Capitolo cinque

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Sky/Chloe's pov

Questa mattina mi sono svegliata percependo sulla mia guancia i teneri baci del mio ragazzo, il quale mi teneva fra le sue braccia, coccolandomi un po' prima di iniziare, quella che credevo fosse, l'ennesima giornata noiosa e faticosa.

Sì è andata così. Ero fermamente convinta questa mattina, mentre uscivo da casa mia con mia figlia fra le braccia e il mio fidanzato al mio fianco, che oggi non sarebbe successo nulla di eclatante, avrei soltanto conosciuto l'insegnate di mia figlia e avrei conversato con altre mamme come me.

Ho pensato ad alcuni imprevisti, come una macchia di cioccolato sul vestito della mia principessa, o qualche caduta di troppo dovuta all'euforia di questo giorno. Ho pensato a tante cose, mentre venivo qua. Dimenticando tuttavia la più importante, perché quei dubbi che per diversi giorni hanno affollato la mia mente, erano diventati gli stessi che mi facevano sentire folle e ridicola.

Se solo avessi saputo in anticipo che i miei dubbi non erano infondati ma dettati da sensazioni vere, adesso non mi ritroverei a fissare, con il cuore fuori dal petto, lo sguardo sgranato e spaventato, il mio ragazzaccio.

Vorrei contenermi, fingere indifferenza, ma non è qualcosa che posso comandare, le mie labbra si allargano in un sorriso e le mie iridi traboccano di lacrime che esprimono gioia.

Lui è qui, davanti a me e sta bene. Non potrei chiedere di più. Non potrei sentirmi più libera di come mi sento adesso. Come se le mie catene si fossero appena spezzate insieme alle sue.

«Mammina» Lauren mi richiama, riportando sia me che Daryl in questo mondo.

«Amore, cosa c'è?» Le domando prendendola fra le mie braccia, senza poter fare a meno di osservare Daryl mentre scruta sua figlia, realizzando con dolore la verità.

«Perché piangi?» Chiede toccando la mia guancia e successivamente i miei occhi bagnati.

«Non sto piangendo amore...»

Sento la mano del mio fidanzato poggiarsi sul mio fianco, stava cercando un parcheggio qui fuori, e mentre non c'era, in quei pochi minuti di assenza, le nostre vite sono state stravolte.

Non può immaginare che sta sorridendo al padre naturale della sua bambina, ed onestamente non so dove trovare il coraggio per dirgli la verità.

«Finalmente hai conosciuto il signor Hunter» Esordisce Jake, stringendo la mano di Daryl che ancora intontito e in preda alla confusione continua a fissarmi smarrito.

«Sì» Rispondo in quello che è un lieve bisbiglio.

«Jake puoi accompagnare Lauren a prendere le caramelle?» Chiedo, accorgendomi che la mia voce tremolante viene recepita dal mio ragazzo ponendolo in allarme.

«Chloe cosa c'è?» Domanda Jake facendo guizzare il suo sguardo in direzione dei miei occhi lucidi.

«Pensa a Lauren per favore» Dico in tono supplichevole facendo appello al suo buonsenso, poiché temo che al momento la mia ragione sia fuori uso.

«Dopo però mi spieghi perché sei così sconvolta» Sottolinea, lanciando un'occhiata veloce in direzione di Daryl, il quale non ha mai smesso di scrutare la sua bambina e Jake.

Fra i due avviene uno scambio di sguardi veloce ma loquace e, malgrado Jake non possa sapere chi è in realtà, sembra comunque temerlo.

«Dobbiamo parlare. Ma non qui» Affermo travolta dall'agitazione e dal panico.

Lui annuisce senza proferire parola, indicandomi la porta poco distante da noi.

Camminiamo lungo un corridoio praticamente deserto, poiché i bambini sono tutti riuniti in sale specifiche per la mensa.

Revenge: LegamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora