Prologo

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Il cancello in ferro si apre davanti al mio viso, dandomi la possibilità di assaporare il dolce sapore della libertà. Respiro a pieni polmoni il profumo del vento fresco del mattino, consapevole che d'ora in avanti sarò un uomo privo di debiti con la giustizia.

Tengo fra le mani una borsa che contiene praticamente tutto ciò che mi è rimasto, e a testa alta cammino verso l'uscita del carcere, accompagnato da un secondino della prigione.

Ricomincerò tutto da capo, e questa volta non ci saranno ombre nella mia vita. È vero ho pagato un prezzo molto alto per liberarmi dalla tirannia di mio padre, ma adesso, malgrado sia rimasto da solo, riesco a sperare in qualcosa di migliore.

Ancora non so cosa ha in serbo per me questo nuovo inizio, però sto cercando di essere ottimista e di non pensare a quel che mi manca, concentrandomi su qualcos'altro. Sapevo a cosa andavo incontro quando ho deciso di costituirmi lasciando così la ragazza di cui ero innamorato, e che amo ancora malgrado siano trascorsi quattro anni dall'ultima volta in cui l'ho vista dicendole addio per sempre.

Adesso lei è in un altro stato americano, a me sconosciuto e sotto falso nome per la sua incolumità e quella della sua famiglia. Starà crescendo con amore il suo nipotino insieme a Lana.

Spero che le loro vite siano serene, e spero per me di trovare quello che rincorro da quando sono venuto al mondo, una vita normale.

Ad aspettarmi fuori le mura della prigione c'è un vecchio amico, qualcuno che anni fa mi promise che non mi avrebbe mai lasciato da solo e che mi avrebbe aiutato, e non c'è stato giorno in cui non ha mantenuto la promessa.

«Ciao Ryan. Finalmente ti vedo come un uomo libero» Esordisco sorridente ed emozionato di tornare nel mondo reale.

La prigione è un luogo oscuro, ogni giorno era uguale ad un altro, e per un lungo periodo ho temuto realmente di impazzire, ma Ryan mi ha aiutato, e data la mia ottima condotta ha richiesto al mio avvocato un appello da rivolgere al giudice per una riduzione di pena. Fortunatamente il giudice ha accolto la richiesta ed ora sono di nuovo libero.

Questi quattro anni trascorsi in prigione sono stati un prova ostica da affrontare, e non posso negare che se fossi rimasto anche un solo altro giorno lì dentro, avrei seriamente rischiato di perdere il senno.

La testimonianza del mio amico è stata fondamentale per il mio rilascio, poiché ha confermato il mio ruolo all'interno dell'operazione per catturare mio padre e molti dei suoi collaboratori e soci.

Adesso quell'essere è richiuso in un carcere di massima sicurezza, in attesa della sentenza di morte. Onestamente non provo alcun rimorso, sono lieto che la sua vita sia appesa ad un filo e che fino alla sua morte sarà costretto a vivere dentro ad una lugubre cella. Questa è la fine che meritava.

«Sono davvero felice di vederti senza quella tuta arancione. Ti stava malissimo» Scherza colpendo amichevolmente la mia spalla.

«Già, non voglio indossarla mai più» Ammetto ironicamente, lasciandomi alle spalle il carcere, senza voltarmi più indietro.

«Senti Daryl, sarà dura ricominciare con il nome che porti» Mi fa notare Ryan tornando serio, porgendomi una busta chiusa, che afferro confuso.

«Per questo adesso il tuo cognome non sarà più Solar, ma Hunter. Così non sarai costretto a raccontare la tua storia. Ovviamente è tutto regolare, è stato il giudice ad acconsentire al tuo cambio di nome» Mi spiega facendomi provare un enorme sollievo interiore.

Lo scruto cercando le parole giuste per esprimergli tutta la mia gratitudine, ma per ciò che ha fatto per me in questi anni difficili non ci sono parole che possano ringraziarlo adeguatamente.

Revenge: LegamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora