.Quando Piove. ~JaeNo~ -Ita-

4- Numeri.

In punizione. Chiuso in camera mia, come se fossi un animale. E per cosa poi? Mah, non lo so nemmeno io... È mia mamma che a volte fa drammi per nulla.
Sbuffai ancora annoiato.
Non riuscivo a smettere di pensare a Jaemin. Ai suoi occhi, alle sue labbra e al suo sorriso.
Mi alzai dal letto, sedendomi di nuovo sulla mia finestra a Golfo.
Guardando la spiaggia, notai un qualcosa, che posso giurare prima non esserci stata.
Scritti sulla sabbia, quasi asciutta e riscaldata dal sole, c'erano dei numeri.
Numeri, che nel leggerli, mi parevano formare un numero di telefono.
Non avevo la certezza di chi fosse il numero, poteva essere Jaemin ma anche chiunque altro.
A mio rischio e pericolo, presi carta e penna dalla scrivania, e scrissi i numeri in ordine come vedevo sulla spiaggia, facendo attenzione a non sbagliare. Riflessi il numero sulla spiaggia e sul biglietto un paio di volte, giusto per esserne sicuro. Conoscendomi, non è nuovo che io sbagli anche le cose più semplici.
Purtroppo, mia mamma mi aveva tolto il telefono. Per questo motivo non potevo contattare e accertarmi di chi fosse la persona a cui apparteneva il numero.
Continuai a guardare fuori, ripensando a quei pochi minuti in cui incontrai e parlai con Jaemin.
Mentre guardavo fuori, qualcuno entrò in camera mia.
"Jeno!" Urlò Na Ha Eun.
"Eh? Cosa ci fai qui?" Chiesi, guardando la bambina che stava saltando gioiosa sul mio letto.
"Jeno, visto che sei grande abbastanza e che ti stai annoiando, farai da babysitter a HaEun. Io e sua madre andiamo a fare compere, mi raccomando Jeno, stai attento, non perderla mai di vista e non uscite di casa!" Mi comunicò tutto mia mamma, entrando in camera e lasciando lo zainetto di HaEun vicino al letto.
"Sì, ma posso riavere il mio telefono? E poi, per quanto dovrò stare con lei?" Chiesi velocemente, seguendo con lo sguardo mia madre che stava per uscire.
"Il tuo telefono è sul tavolo in cucina, starai con lei fino alle 18:30. E se succede qualcosa, chiamami!" Mi informò mentre usciva di casa e si dirigeva verso la macchina dove c'era la sua amica.