Cap. 9 parte 1

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-Ciao HOPE- risposi- Da quanto tempo..
-Non mi sei mancato.-

Palese.

-Che novità.
-Dobbiamo parlare.
-Che vuoi, da quando Luna..
-NON NOMINARE IL SUO NOME INVANO MATTEO.
- È DA UN MESE CHE SEI SPARITA... CHE CAZZO VUOI HOPE? COSA MERDA VUOI?

Non sopportavo più nulla, mi stavo rompendo i gabbasisi di tutto, a scuola, a lavoro, la mia vita è uno schifo.

-MATTEO, CALMATI
-Che mi calmi... CHE MI CALMI?!?..- dopo 10 secondi di silenzio- Dimmi che vuoi.

-Ámbar...-

Era da mesi che non sentivo il nome di mia sorella, io e Ámbar eravamo il prototipo di fratelli perfetti...

Ricordo ancora quella volta, mia Nonna Maria Luisa, la madre di mia madre, era seduta sul divano del salotto molto comoda mentre guardava la ti, io e Ámbar siamo sempre stati molto monelli ed iperattivi, il nostro compito era rendere la vita della nonna impossibile. La tele del salotto era la stessa della camera da letto dei miei genitori, mia madre Elisa e mio padre, Federico. Solitamente prendevamo il telecomando e spegnevamo la televisione alla povera ultra ottantenne, mio nonno Silvestro era complice nostro, è sempre stato furbo lui.

Allora mia nonna quando si spegneva la tv gridava il nome di mio padre seguito da:

-Federicooo si è spento di nuovo questo aggeggio, dovresti cambiarlo una volta per tutte!-

Io e Ámbar ridevamo sempre della faccia del papà dopo questa ossessiva frase della nonna.

Questo era uno dei tanti scandali, vogliamo parlare di quando abbiamo preso il dentifricio e l'abbiamo messo dentro le serrature della porta, babbo si è arrabbiato tanto quella volta, e l'ultimo scandalo, ma non meno importante, era la fobia dei topi della mamma (per essere preciso, non dei topi, ma dei ratti)

Aveva preso questa paura dalla nonna María Luisa e questa volta la mamma, stava davvero per morire dallo spavento.

Eravamo veramente delle menti malefiche, ma tanto tanto, all'epoca vendevano i topi di plastica che si appiccicavano ovunque, bene, io mi sono occupato di attaccare i topi nelle pareti e sotto il suo cuscino, Ámbar invece ha messo lo sfondo di un ratto nella schermata desktop del telefono di mami.

Quando notò che c'erano dei topi finti appiccicati alla parete, la mamma è svenuta.

Papà si preoccupò tanto per la mamma, tutto il tempo le stette accanto, lo stimo ancora oggi.

Con il tempo io ed Ámbar siamo cresciuti, adesso abbiamo 18 e 17 anni e non siamo più i fratelli di una volta.

Abbiamo litigato un anno fa, lei messaggiava con un tizio. Simón.

Non lo conoscevo, ma non mi fidavo di lui, un giorno notai che il  cellulare di Ámbar si trovava acceso e sbloccato, ho optato per riportarglielo, magari l'aveva lasciato lì per sbaglio, ma io comunque, non avevo il diritto di leggerlo, è la sua privacy, anche io se mi toccassero il cellulare diventerei una bestia, non per i segreti, ma perché è mio e basta.

La sentii intonare una canzone, al piano di sotto, la canzone credo si chiami, "Catch me if you can", sisi, si chiamava così.

Stavo per scendere le scale ma arrivò un messaggio.

-Grazie per avermi dato quello che ho sempre voluto da te, Ámbar, ti desidero nel mio letto di nuovo.-

Se avessi avuto a quel vigliacco davanti, giuro che l'avrei spaccato In mille pezzi.

Ma non potevo armare uno scandalo davanti a lei, Dovevo fare tutto da solo, come sempre.

Cancellai il messaggio e le dissi, ipocritamente...

-Sorellina!!!-
-Matteo dimmi-
- Ti sei scordata il cellulare sopra, tieni!-
-Ecco Perché non lo trovavo, grazie bro!

Di nulla sorellina...

CONTINUA

Dear Hope, today Matteo... (Lutteo) [1^ posto concorso Soy Luna]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora