capitolo 4

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In questa viuzza lo perdo di vista e mi spavento quando girandomi di 180 gradi me lo trovo davanti.

*sobbalzo*

Mi guarda con uno sguardo spento.
Lo guardo quasi con paura (non posso sapere cosa penserà di me)

*silenzio*

Il silenzio viene interrotto -Ehi moccioso!- mi dice il ragazzo sempre con il cappuccio sul volto -Cosa vuoi da me?? Perché mi segui?? È da ieri che non ti scolli!!-
-Bhe i-io n-non ti sto s-seguendo-
-A no!? E perché allora saresti entrato in questa viuzza isolata sentiamo??-
-I-io ....... okay si ti stavo seguendo..........ma solo perché...........bhe perché sono preoccupato per te- mi lascio sfuggire

Pov's Levi
Questo moccioso... ma chi si crede di essere non mi conosce nemmeno e si preoccupa per me......

Però in fondo ha uno sguardo molto dolce.

No, no, no, ma che sto dicendo......

Pov's Eren
Ma che sono scemo così mi prenderà per uno stalker.......

Lasciamo perdere tanto ormai la figura dello scemo ľ ho fatta.

Se ne sta andando......ma......lo afferro per un braccio.

-Ehi scusa, puoi dirmi come ti chiami??-
-Vuoi sapere il mio nome?? Okay per stavolta ti accontento.... mi chiamo Levi Ackerman. E tu moccioso qual è il tuo nome??-
-I-il m-mio nome è Eren, Eren Jeager-
-Eren è?? Bene Eren ora posso andare??-
-No, aspetta solo un attimo ancora, ho notato che vai spesso in quel parco magari potremmo..... beh..... insomma noi..-vengo interrotto
-Cosa vuoi?? Arriva al punto!- mi dice freddo.
-Bhe magari noi potremmo incontrarci lì domani alle sei- sparo
-O-okay- dice stranamente insicuro.

Wow ha accettato ma non sembra sicuro della sua risposta.

Se ne va sempre con il cappuccio sul volto.

Sono così eccitato che me ne torno a casa correndo ma appena metto piede in casa mi arriva un ceffone.

È Mikasa.

Mi massaggio la guancia che è diventata rossa alzo lo sguardo e noto che il suo volto è solcato da lunghi strati di lacrime, senza pensarci due volte la stringo al petto i suoi pugni chiusi battono sul mio petto come fosse un tamburo e dalla sua bocca escono delle parole.

-Baka, mi hai fatto preoccupare sai che ore sono?? Non mi pare dove sei stato fino ad ora??- mi dice stringendo le sue braccia intorno al mio corpo per poi staccarsi.
-Io...... ero con un mio amico -rispondo guardando ľ orologio e notando che ora fosse.

Con un dito asciugo le lacrime sul volto di mia sorella dicendole di andare al letto.

Così ci dirigiamo entrambi nelle rispettive stanze addormentandoci subito come bambini.

...il giorno dopo...

Dopo le solite attività quotidiane (fare colazione, lavarsi e vestirsi) Saluto Mikasa con un bacio sulla fronte e corro verso la scuola.

Passo le ore scolastiche quasi con piacere facendo il countdown per il pomeriggio

Torno a casa per pranzare ed inizio a fare i compiti così da poter essere libero dalle sei in poi.

Il tempo vola, sono le 17:30 sono talmente impaziente che inizio ad incamminarmi verso il parco che è fin troppo vicino a casa mia arrivo con 25 minuti di anticipo.

Passano 5 minuti............

10 minuti......

20 minuti......

Help Me Please  ~  EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora