Nicole's pov
Penso che stare quasi più di un giorno, senza fermarsi mai, tra aeroporti e aerei stessi sia un crimine contro l'umanità.Cosa pensereste di me se vi dicessi che ho lasciato tutto quello che avevo per un anno? Ho lasciato gli amici, la mia casa, la mia famiglia, le mie abitudini, il mio paese, per tanto tempo. Senza tornare mai. Mettendomi in mano ad una famiglia di quasi-sconosciuti, in una casa che non conosco, con persone che non so se mi ameranno o mi odieranno. Pensereste che io sia pazza o che sia fantastico?
Curiosità, meraviglia, voglia di cogliere al volo una nuova vita.Pagine bianche.
Queste due parole mi saltavano da una parte all'altra della testa da moltissime ore. Un libro da scrivere, e io ho una penna in mano pronta a buttare giù mille cose.
Sto aspettando le mie due enormi valige, assonnata, piena di occhiaie, coi capelli legati e una felpa per colpa dell'aria condizionata a mille che c'era sul volo intercontinentale.
Sono atterrata da nemmeno dieci minuti all'aeroporto di Vancouver, pronta a conoscere la mia nuova famiglia.Vedo le mie valigie, una blu e una rossa, avvicinarsi velocemente. Prenderle è uno sforzo enorme dopo tutto il viaggio e la stanchezza che ho addosso, ma ce la faccio.
Okay, ora sei sola. Trova l'uscita e vai via da questa gabbia di persone sudaticce. Inizia qui la tua seconda vita.
-Eccola!
Sento urlare quella che dovrebbe essere la mia sorella ospitante. Una ragazza sul metro e sessanta, con i capelli neri che tiene un cartello con scritto "Benvenuta sis" e diversi cuoricini tutti attorno. Dietro di lei c'è la madre presumibilmente, che con aria dolce mi guarda e sorride.-Ciao Nicole!- Mi saluta Chloe.
Visibilmente stanca rispondo anche un po' imbarazzata -Ehy, ciao-La madre mi abbraccia e anche Chloe, dopo le presentazioni saliamo in auto e partiamo verso casa.
L'inizio del viaggio è silenzioso, ma la radio trasmette buona musica così mi sono rilassata un po'.-Allora,- la madre prende discorso
-potrai chiamarmi come preferisci: mamma oppure Diane- le dico che l'avrei chiamata per nome, senza offenderla le ho spiegato che mi sentirei strana ad avere qualcun altro da chiamare "mamma" e lei approva con un sorriso dolcissimo.
-Sei stanca?- Continua Chloe.-Beh... sicuramente non sono fresca come una rosa, ahah- ridacchio e lei mi segue.
-Se vuoi puoi dormire un po', ti sveglierò appena saremo a casa, manca ancora circa un'ora di viaggio.
Annuisco e la ringrazio.
Mi addormento senza rendermene conto e una canzone di Avicii, presentata per ricordare il purtroppo morto dj, inizia a sfumare nella mia testa facendo spazio a filmini mentali su come sarebbe stata questa avventura.
-Nicole, ehi, siamo arrivati- Questa volta sono i sogni che sfumano via dalla mia testa e fanno spazio alla fioca luce della luna, aiutata da quella che proviene dalla casa che vedo appena apro gli occhi.
Mentre la madre esce per me le valigie da dentro al bagagliaio io esco dall'auto e mi trovo davanti un giardino enorme con al centro un vialetto di pietre che porta ad una casa altrettanto grande.
Era un quartiere come privato, pieno di case "lussuose".
Quella che avevo di fronte era a due piani, con un terrazzo enorme sul secondo piano, pieno di piante e se non vedo male una piscina.
-Oh... beh... wow...- non riesco a parlare e tengo gli occhi spalancati.
-Ti piace?
-É stupenda, Chloe...
-Già, ci riteniamo decisamente fortunati.Entriamo dentro, mi mostrano la mia stanza e dopo qualche minuto mi chiamano per cena.
Quattro piatti. Quattro?
-Chloe, scusa la domanda magari scomoda, come mai ci sono quattro piatti? Non mi avevi detto che i tuoi avevano divorziato?
-Sì, ma non ti ho detto che ho un fratello... scusami, ero così presa dal presentarmi io che quando parlavamo in chat l'ho rimosso. Tanto è un rompipalle- poi si rivolge alla madre-Mamma, comunque Finn non verrà sta sera, ha detto che dorme da Jack.E riponendo nello stipetto il piatto in più iniziano a discutere su come questo "Finn" non comunichi mai nulla alla famiglia e io mi interrogo su come possa essere lui.
Dopo cena mi dicono che posso andare, ma insisto e aiuto a pulire la cucina. Subito appena finito vado a dormire e nemmeno sistemo le valigie.
-Buonanotte Nicole, domani dovremo svegliarci alle 6:30, inizia la scuola- Chloe aveva semi aperto la porta della mia stanza e sussurrava.
-Certo, buonanotte Chloe, sono davvero contenta
-Anche io, Nicole, ti voglio già beneCrollo sul letto. Sono le 22 passate e tutto sembra perfetto.
🧠🧠🧠
Questa è la mia prima storia.
Spero vi piaccia 💖
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Chemistry
Fanfiction[COMPLETA] Sosteniamo ognuno lo sguardo dell'altro. Non è facile, Finn. ///// Strano diventare amici con un inizio come quello di Nicole e Finn. Ancora di più se quell'amico sarà tuo "fratello". Decisamente strano se di quel "fratello" ti innamori...