3- Il Cielo Schiarisce.

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Cadde il silenzio tra noi due. Un silenzio timido e un po' imbarazzato, ma riscaldato dai nostri due sorrisi.
"Se ti siedi sulla sabbia bagnata, poi ti sporcherai." Dissi, rompendo il silenzio e attirando di nuovo la sua attenzione.
"Lo so, di solito mi porto qualcosa, come una coperta o cose così, per sedermici sopra quando arrivo qui. Ma oggi dalla fretta, mi sono scordato di prenderla. La prossima volta starò più attento."
Il suo sorriso. Non so come descrivere cosa io provi quando vedo il suo bellissimo sorriso. È solo... Stupendo, magnifico, adorabile, gioioso, allegro, meraviglioso, incantevole, sbalorditivo, straordinario, eccezionale, amabile.
"Sai, io abito in quella casa, proprio dietro di noi. Se vuoi posso andare a prendere qualcosa da mettere sulla sabbia, così possiamo sedercisi insieme sopra." Proposi, indicando casa mia.
"Quale casa? Ce ne sono tante qui dietro." Mi chiese, cercando di capire dove fosse la mia abitazione.
"Quella color pesca chiaro, con il negozio di fiori sotto." Dissi, guardano casa mia.
"Oh, va bene. Se fai in fretta, ti aspetto qui. Ma fai presto, per favore." Lo vidi guardare il cielo, con aria preoccupata.
Annuii e corsi a casa. Entrai senza nemmeno avvisare e mentre cercavo qualcosa da poter usare, vidi la tovaglia della nonna. Quella a mio parere brutta e vecchia, ma che a mia mamma piaceva tantissimo.
Ero così di fretta, che non tolsi le scarpe appena entrato in casa, sporcando dove mia madre aveva pulito poco tempo prima. E appena mi vide, iniziò ad urlarmi contro.
Non voleva proprio lasciarmi andare, ma quando il mio viso venne colpito dai raggi del sole che entravano dalla finestra, iniziai a preoccuparmi.
Di cosa mi preoccupavo? Non lo so nemmeno io. Io amo il sole, ma perché nel vederlo, tornare e riscaldare ogni dove colpiva, mi preoccupava?

Uscii di casa davanti a mia mamma, che ancora mi stava insultando per le mie azioni, lasciando la tovaglia e l'ombrello a casa.
Corsi fuori, rischando di farmi investire dalle macchine e dai passanti. Mi avvicinai alla scalinata, ma non vidi nessuno.
Rimasi deluso dal non trovarlo più. Mi guardai intorno per cercarlo.
E tra tutti i passanti presenti, uno solo teneva l'ombrello aperto.
Era lui.
Era Jaemin.
Feci un passo per andare da lui, ma mia mamma mi blocchò e mi prese per un orecchio, trascinandomi in casa, arrabbiata come non mai.
Mentre io cercavo di dimenarmi, per tornare da Jaemin.

.Quando Piove. ~JaeNo~ -Ita-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora