Capitolo due

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Sky/Chloe's pov

Quando sono a lavoro il mio unico pensiero è rivolto alla mia bambina. Riesco a concentrarmi sui miei pazienti in terapia, però di tanto in tanto mi distraggo chiedendomi cosa stia facendo senza di me.

Oggi in particolar modo non riesco a fare meno di preoccuparmi, ho terminato proprio adesso la mia ultima seduta e non vedo l'ora di tornare a casa per riabbracciarla e riempirla di baci.

Sono curiosa di sapere cos'ha fatto, se ha incontrato degli amici nuovi e se è riuscita a dimenticare l'idea di andare nella classe insieme a Mike.

Jake prima di entrare in ufficio mi ha chiamata, e quando l'ha fatto ho temuto che Lauren avesse avuto una crisi di pianto, ma per fortuna mi ha soltanto avvisato che il suo nuovo maestro, un certo signor Hunter, è stato bravo con lei e che non le ha fatto pesare il distacco né con Jake né con Mike, che è nella classe di fianco la sua.

Lasciare Lauren insieme a dei perfetti sconosciuti per me è stata una vera sfida. Ho sempre il timore che qualcuno legato al mio passato compaia all'improvviso, riconoscendo la mia bambina. So che è assurdo, ogni legame con il passato è stato reciso, e nessuno saprà mai che Lauren è la figlia dell'ex erede dell'impero criminale dei Solar.

Ma quel piccolo presagio è insito in me, e nonostante le sedute d'analisi non possono curare del tutto certe ferite, esse sono molto profonde e le porterò dentro di me fin quando avrò vita.

«C'è la mamma!» Esclama piena di gioia la mia bambina, correndo come un razzo fra le mie braccia.

Non c'è nulla di più bello che rientrare a casa ritrovandosi travolti da tutto questo amore.

Prima che lei nascesse avevo tanti dubbi, credevo che non sarei stata in grado di crescerla ed essere al contempo una famiglia felice, ma questo lo pensavo prima d'incontrare Jake. Lui mi ha cambiato la vita, ed il fatto che ama Lauren quanto ama me, mi fa comprendere che l'uomo che meritiamo d'avere al nostro fianco.

Molti anni fa, quando ho lasciato Logan per poi scoprire di amare Daryl, credevo che l'amore vero fosse quello passionale, intenso ma al contempo sincero, quest'ultimo aveva la capacità di farmi sentire come se la morte non esistesse, mi provocava emozioni interiori e profonde le quali non riuscivo a gestire.

Ma quell'amore non basta. Non per essere felici.

È ancora un leggero sussulto al cuore pensare che l'amore da solo non è abbastanza, perché dal nostro amore è nata una splendida bambina, però la verità è che la tranquillità e la serenità sono le cose che nella vita contano di più.

Quello che ho vissuto insieme a Daryl è stato magnifico, ancora mi commuovo al pensiero di ciò che ha fatto per salvare me e la mia famiglia, non mi pento di nulla, soprattutto di avere avuto con lui una figlia.

«Mamma lo sai, che Hunter ha i disegni sulle braccia?» Mi domanda retoricamente, con aria sconvolta ma al contempo ammaliata, deve aver fatto colpo su di lei questo maestro.

«Quei disegni si chiamano tatuaggi» Le spiego ridacchiando, senza poter fare a meno di riempirla di baci sul collo.

Intanto si avvicina verso di me Jake, anche lui sembra divertito dallo stupore di Lauren di avere un insegnante con i tatuaggi. Questo a me non sconvolge più di tanto, ormai più della metà della popolazione americana ne ha almeno uno.

Ed il suo papà n'è ricoperto.

«Posso averlo io?» Mi chiede ingenuamente, guardandomi con quel suo sguardo subdolo e carino.

In momenti come questo la guardo e vedo Daryl, hanno molte espressioni facciali in comune.

«Quando sarai grande» Rispondo convinta, in fondo il suo papà era un gran appassionato di tatuaggi.

Revenge: LegamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora