
《Ecco, appunto, la realtà...》
Sbuffai già stufa delle solite chiamate di lavoro ma risposi, cercando di sembrare più gentile possibile.
《Pronto? Servizio di babysitting... come posso aiutarla?》
《Oh, allora è il numero giusto!》
Esclamò una voce femminile dall'altro capo del telefono. Sembrava piuttosto anziana, ormai avevo imparato a riconoscere le voci.
《Potrebbe venire a badare al mio nipotino fra una mezz'oretta?》
《Ma certo signora, mi dia il suo indirizzo.》
《Ah giusto, via Garibaldi 22, non si può sbagliare... scusi per il disturbo!》
Sorrisi per la troppa gentilezza che quella voce tremante emanava, mi ricordava quasi mia nonna.
《Non si preoccupi, è il mio lavoro in fondo! Sarò da lei tra mezz'ora.》
《Grazie e arrivederci!》
《Arrivederci.》
Chiusi la telefonata e sospirai posando di nuovo il telefono, solo in quel momento notai che erano quasi le 8:00.
《Cavolo, le persone anziane si svegliano sempre presto, chissà come mai...》
Ridacchiai fra me e me e mi diressi in bagno per rinfrescarmi e prepararmi.Una volta pronta presi il telefono e chiamai il mio solito taxi, poi uscii di casa ad aspettarlo.
Stavo guardando il cielo, sereno come non mai, persa fra mille pensieri, quando sentii un clacson suonare vicino a me e per poco non mi spaventai. Abbassai lo sguardo notando la macchina bianca del taxi parcheggiata davanti a me con il viso divertito di Frank che mi guardava. Sorrisi e salii in macchina, nei posti posteriori come sempre. Frank mi accolse con un grande sorriso caloroso, come suo solito.
《Ehilà (T/n)! Allora, come va?》
《Come sempre Frank.》
Notai che lui mi guardò dallo specchietto del cruscotto, alquanto pensieroso.
《Non sembri avere una bella cera... hai fatto tardi stanotte? O ti sei divertita?》
Domandò con un sorriso malizioso.
Ridacchiai per l'assurdità della domanda, guardando fuori dal finestrino.
《Non me ne parlare... secondo te?》
《Credo tu abbia fatto a botte con qualche demone della notte, eh?》
Lo guardai stranita a quella domanda, pensando ai miei incubi.
《Ma cosa dici! Mi manca solo quello guarda...》
Frank scoppiò a ridere.
《Che stupido...》
Mormorai a voce bassa, con un sorriso, ma a quanto pare lui mi sentì.
《E dai, senza di me ti saresti già buttata da un palazzo, ammettilo!》
Ridacchiai, pensando che in fondo era vero.
《Non hai tutti i torti...》
《Heh, visto? Bene, allora dove ti porto oggi?》
《Via Garibaldi 22.》
《Fantastico, reggiti forte!》
Esclamò come al solito, per poi partire.Il viaggio non fu molto lungo e sia io che Frank non parlammo più molto.
Si fermò davanti un'umile casa con un piccolo giardinetto pieno di fiori e piante ben curate che corrispondeva all'indirizzo dato.
《Eccoci qua!》
Annuii e scesi dal taxi, avvicinandomi poi al finestrino di Frank che era rimasto aperto per tutto il tragitto.
Lui mi guardò per poi sorridermi amichevolmente.
《Solo dieci euro questa volta, sei stata fortunata~》
《Beh, insomma, poteva andare meglio!》
Esclamai tirando fuori il portafoglio dalla mia borsa.
《Allora la prossima volta puoi sempre andare a piedi!》
《No no, va bene, ecco a te!》
Gli diedi i suoi soldi e lui se li mise subito in tasca ridacchiando.
《Bene, a dopo!》
Mi salutò con un cenno della mano e poi partì a gran velocità.
Sorrisi guardando la macchina allontanarsi, per poi scuotere la testa tornando alla realtà.
Attraversai il piccolo giardinetto facendo slalom tra le varie piante arrivando infine alla porta dell'abitazione.
Suonai il campanello, aspettando di sentire qualcosa dall'altra parte della porta.
《Chi è?》
Chiese la stessa voce che mi aveva risposto al telefono.
《Sono la babysitter.》
《Cosa?》
A quanto pare non avevo parlato abbastanza forte.
《Sono la babysitter che avete chiamato!》
Esclamai alzando la voce per farmi sentire.
A quel punto la porta si aprì, mostrando la figura piuttosto bassina di una donna anziana. I suoi capelli erano brizzolati di grigio e aveva molte rughe sul volto, nonostante questo sembrava avere un aspetto molto amichevole.
Appena mi vide sgranò gli occhi stupita, guardandomi dall'alto in basso.
《Sei tu la babysitter?》
A giudicare dal suo atteggiamento e dalla sua domanda deduco che si aspettava una persona un po' più adulta di me, o semplicemente diversa.
《Sì, sono io.》
Risposi decisa, cercando di mostrare più sicurezza possibile per farmi sembrare più grande della mia età.
La donna mi guardò ancora per qualche secondo per poi scuotere la testa e farmi entrare.
《Bene, fa come se fossi a casa tua cara...》
Il suo tono adesso era incredibilmente amorevole, come quello di una nonna.
Un piccolo bambino con i capelli castani corse verso di noi, sorridendo allegramente.
《Nonna, è lei la ragazza che deve stare con me?》
Domandò curioso alla signora vicino a me, per poi guardarmi con i suoi grandi occhi marroni.
《Sì, è lei tesoro, spero che andrete d'accordo!》
La donna gli sorrise per poi guardarmi anche lei.
《Io devo andare assolutamente a fare la spesa e non posso lasciare il mio nipotino solo, i suoi genitori l'hanno lasciato da me in vacanza, per questo ti ho chiamato. Non ti devi preoccupare, è un angioletto!》
Disse accarezzandogli la testa dolcemente.
Il bambino ridacchiò, scuotendo la testa divertito.
《Va bene, non si preoccupi, è in buone mani!》
Le sorrisi e lei annuì, andando a prendere una borsa molto grande.
《Allora adesso che ci sei posso andare, fai il bravo tesoro!》
Disse rivolgendosi al bambino.
《Certo nonna, stai tranquilla!》
La donna ridacchiò per poi salutarmi e uscire. Adesso eravamo solo io e il piccoletto.
Lo guardai e lui mi sorrise, era molto allegro e trasmetteva felicità.
《Allora piccolo, come ti chiami?》
Gli domandai abbassandomi alla sua altezza e sorridendogli.
《Luca... e tu?》
Rispose timidamente, era davvero molto tenero.
《Io mi chiamo (T/n), piacere di conoscerti!》
《Piacere!》
Esclamò per poi abbracciarmi.
Ridacchiai e ricambiai, stringendolo.
Quando ci staccammo lui mi guardò un po' e io mi alzai prendendolo per mano.
《Allora, quanti anni hai?》
《Sei...》
《Wow, allora sei un ometto!》
Esclamai allegra per renderlo felice.
Lui ridacchiò divertito, alzando le braccia entusiasta.
《Sìì!》
Mi sedetti sul divano lì vicino e lui mi seguì, sedendosi vicino a me.
《Cosa vuoi fare?》
Lui ci pensò un po', indeciso.
《Non lo so...》
Abbassò lo sguardo, per poi indicare i miei bracci.
《Cosa ti sei fatta lì?》
Domandò curioso.
Mi guardai il punto che stava indicando e sgranai gli occhi.
Sui miei bracci si erano formati dei lividi in determinati punti, anche se io non avevo sbattuto da nessuna parte.
Mi feci improvvisamente pensierosa, riflettendo su come avessi potuto farmi quei segni.
Poi, un inquietante pensiero mi passò per la mente facendomi rabbrividire.
Mi chinai di scatto per guardare la mia gamba e, grazie ai pantaloni corti che indossavo, vidi un altro livido sulla caviglia.
Adesso tutto sembrava collegato.
Quei segni erano negli stessi punti in cui mi avevano afferrata i tentacoli del mio incubo.
《Hey, va tutto bene?》
Domanda Luca con aria preoccupata.
《Sì... sì, va tutto bene.》
Volevo rassicurarlo ma sento che la mia voce è più insicura che mai.
Il bambino mi guarda un po' stranito ma noto che lascia perdere l'argomento quasi subito.
《Vuoi giocare con me?》
Mi sorride e io cerco di dimenticarmi di quei pensieri ricambiando il suo sorriso.
《Certo, giochiamo dai...》
Lui si alza, al settimo cielo, e mi trascina in camera sua per farmi vedere tutti i suoi giochi.
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Insomnia || Nightmare!Sans × Reader [Completa]
FanficI sogni: luoghi bellissimi e senza fine, capaci di rispecchiare ogni nostro più profondo desiderio. Le persone sono così affascinate da questo mondo utopistico che hanno perfino cercato di prenderne il controllo, ma solo pochi prescelti sono riuscit...