Part.20

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Un passo e sarebbe finito tutto, un solo passo avrebbe permesso ai cattivi ricordi di svenire, avrebbe permesso la pace eterna

MA FERMI TUTTI...

È veramente questo quello che voleva Karol? Voleva essere una codarda e uccidersi solo per il semplice fatto che  non è stata capace di affrontare i suoi dannati problemi???

No.

Però pensiamoci un attimo, mettiamoci nei suoi panni, una persona che soffre cercherà sempre in tutti i modi di trovare la felicità, di averla sul palmo della mano, ma l'uomo è talmente idiota che non la cercherà nemmeno lontanamente e siccome, come dice il detto, la strada più facile è sempre la più ingannevole... È vero. Un ragazzo di 15, 16, 17 anni non cercherà mai di risolvere i suoi problemi con maturità, no, ricorrerà alle droghe perché per 20 minuti sarai apparentemente felice

MA QUANDO MAI!!!

Non si risolvono così i problemi, perché così ti danneggi cazzo, Idem il suicidio, qual'è il cazzo di senso?? Ti ammazzi, fai soffrire gli altri e non potrai mai vivere la tua fottuta vita, per quanto bella o brutta sia.

Ma Karol si trova su un ponte alto 56 metri e noi ritorniamo al discorso di prima, non affronterà i suoi problemi, logico, anche se vuole non può, perché l'adrenalina scorre sulle sue vene, desidera fare questa grandissima cazzata.

Secondo i suoi compagni di scuola Karol non ha, scusate il termine volgare, le palle per suicidarsi, ma adesso, lei voleva dimostrare al mondo quanto è intelligente... Un applauso.

Il vuoto la avvolse, cadde a camera lenta, mentre sfidava la morte nella mente di Karol apparirono tutte le immagini della sua vita, la sua mamma, la sua prima canzone in pubblico, il suo primo giorno di scuola.

Ma era tardi.

Si schiantò contro una roccia di granito, era tutto finito, tutti i sogni e desideri infranti, le sarebbe piaciuto diventare mamma...

Tutto questo avvenne sotto la vista di Matteo e Hope.

Dear Hope, today Matteo... (Lutteo) [1^ posto concorso Soy Luna]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora