capitolo 12

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Pov's Levi
Mi sveglio presto per colpa dei raggi del sole che mi colpiscono in pieno viso.

Oddio ancora non ci posso credere!
Ieri ci siamo dichiarati!
........ ma ora noi.... cosa siamo??

Con queste domande che mi frullano in testa mi volto e vedo il volto di un angelo..... il mio angelo.

Lo amo e anche lui ha detto di amarmi ma io ho paura...

Paura che conoscendomi si renda conto di che persona sono e possa abbandonarmi non sarebbe né il primo né l'ultimo, ma oramai io ho deciso darò tutto me stesso a lui e se la nostra relazione finisse se lui mi tradisse........ io farò quello che devo.

Mi rendo conto solo ora di essere ancora tra le sue braccia e divento un pomodoro solo a pensarci.

Inizia a muoversi così capisco che si sta per svegliare

-Giorno- mi saluta assonato per poi darmi un piccolo bacio a stampo che ovviamente ricambio
-Buongiorno Eren- lo saluto anche io

Rimaniamo a coccolarci nel letto per un tempo lunghissimo finché Eren non rompe il silenzio

-Preparati che usciamo!- dice dandomi un bacio sulla guancia e alzandosi
-Dove andiamo??- mi incuriosisco
-Andiamo al bar a fare colazione mi sembra ovvio-
-O-ok-

Ci prepariamo io mi metto una maglia con lo scollo a "V" nera, con un maglione grigio scuro e dei jeans.

Lui invece indossa i stessi vestiti del giorno prima ovvero una maglia a maniche corte verde con una felpa del medesimo colore e dei jeans chiari.

Non essendo tornato a casa e avendo visibilmente taglie diverse ha solo i vestiti con cui è venuto.

Una volta pronti scendiamo e ci mettiamo le scarpe, lasciate precedentemente all'ingresso.

Siamo appena usciti e stiamo passeggiando verso il centro l'uno accanto all'altro.

Ho una voglia matta di intrecciare le mie dita con le sue ma ho paura di infastidirlo quindi evito.

Lui come se mi avesse letto nel pensiero fa scivolare la sua mano nella mia finendo così a passeggiare mano nella mano nel bel mezzo della città anche se un po' in imbarazzo, mi sento comunque molto felice.

Pov's Eren
Stiamo passeggiando verso il bar migliore della città, ovviamente per lui solo il meglio.

Ma c'è qualcosa che non va, lo vedo indeciso, ma non capisco su cosa.

Poi noto che sta tirando fuori e rimettendo dentro la mano nella tasca come se non sapesse dove metterla.

Poi comprendo

Ma quanto cazzo sono deficiente.
È ovvio vorrebbe camminare mano nella mano ma si vergogna.

Capendo finalmente le sue intenzioni prendo l'iniziativa e faccio scivolare la mia mano nella sua.

Camminiamo mano nella mano per un bel po finquando non arriviamo nel famoso bar di cui parlavo poco fa.

Entriamo e ci andiamo a sedere in un tavolino piuttosto appartato così da poter stare in pace senza nessun tipo di disturbo.

Arriva la cameriera che sculettando in maniera un po' troppo evidente ci chiede le nostre ordinazioni.

-Buongiorno cosa posso portarvi?- poggia il gomito sul tavolo mettendoci poi la testa sopra e mostrandomi la scollatura della maglia
-Io del caffellatte ed una brioche al cioccolato, tu cosa prendi?- dico l'ultima frase girandomi verso Levi
-Tè nero amaro, e delle fette biscottate!- dice quasi in un ringhio verso la sfacciata cameriera

Help Me Please  ~  EreriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora