Capitolo 12

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In una situazione normale di certo non avrei reagito così, ma ringrazio in un certo senso l'alcol che ho in corpo.

Dalle finestre vedo dei ragazzi spingersi per ottenere un posto migliore per godersi lo spettacolo.

Lei rossa in viso dalla rabbia, avanza verso me, ma viene fermata da una ragazza dietro di lei. Sheyla, preoccupatissima, che la spinge via e si dirige verso me. Sto scendendo gli scalini del porticato aggrappata a Sheyla che mi fa una marea di domande a cui non riesco a rispondere.

Nel frattempo dietro di noi sento Ian rimproverare la Cornacchia, ma lo sento poco dopo prendersela con qualcun altro. Con Ethan.

«E tu? Sei un coglione! Le permetti di bere così? Proprio un gentiluomo...»

Sono già sul vialetto quando sento queste parole, mi fermo un istante ma non riesco a reagire. Sento però le voci di qualcuno che tenta di tranquillizzarli, e poi, dei passi dietro me. E' Ian che mi sistema una felpa sulle spalle.

«Tienila su, ci riesci?» domanda a Sheyla, per poi allontanarsi nuovamente dopo la risposta di lei.

Arriviamo barcollanti fuori dall'ingresso di casa mia. Prego il signore che i miei siano già a letto. Se dovessero vedermi in queste condizioni probabilmente non mi permetterebbero mai più un'uscita di questo genere. Sheyla mi aiuta ad infilare le chiavi nella serratura, e una volta riuscita e dopo averla salutata nel miglior modo possibile, entro lanciando le scarpe a destra e a manca. Tento di non cadere nel fare i gradini per arrivare in camera mia, e cercando di fare il meno rumore possibile, una volta dentro mi lancio ancora vestita sul letto e do' un'occhiata al telefono.

04:17... Non avevo idea fosse così tardi! Lascio andare il telefono sul comodino, almeno credo, e sprofondo in un sonno profondo.

Il risveglio è uno tra i più traumatici della mia vita.

«Antheaaa, scendi, ci sono gli zii!»

Spalanco gli occhi. Gli zii? Proprio oggi? Ma certo, e si che la mamma mi ha anche avvisata.

«A...», schiarisco la voce. "Arrivo!"

Volo nel bagno dove mi sciacquo la faccia e mi lavo i denti, nel tentativo di far sparire quel nauseante odore di alcol dalla mia bocca. Mi infilo in un maglioncino color senape e in dei jeans semplicissimi, dopodiché do' un occhio alla mia faccia. Mio Dio, sono inguardabile.

Spero che gli ospiti non ci facciano caso, e mi incoraggio a scendere.

Vengo accolta da un abbraccio soffocante di mia zia Carol, che ricambio volentieri, mentre saluto lo zio Josh che chiacchiera con papà in soggiorno.

Dalla cucina viene un profumino così invitante, che riconosco istantaneamente: Arrosto! Non sarebbe domenica senza il delizioso arrosto di mamma Eva.

Il mio telefono squilla per un secondo. Notifica da Sheyla: "Ti sei ripresa?". Mi vengono in mente alcuni punti della serata appena trascorsa e mi sento arrossare quando ripenso ai miei balli sfrenati in pista.

«Sono viva.» rispondo subito.

Nel frattempo ci riuniamo tutti a tavola degustando le prelibatezze di mamma e della zia, che ha gentilmente portato da Kensinton. Parliamo del più e del meno, della scuola, di come vanno le cose giù a Kensinton e chiedo informazioni anche su Kristal.

Una volta terminato il pranzo mi appisolo con Yobi sul divano, mi infilo due auricolari nelle orecchie ma la musica viene interrotta da una notifica, che decido di ignorare, e poco dopo mi addormento, accompagnata dal suono rilassante di una qualche canzone della mia playlist.

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