Chapter 6

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Nuova settimana, nuovi problemi.

Prima di andare a lavoro, io e i ragazzi decidiamo di fare colazione insieme per fare il punto della situazione.

Sembro un cadavere stamattina, dato che da due giorni non riesco a chiudere occhio.

-Che avete deciso?-

-Teniamo il bambino. Lei non era della stessa idea all'inizio, ma l'ho convinta. Ha paura per il suo lavoro, non vuole che l'agenzia lo sappia, per ora. Ma io non mi sentirei a posto con me stesso se le permettersi, insomma... avete capito. Per quanto possa non essere pronto, è pur sempre mio figlio!-

Tutti i ragazzi sembrano preoccupati per me, ma credo di stare bene tutto sommato.

-Lei continuerà a lavorare finché non inizierà a vedersi la pancia, quando arriverà il bambino decideremo che fare. Probabilmente dovrò anche cercarmi un lavoro più serio. E rinunciare al mio sogno di diventare famoso. Dovrei anche iniziare a comportarmi come un uomo, non più come un cazzone.-

-Ok, basta. Non è la fine del mondo, e poi mancano ancora nove mesi, no? Eh allora sfruttiamoli! Stasera Funkhy Buddha, e non si accettano rifiuti! E Liam, non portare la tua fidanzata perché è una serata tra uomini.-

Serata tra uomini, non male come idea Harry!

Un'altra lezione è andata. Non troppo bene, ma è andata.

Torno a casa, ma non riesco a starci dentro più di dieci minuti, quindi prendo Harley, il mio bulldog, e decido di andare a fare un giro.

Appena arrivato al parco, libero Harley dal guinzaglio e lo seguo mentre scorrazza libero.

In questo momento lo invidio, perché è un cane, e non ha pensieri.

Tutto d'un tratto, vedo come un raggio di sole, un bagliore.

La riconoscerei tra mille.

Una biondina con un grande fiocco nero tra i capelli, che gioca con un piccolo volpino.

Oggi non era a lezione, non ci avevo nemmeno fatto caso.

Il cagnolino le scappa dalle braccia e lei si volta per vedere dov'è diretto.

-Hatchi! Dove scappi!-

Non si può fare niente contro il destino: Hatchi è diretto proprio verso Harley.

-Tranquilla, Harley è buono.- Mi accendo una sigaretta e mi avvicino a lei.

-Oh, ciao. E' il tuo cane?-

Cominciammo a passeggiare insieme mentre i cani giocavano scodinzolando.

-Come mai non c'eri oggi a lezione?-

-Ho avuto dei problemi in famiglia.-

Come la capisco.

-Qualcosa di grave?-

-No... no davvero, non è nulla.-

Arriviamo fin sotto un albero, e ci sediamo all'ombra per continuare a chiacchierare.

-Comunque non me la bevo, se non sei venuta a lezione dev'essere successo qualcosa di importante. Non eri neanche a lezione di danza.-

-Mi spii per caso? Sono seria, ho avuto un po' di problemi con mia madre e il suo compagno, ma è tutto ok.-

-Neanche io avrei voluto fare lezione stamattina. Ti ricordi che l'altra volta in macchina ti ho detto che la mia vita non è interessante come la tua? Beh,a questo punto penso di batterti.-

-Fidati, nessuno potrà mai battermi. Che succede? Se... se ti va di parlarne, ovviamente.-

Non so se risponderle oppure lasciar perdere.

Ma si, al diavolo! Le racconto tutto. Cosa potrà mai succedere.

-La mia ragazza, ecco lei... è incinta. Presto diventerò papà.-

-E' una cosa fantastica, eppure non mi sembri molto entusiasta.-

Non rispondo. Non riesco a risponderle, perché ha ragione.

Nel silenzio sii avvicina a me, sempre più.

Siamo un po' troppo vicini adesso,e mi accarezza i capelli. Mi da come l'impressione di essere esperta nel consolare le persone. Nel guarire le ferite.

Vorrei baciarla.

In questo momento il mio cervello non fa altro che ripetere 'baciala, baciala, baciala'.

Invece mi limito ad abbracciarla, avvolgendole un braccio intorno al fianco. Nel momento in cui la sfioro però una smorfia di dolore appare sul suo viso e istintivamente le alzo la maglietta sul fianco destro per vedere cos'ha.

-E questo livido?-

Lei si ricopre subito, credo per l'imbarazzo.

-Non è nulla. A danza, sai com'è.-

Non so perché scioccamente le credo.

Lei cerca subito di cambiare discorso. -So che stasera andrete al Funkhy Buddha.-

-Mi spii?- le dico prendendola in giro.

-No, ma Ruth mi ha detto che suo fratello farò tardi stasera e che quindi posso restare a dormire da lei. Comunque, dev'essere un posto fantastico.-

-Non ci sei mai stata?-

-Beh, non ho ancora 18 anni.-

-Ah già, sei piccolina! Vorrà dire che prima o poi io, Liam e i ragazzi porteremo te e Ruth con noi.-

-Sai com'è, non ho fretta di crescere.-

Si alza e mi sorride, mentre va a riprendere il suo Hatchi.

-E poi, la tua ragazza sta per avere un bambino, non dovresti invitare le altre ragazze in discoteca, Zayn Malik.-

Ma che ne è della ragazzina timida che arrossiva ad ogni mia parola?!

Non ebbi neanche il tempo di risponderle perché andò via ridendo.

Non era un invito. Almeno credo.

Lo era?

No?

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Eccomi tornata non voglio raccontarvi niente sul concerto perché non so se c'è qualcuna di voi che non ci sia andata e che gli dia fastidio che io ne parli. Quindi se volete sapere qualcosa basta contattarmi privatamente.

Spero che questo capitolo vi piaccia e che lasciate una piccola recensione, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensiate.

Adesso mi dileguo al prossimo capitolo 😘

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