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(T/n)'s Pov

Diversamente da quello che pensavo, non successe niente per tutto il giorno.
Non chiamò nessuno per lavoro e non vidi neanche l'ombra di Nightmare, per mia fortuna.
Passai tutta la giornata ad ascoltare musica, guardare la tv, navigare sui social e sgranocchiare qualche snack in pigiama. Un meritato giorno di riposo come non l'avevo da troppo tempo, insomma.
Stavo quasi cominciando a convincermi che fosse davvero tutto solo nella mia testa.
Nightmare, la sua storia, la coincidenza con la morte di Frank, gli incubi e gli strani segni sul mio corpo. In fondo, se non si faceva vedere nessuno voleva dire che non esisteva e che mi ero preoccupata per niente.
Probabilmente era tutto causato dalla mia insonnia, dopotutto ho sempre fatto incubi fin da piccola e quelli potevano tranquillamente farne parte.

La sera così arrivò in fretta e io mi ero quasi dimenticata del sogno precedente e di Nightmare.
Erano circa le 23:00 e stavo per mettermi a letto quando il mio telefono squillò, era un numero sconosciuto. Incuriosita risposi in fretta, chiedendomi chi mai potesse chiamarmi a quell'ora.
《Pronto?》
Dall'altra parte mi rispose una strana voce maschile, non riuscivo ad identificarne bene l'età e non l'avevo mai sentita prima ma sembrava molto agitato.
《Pronto? Uh... (T/n), giusto?》
Mi sorpresi che conoscesse il mio nome.
《Sì, sono io... ma lei chi è? Ci conosciamo?》
《Sei una babysitter, vero? Un... un mio collega ti ha chiamato qualche giorno fa ed è rimasto soddisfatto... so che è molto tardi, ma posso chiederti di venire a badare a mio figlio per un po'?》
Non ero sicura di voler accettare visto l'orario, ma lui sembrava aver davvero bisogno d'aiuto.
Sentendo il mio silenzio, riprese a parlare.
《N-non sarà per molto tempo e ti pagherò anche più del dovuto! Ma purtroppo ho un'emergenza e sei la sola che posso chiamare...》
Ci pensai ancora un po' ma, alla fine, decisi di accettare. Non tanto per i soldi ma per cercare di aiutare quell'uomo.
《Va bene, il suo indirizzo?》
《Ah, grazie! Grazie mille!》
Esclamò pieno di gioia e sorrisi, la sua felicità improvvisa era davvero contagiosa.
《Uh... l'indirizzo...》
Mormorò come se stesse cercando qualcosa e non si ricordasse dove abitava. Un comportamento piuttosto strano, tuttavia non gli diedi troppa importanza, poteva capitare.
《Ecco, Via Forcella 17!》
《Bene, verrò il prima possibile》
《Grazie... grazie ancora!》
Dopo questo riattaccò subito la chiamata.
A quel punto sbuffai e mi vestii di nuovo, non potevo certo uscire in pigiama.
Una volta pronta chiamai il solito taxi e andai ad aspettarlo davanti casa.

Arrivò dopo pochi minuti, alla guida c'era qualcuno che non avevo mai visto, probabilmente colui che faceva il turno notturno. Tuttavia da quando non c'era più Frank non m'importava chi ci fosse alla guida.
Entrai, l'autista non mi rivolse neanche un saluto e andò subito al dunque.
《Dove la porto?》
《Via Forcella 17.》
A quelle parole l'uomo mi lanciò un'occhiata di disprezzo, ma non capii perché.
《Ne è sicura?》
《Sì, sicurissima.》
Risposi decisa, l'indirizzo era quello, ero sicura di aver capito bene.
Lui sospirò scuotendo la testa e dopo pochi secondi la macchina partì.

Le iniziali luci della città andarono sempre più a diminuire man mano che ci avvicinavamo all'arrivo, a dire la verità ci stavamo proprio allontanando dal centro città. Le strade si erano fatte deserte e ormai c'era soltanto il nostro taxi in giro.
All'improvviso l'autista accostò a lato di un viale qualsiasi, dietro ad un'altra macchina, e mi fece cenno di pagare.
《Ma siamo arrivati?》
《Sì, il numero 17 è in quel vicolo lì》
Disse indicando un piccolo vicolo poco rassicurante accanto alla macchina.
《Sono dodici euro.》
Annuii un po' incerta e pagai per poi scendere dall'auto. Appena fuori quella ripartì velocemente, lasciandomi lì, vicino ad un cartello di strada senza uscita, con la sola compagnia delle stelle e un lampione mezzo rotto.
Diedi un'occhiata veloce al vicolo, non era per niente rassicurante: stretto e umido, con della spazzatura a terra e illuminato solo dalla luce del lampione vicino a me. Per terra intravidi anche qualche siringa, bottiglie di birra rotte e dei preservativi usati ormai rovinati dal tempo.
《Ma dove sono finita...》
Mormorai, pensando ad alta voce.
Ad ogni modo avevo promesso a quell'uomo che avrei badato a suo figlio quindi mi feci coraggio ed entrai nel vicolo, guardando i numeri vicino alle porte.
Ormai non potevo più tirarmi indietro.
《13... 15...》
E poco dopo, vidi anche il numero 17.
Tuttavia appena distolsi lo sguardo dalla porta, ormai sollevata di aver trovato il posto, vidi qualcosa che mi fece rabbrividire.
Vicino alla porta c'era una macchia di sangue, o meglio, una scia.
La seguii con gli occhi vedendo, poco più in là, il corpo di un uomo senza vita semi-nascosto dal buio. Qualcosa gli aveva trapassato il petto da parte a parte, qualcosa più grande di un proiettile a giudicare dalla ferita.
C'era sangue ovunque.
Feci per urlare dallo spavento ma qualcuno mi tappò la bocca prima che potessi fiatare.
Allora abbassai lo sguardo e il mio cuore saltò un battito non appena vidi quella mano. Una mano scheletrica, nera pece.
《Shh...》
Mi sussurrò all'orecchio per poi lasciarmi.
Possibile che fosse veramente...
Mi voltai di scatto, indietreggiando di qualche passo.
《N-Nightmare...》
Mormorai, incredula, con il cuore che mi batteva a mille per la paura.
Davanti a me si trovava lo stesso scheletro dei miei incubi, con la differenza che adesso non stavo sognando. Sorrideva divertito, con lo stesso sorriso che avevo sempre visto.
Questa volta era tutto reale.
Solo dopo, mentre cercavo di non andare nel panico, notai un suo tentacolo avvolto attorno alla bocca di un bambino. Avrà avuto circa 8 anni ed era sconvolto, in lacrime, mentre cercava in tutti i modi di liberarsi inutilmente.
In quel momento mi ricordai del figlio a cui aveva accennato l'uomo con cui avevo parlato al telefono e lanciai un'occhiata veloce al cadavere vicino a me, non volevo distogliere lo sguardo da Nightmare per troppo tempo, se c'era una cosa che avevo imparato era stare in guardia.
Adesso tutto combaciava.
Probabilmente Nightmare aveva costretto quell'uomo a chiamarmi per attirarmi qui senza sospetti, prendendo il figlio in ostaggio, e una volta fatto aveva ucciso il padre senza pietà. Questo spiegava anche l'agitazione e l'incertezza di quell'uomo, forse non si doveva neanche trovare qui adesso. Mi sorpresi che non avesse ancora fatto niente al bambino.
《Visto? Ti avevo detto che mi sarei fatto vedere~》
Ghignò divertito, la sua voce era ancora più inquietante dal vivo, ad ogni sua parola mi correva un brivido lungo la schiena.
《Allora, adesso credi alla mia esistenza?》
Abbassai lo sguardo ammettendo la mia sconfitta, se non l'avessi visto con i miei occhi non ci avrei creduto.
Aveva vinto lui e io mi ero fregata da sola sfidandolo.
《Lascia stare il bambino.》
Riuscii a dire soltanto, in un sussurro incerto.
《Mh? Oh, questo moccioso qui~?》
Guardò il bambino ancora intrappolato nella morsa del suo tentacolo.
《Hai ragione, in fondo adesso non mi serve più~》
Sgranai gli occhi alzando lo sguardo, sapevo cosa voleva fare e dovevo impedirglielo, in qualche modo.
Guardai meglio i suoi tentacoli notando il liquido gocciolante di cui erano cosparsi. Sembrava fosse abbastanza scivoloso da permettermi, con un po' di forza, di liberare il piccolo e così mi scagliai verso di lui senza pensarci due volte.
Dovevo agire in fretta.
Prima che Nightmare potesse prendere il bambino per le gambe con un altro dei suoi disgustosi tentacoli lo afferrai e con uno scatto lo liberai dalla sua presa per poi iniziare a correre verso l'uscita del vicolo, senza guardarmi indietro.
Con il mio lavoro ero abituata a tenere bambini in braccio, per questo non fu un problema.
《Tutto questo è successo solo a causa tua, non puoi scappare dalle tue colpe~》
La parole di Nightmare rieccheggiarono nella mia testa come un mantra e qualche lacrima mi solcò il volto.
Questo bambino aveva perso il padre a causa mia.
《P-papà!》
Gridò il piccolo, tendendo un braccio verso il corpo ormai lontano di suo padre.
Tuttavia non riuscii ad uscire dal vicolo perché un muro d'ossa, non molto alto, spuntato da terra, mi sbarrò la strada.
Mi fermai di scatto, un passo in più e saremmo rimasti infilzati come spiedini.
《Accidenti...!》
Lanciai un'occhiata a Nightmare e notai che non si era mosso da dov'era, si era solo voltato verso di noi.
Avevo ancora un po' di tempo.
《Adesso devi essere forte e ubbidirmi, okay? Andrà tutto bene...》
Sussurrai al bambino mentre lo facevo salire sulle mie spalle.
《Scavalca il muro!》
Un po' titubante fece come gli dissi, arrampicandosi e districandosi bene fra le ossa grazie alla sua statura minuta.
Guardai con la coda dell'occhio Nightmare vedendo che aveva appena fatto comparire vicino a lui un osso affilato rivolto in direzione del piccolo.
《Salta!》
Quasi gridai, nel panico, temendo che non riuscisse a farcela in tempo.
A quell'esclamazione, preso dalla paura, il bambino saltò giù dal muro cadendo a terra senza farsi troppo male. L'osso fu scagliato contro di lui mentre saltava e gli sfiorò a malapena i capelli, senza colpirlo. Tirai un sospiro di sollievo.
Era salvo.
《Adesso scappa, cerca qualcuno...》
Non riuscivo a vederlo aldilà delle ossa ma sentivo che non si muoveva.
《M-ma...》
《Scappa!》
Gli ordinai, decisa. A quel punto lo sentii correre via, immagino fosse riuscito ad uscire dal vicolo.
In pochi secondi calò un inquietante silenzio. Si sentiva solo il mio respiro, ancora affannato a causa della corsa e della paura.
Ad un tratto però, udii alle mie spalle l'eco di alcuni passi, lenti e pesanti, accompagnati da un altrettanto lento battito di mani. Rabbrividii e mi voltai, sapevo già chi mi sarei ritrovata davanti.
Infatti Nightmare era lì, a pochi passi da me.
《Ma brava, davvero... patetica.》
Io ero in trappola, con le spalle al muro e non potevo fare altro che stare ad ascoltarlo.
《E così hai salvato un moccioso che adesso rimarrà segnato a vita da questa notte e senza un padre, eh? Wow...》
Disse ironicamente, cercando di farmi sentire uno schifo e in gran parte devo dire che ci riuscì. Potevo sentirmi quasi schiacciare dalla sua opprimente aura di negatività.
《Io avrei soltanto posto fine alle sue sofferenze e l'avrei fatto ricongiungere con suo padre~》
《Lui meritava di vivere.》
Ribattei subito, decisa.
《Meritava di crescere e vivere la sua vita, meritava una seconda possibilità, meritava di diventare qualcuno... soprattutto perché non c'entrava nulla con te e con tutto questo.》
Lo guardai negli occhi vedendo che fece una smorfia disgustata.
《Ma potrebbe cambiare in peggio, o in meglio, dipende dai punti di vista... come ho fatto io~》
《No, sono sicura che non diventerà mai come l'assassino di suo padre. Sarà sicuramente migliore di te.》
Il suo volto si rabbuiò e mi guardò male.
《Osi ancora sfidarmi?!》
In pochi secondi un suo tentacolo mi avvolse i fianchi, stringendo, senza che potessi fare niente. Questa volta il dolore era reale.
《Nessuno è migliore di me~》
Quasi non riuscivo a prendere aria da quanto era stretto quel tentacolo.
Vedendomi agonizzante Nightmare ghignò sadicamente.
《Sai, è davvero divertente giocare con te, sarebbe un peccato ucciderti subito...》
Fece una piccola pausa, avvicinandomi a lui. Eravamo a pochi centimetri l'uno dall'altra.
Mi guardò un po', pensieroso, per poi sorridere.
《...Inoltre potresti essermi utile~》
Ghignò, accarezzandomi una guancia. Io cercavo di tenermi a distanza.
《Tu sai cos'è l'odio, non è vero? L'hai provato un po' di tempo fa e un po' lo provi ancora, sarà sempre parte di te ormai... ma io posso aiutarti~》
《C-cosa?》
Domandai, diffidente.
《Posso renderti migliore, posso aiutarti a vendicarti...》
Il suo tono sembrava quasi rassicurante, decisamente ipnotico.
《I-io...》
Non sapevo cosa dire, la ragione mi aveva abbandonato ed ero piuttosto tentata.
Tuttavia, prima che potessi rispondere, una voce a me sconosciuta ci interruppe.
《Adesso basta, fratello.》

Insomnia || Nightmare!Sans × Reader [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora