-Ciao Matteo!-
Matteo aprì gli occhi di botto, si girò verso la porta per vedere se la voce che aveva appena ascoltato provenisse da lì
Non c'era nulla.
Si girò verso la finestra, forse qualcuno di era infiltrato nella sua stanza tramite essa
Nemmeno.
Guardò anche sotto il letto, come fanno i bambini quando cercano qualcosa di sperduto
Non c'era ombra di anima viva.
Credendo fosse solo un sogno osservò la sveglia sul comò accanto al letto, 4:21 segnava l'orologio, tra qualche ora doveva alzarsi ma ancora aveva un po' di tempo per restare a letto, quindi decise di dimenticare ciò che era appena accaduto e chiuse gli occhi.
[...]
7:30 spaccate e la sveglia di Matteo risuonò per tutta la stanza, le palpebre del sottoscritto tardarono ad aprirsi, era talmente avvolto nei suoi sogni che non voleva alzarsi, ma doveva andare a scuola, come qualsiasi 18 enne gli mancava solo 1 anno per terminare la scuola superiore e poi finalmente la così temuta da tutti università.
Perché parlando seriamente, l'università è il tuo futuro e ci vuole anche un pizzico di maturità per affrontarla, vivere a solo, autogestirsi, prendere le proprie decisioni, trovarsi un lavoro per pagare gli studi... Non è affatto semplice e Matteo sicuramente non era preparato in nessuno di questi requisiti.
Si guardò allo specchio -come soleva fare ogni mattina- e pensò "Fantastico come sempre"
Sembrava proprio una femminuccia
Però qualcosa richiamò la sua attenzione... Aveva un livido- abbastanza evidente- sia sul braccio sinistro che sulla pancia, nella zona della milza.
Era stranizzato ma pensò su due piedi "Sarà mancanza di calcio, ecco tutto" e convinto di questo, si vestí, salutò sua madre con un bacio in fronte e fu subito diretto al liceo.
Passò una normale giornata al Blake, normale per modo di dire, beh tutti parlavano del presunto "Suicidio di Luna Valente", tutti quei ragazzi presenti al funerale che piangevano lacrime amare al Blake ridevano di lei, dandole della "ratta suicida" e frasi come "almeno adesso sta insieme alla schifosa di sua madre" o "finalmente ci siamo liberata di quella tipa lì, però mi faceva pena"
Matteo era furioso, però non tardò tanto a sentirsi una merda, anche se infondo è ciò che è, sapeva che Luna di era suicidata anche a causa sua e questo bastò a fargli capire che al posto del cervello c'è aria, perché quando ami una persona fai di tutto per vederla vivere, non per vederla morire.
Matteo tornò a casa frustrato, ne aveva abbastanza dei ragazzi mentecatti, delle loro ignoranti battute, entrato a casa salì le scale e aprì la porta della stanza.
Era tutto come l'aveva lasciato.
Il letto sfatto, la camera in disordine, le mutande vicino al letto, una calzetta sullo scrittoio ed un'altra chissà dove, un disastro.
Non aveva voglia di mettere in ordine la stanza, così che si coricò nel letto senza nemmeno spogliarsi, aveva intenzione di dormire, solo che sotto il suo corpo c'era un foglio, pian piano lo aprì e lì c'era scritto qualcosa di terrificante.
«Ti sono mancata Matteo?» tutto ciò firmato Luna Valente
CONTINUA
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Dear Hope, today Matteo... (Lutteo) [1^ posto concorso Soy Luna]
Fanfiction-Guardala, lei è Luna Valente, la ragazza che...- -Ma quindi è lei la ragazza che si voleva...- -Secondo me è affetta da schizofrenia, chi proverebbe a...- -Poverina, mi fa un po' pena- Quelle voci, quelle parole, mi stavano distruggendo dentro, er...