In un attimo è arrivato il momento di quest'altra stupida festa.
L'emozione per aver visto Leon stamattina è ancora viva nel mio petto e sulla pelle che ha accarezzato. Sarà presente all'evento? Anche lui non sopporta queste inutili celebrazioni.
Ferma di fronte al letto a baldacchino, con soltanto l'intimo indosso, continuo a fissare disgustata l'orrendo abito che mi hanno rifilato. Potrà costare migliaia di Irish Punt, provenire dalle mani dorate di uno stilista famoso, ma fa schifo lo stesso. Questo bianco panna, insieme a tutte le balze e alla gonna a campana, mi farà sembrare un soufflé alla vaniglia e i merletti una bambola di porcellana.
Passeggio per la stanza indecisa sul da farsi. D'improvviso un pensiero: credo di avere un abito dello stesso colore. Non avrà una linea identica, ma è sicuramente molto meglio! Ci abbinerò un bel paio di sandali con il tacco e ignorerò i reperti storici – che chiamano gioielli – scelti da mia madre per la serata.
Sì! Anche stasera si fa come dico io.
***
«Tuo padre non ne sarà per nulla contento» brontola la Regina.
Dirette alla sala da ballo, quella riservata agli incontri che il Re reputa più importanti, attraversiamo il corridoio presidiato dalla sicurezza.
«Non essere così critica. Questo vestito ha molto in comune con quello che mi avete proposto: il colore, per esempio, lo strascico e i veli fanno sembrare la gonna vaporosa come quell'altra. Sono sicura che non lo noterà neanche». Il corpetto tempestato da piccoli diamanti richiama il pizzo dell'altro abito e, anche se non ho le spalline gonfie, il mantello quasi trasparente si regge sulle spalle, coprendole. Potrei dire di avere indosso la versione moderna di quella cosa che ho lasciato sul letto.
Mia madre sbuffa. «Eccome se lo noterà! Avranno anche qualcosa in comune, ma questo ti lascia le braccia e il petto scoperto in modo indecente. Per fortuna non hai un seno prosperoso». Considera un vantaggio qualcosa che a me dà sui nervi. «Non riesco a capire come fai a trovare capi del genere. Se tuo padre lo scoprisse non dovrebbe più arrabbiarsi tutti giorni».
Se le parlassi di come Fred mi aiuta a farli entrare al castello forse non ci crederebbe neanche. Ma tanto non lo saprà mai.
Ci fermiamo sulla soglia delle gradinate che conducono alla sala. L'argento domina insieme al bianco perla che attenua un po' il grigio della pietra. Molti degli invitati hanno già preso posto ai tavoli rotondi, altri chiacchierano in gruppetti.
Il cerimoniere in livrea bianca ci porge un inchino e batte le mani per fermare la musica e attirare l'attenzione su di sé. Su di noi. «Sua Maestà la Regina e Sua Altezza la principessa Eleonore!» esclama a gran voce.
Mia madre drizza il capo e comincia la discesa, elegante nel suo abito avorio in taffetà impreziosito da ricami in pizzo più scuri.
«Ma Alissa e papà?» Sul palchetto Reale non c'è nessuno.
«Sono già qui». Accenna con il capo alla sua sinistra. «Sono in compagnia dei sovrani norvegesi. C'è anche Leon».
Mi basta sentire il suo nome per annullare tutti gli altri pensieri.
Già, c'è Leon. Bello da fermare il cuore, in un raffinato completo borgogna, impegnato a conversare con due ospiti. I capelli sono pettinati all'indietro, l'eccezionale altezza fa spiccare la sua figura in tutta la sala. O forse sono io che non ho occhi per nessun altro.
«Sorella, che bel mantello! Sembra un velo da sposa». La voce squillante di Alissa m'impedisce di formulare pensieri inopportuni. Stasera pare un confetto con quel vestito bianco panna decorato da fiocchettini e pizzi.
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Storie d'amoreQuanto pensate sia divertente essere un membro della Famiglia Reale? Per Eleonore essere Principessa e futura Regina d'Irlanda è soltanto una seccatura. Obbligata a sottostare a vecchie e arretrate regole, lotta ogni giorno per affermare se stessa e...