I singhiozzi si fanno via via più flebili, nella sua stretta.
Sento la testa appesantirsi, e un senso di stanchezza mi pervade.
Ian si alza, dopo avermi asciugato con il pollice l'ultima traccia di quella marea di lacrime sgorgate dai miei occhi.
Si spoglia la felpa nera, che solo ora riconosco, dandomi le spalle. La schiena illuminata solo dallo spiraglio del lampione al di là della finestra, i muscoli che guizzano sotto quel rapido movimento.
La testa prende a girarmi ancora di più, mentre le gote acquisiscono un colorito rossastro.
Mi lancia la felpa sul letto, e l'afferro automaticamente, annusandola d'istinto, come fosse la cosa più naturale che ci sia sulla faccia della Terra.
«Buona notte, Anthea», mi sussurra, dandomi ancora le spalle, dirigendosi verso il divano.
Gli afferro la mano, tirandolo a me.
«Resta. Ti prego, resta.», lo scongiuro in un soffio di voce, o per lo meno, quella che ne è rimasta.
Ho bisogno di sentirlo vicino, di sentire la sua stretta, di percepire il suo odore.
Tuttavia, percepisco, in un certo senso, un distacco, e immagino la sua espressione sbalordita, che tuttavia non saprei decifrare nei migliori dei modi.
Giace sul posto, non contraccambiando la mia stretta, evidentemente indeciso sul da farsi.
Non mi importa cosa gli passi per la testa, al momento, non mi importa se non mi vuole. So per certo che riuscirei a fargli cambiare idea in un baleno.
Tentenna ancora per un po', dopo un po' sembra cedere, voltandosi verso di me, finalmente.Un'espressione seria, indecifrabile, come sempre, gli balena sul volto, e capisco di dover trovare un modo per fargli perdere il controllo che, per qualche strana ragione, sta tentando di mantenere.
Non mi riconosco, mentre con un balzo mi alzo sul letto e, con un gesto sicuro, irriconoscibile nella mia figura, mi sfilo il vestito rosso, lasciando allo scoperto la mia biancheria intima.
In tutto questo tempo, lo sguardo di Ian non si stacca per un secondo da me. Mi squadra da capo a piedi, e per un attimo penso che potrebbe essere in grado di scorgere le mie interiora.
Beh, penso di essere riuscita nel mio intento, dal momento che Ian sembra essere sull'orlo di una crisi di nervi. Si morde il labbro, in preda all'agitazione.
Ormai ci sono dentro, e devo costringermi a proseguire nella mia missione.
Gli porgo, nuovamente, la mia mano, che stavolta stringe tra le sue, e lo attiro a me lentamente.
Gli stampo un bacio sulla guancia, percependo il suo respiro rallentare insieme al mio, mentre con le mani esplora i miei fianchi.
Sfioro le sue labbra con le mie, e ad un millimetro di distanza, scorgo il suo sguardo ancora lievemente dubbioso. E' come se si stesse trattenendo, ma sono decisa a fargli perdere totalmente la ragione, in un modo o in un altro.
Premo delicatamente sulle sue labbra, in attesa che queste si schiudano.
Poco dopo, un bacio lento, ma al tempo stesso molto intenso, ci travolge, mentre le sue mani stringono con forza il mio mento, per evitare anche il benchè minimo distacco tra noi.
Ci infiliamo poi sotto le coperte, proseguendo con quest'atto di dolcezza infinita, in grado di riempirmi il petto di calore, ancora per un po', finchè, per l'ennesima volta stasera, con molta incertezza, lui lo volge al termine, ponendo distanza tra noi.
«Anthea...», mi interrompe, ancora con gli occhi chiusi e un tono leggermente ansimante.
«Sì?», domando, in preda all'emozione, colpita da lievi spasmi in tutto il corpo.
«Non dovremmo...», inizia, ma mi rifiuto di sentirlo respingermi. Stasera ho bisogno di lui, e percepisco che mi desidera... Mi desidera con tutto sè stesso. Allora perchè sembra così teso?
Lo zittisco poggiando un dito sul suo labbro inferiore, dopo di che mi metto a cavalcioni sopra di lui, premendo con forza i miei palmi contro i suoi pettorali, prima di riprendere da dove ci eravamo lasciati.
A poco a poco, sento la tensione allentarsi in lui: lo percepisco sciogliersi sotto di me, sotto i miei baci, sotto le mie carezze, sotto il suo scoprirmi lento.
Senza distogliere lo sguardo nella sua direzione, mi posiziono proprio di fianco a lui, sotto il piumone... I suoi occhi mi trafiggono, mentre il fuoco in me sembra non avere intenzione di cessare.
Recupero la felpa e me la infilo, sfregandomi i palmi nelle maniche troppo lunghe per me, inspirando a pieni polmoni il profumo inconfondibile che ne deriva.Deduco che, questa serata, non finirà molto presto di tormentare la mia mente, dal momento che, anche solo ripercorrendo le immagini di ciò che è appena avvenuto, un brivido mi scuote.
Ian non riesce a trattenere un sorrisetto malizioso, prima di stamparmi un delicato bacio sulle labbra.
Il bagliore proveniente al di là della finestra fa spiccare un luccichio nell'occhio illuminato di Iui, trasformandogli l'iride in una sfera di ghiaccio. Così gelido, ma al tempo stesso in grado di farti sciogliere in un attimo.
Osserviamo, silenziosi, la neve scendere a fiocchi, mentre i nostri respiri all'unisono, e i nostri battiti sincronizzati, percepibili in un silenzio tanto assordante, coronano quello che potrebbe essere definito come un panorama mozzafiato: i tetti ricoperti da un sottile strato bianco, la luna più luminosa che io abbia mai visto in un cielo tanto scuro da fare paura e alberelli cosparsi di neve, i cui rami si muovono impercettibili sotto i flebili soffi di vento.
Mi addormento ascoltando il ritmo del suo respiro, mentre il suo petto, sul quale è poggiato il mio viso, mi regala movimenti lenti in grado di cullarmi, senza sforzi... il tutto completato dalle dita di Ian che mi sfiorano i capelli chiari.
«Resta.», gli sussurro, prima di crollare in un sonno profondo.
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BREATHLESS
Chick-Lit#NuoviTalenti2018 «Avete presente quando, da bambini, al mare, cercavate di trattenere il maggior tempo possibile il respiro sott'acqua? Quando, ad un certo punto, sobbalzavate pensando di non riuscire più a risalire? E quando, infine, riemergevate...