• Cap 4 - SCHOOL TRIP •

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Jason's Pov

"Jason, hai qualcosa da dire in merito al vostro abbraccio?" dice Caitlin, appena entrata in classe per stare un po' con me.

"Si. Quello non è stato altro che un semplicissimo abbraccio tra amici, tutto qua" affermo più convinto che mai, dirigendomi da lei.

"Bene, mi voglio fidare, soprattutto perché ti amo" Caitlin si tiene ai bordi della mia maglietta, baciandomi.

"Ti adoro, piccola" la bacio dolcemente sulle labbra, mettendole una mano tra i capelli.

"Sei pronto per la gita di oggi pomeriggio?" lei prende il cellulare e guarda l'ora, poi lo posa.

"Sono prontissimo, anche se ancora siamo solo agli inizi dell'anno scolastico e mi dispiace che le altri classe del tuo stesso anno di studi non possano venire..." le accarezza il viso "...però ti prometto che, appena tornerò, correrò subito da te e ti assicuro che sarò molto, ma molto appiccicoso e, forse, anche un po' smielato" le bacio il naso dolcemente.

Passa il tempo, il sole si trova già sulla via del tramonto, ma ancora illumina con i suoi raggi il cielo limpido e sereno di quel pomeriggio, in cui le classi quinte intraprendono un viaggio di due settimane consecutive fuori dalla Gran Bretagna, in Germania. Tutti salgono sull'autobus e, quando necessario, prendono il traghetto, per attraversare il mare. Tutti i posti vengono subito occupati in fretta. Io e Athena ci sediamo assieme, cercando nel mentre di conoscerci un po' di più di quanto siamo finora riusciti a fare.

"Athena, che lavoro ti piacerebbe fare dopo il diploma?" poso lo zaino per terra vicino ai miei piedi, facendo attenzione a non calpestarlo.

"Mh, credo proprio che vorrei lavorare nel mondo della moda e del cinema o, in caso contrario, probabilmente mi limiterei a fare la dottoressa in qualche ospedale. Tu, invece?"

"Io penso proprio di voler intraprendere una carriera come interprete di una persona di spicco, ma non sono ancora sicuro"

Mentre prendo in mano il mio telefono, apro il mio zaino, Athena infila una mano al suo interno e prende un pacchetto di gomme alla menta, davvero rinfrescanti visto il caldo della giornata.

"Jason, vuoi una gomma alla menta?"

"Si, grazie" ne prende una dal pacchetto "Finalmente qualcosa di fresco per sopportare questo caldo incontenibile!" le sorride e inizia a masticare la gomma.

La radio dell'autobus manda in onda una miriade di canzoni, che fanno scatenare tutti coloro che sono nell'autobus. Passate delle ore, Athena si addormenta con la testa appoggiata sulla mia spalla, mentre il mio corpo viene contemporaneamente percorso da un brivido di felicità. Improvvisamente, mentre la osservo dormire così beatamente, mi abbandono a pensieri particolari su di lei. Le accarezzo il viso con fare dolce. Anche se ancora dormiente, lei mi sorride dolcemente, stringendomi la mano con fare delicato.  

A rovinare tutta la situazione arriva la ragazza più odiosa del nostro corso: Mia Stevens; capelli neri, lunghi fino alle spalle e un po' mossi nelle punte, occhi di un grigio metallico attraente, labbra carnose, corpo snello e in forma. Seppur bella e attraente è solita mettere zizzania sia tra innamorati sia tra amici. Mentre sono concentrato sul rispondere a qualche messaggio della mia amata Caitlin, lei fa una fotografia a me e Athena a nostra insaputa e la tiene nel suo telefono pronta a utilizzarla quando si presenta l'occasione migliore. Ritorna al suo posto. Io ripongo il telefono nuovamente nella tasca dei pantaloni e provvedo a svegliare Athena.

"Ehi, Athena, sveglia, stiamo arrivando" le accarezzo la testa, cercando di regalarle un risveglio sereno.

"J-Jason, s-stiamo già arrivando?" dice sbadigliando, mentre torna ad appoggiare la testa sul suo petto.

"Si, inizia a vedere se hai tutto a portata di mano o se rischi di dimenticare qualcosa" 

"Si, fatto, ho tutto" mette lo zaino sulle spalle "Jason, guarda che bell'hotel!" dice tirandomi verso di lei.

Un hotel imponente si erge davanti a noi nel suo splendore. Gli alunni, accompagnati dal supervisore, scendono dall'autobus e osservano stupefatti l'imponente struttura dall'esterno, rimanendo senza parole. Entriamo in hotel e ci disponiamo nella hall dell'hotel, nella quale circola una frescura incantevole. Nel frattempo il supervisore fa l'appello e inizia ad assegnare le camere che, visto il numero di studenti presenti, sono a tre e a quattro, con l'eccezione di qualcuna che è a due. 

"Alicia Smith, Christina Williams, Madeline Hughes, stanza 345" le tre ragazze prendono le chiavi che il supervisore gli dà e si mettono da parte.

"Lee Walker, Theresa Williams, Virginia Hill, Peggy Clarke, stanza 347" anche questo gruppo, dopo aver preso le chiavi, si unì all'altro.

E così la divisione delle camere va avanti per altri dieci minuti, quando finalmente al supervisore tocca formare gli ultimi gruppi.

"Agnes Green, Aila Morris, stanza 361" le due si uniscono agli altri con aria felice.

"E, infine, purtroppo una coppia dettata dalla sorte" prende l'ultimo mazzo di chiavi dalla tasca "Athena Davies, Jason Meyer, stanza 362"

Anche noi in questo momento ci possiamo ritenere felici, ma non si è visto da nessuna parte una coppia formata da due ragazzi di sesso opposto. In ogni caso, io prendo la chiave, mentre le sto accanto e finalmente ci dirigiamo ognuno nelle nostre camere. Anche se il supervisore ci raccomanda di fare il meno baccano possibile, spinti dall'emozione, la maggior parte dei nostri compagni fa tutto il contrario e si precipita in camera così velocemente, da non riuscire quasi a girare la chiave nella serratura per aprire la porta della propria camera. Differentemente io e Athena tra una risata e l'altra raggiungiamo la nostra stanza e, una volta entrati, chiudiamo la porta a chiave. Io mi butto sul letto di botto, sospirando a pancia in su, quando decido di chiamare i miei genitori. Athena fa lo stesso. Nell'arco di una decina di minuti entrambi mettiamo fine alle nostre chiamate e sistemiamo le valigie sulla panca di legno ai piedi del letto. 

"Come faremo adesso?" dico arrossendo lievemente, mentre mi distendo sul letto.

"Beh..." pensa "a mio parere, possiamo comportarci come abbiamo sempre affatto, solo restando un po' più attenti a certe cose" mi fa l'occhiolino.

"Concordo" riceviamo entrambi un messaggio da parte del gruppo di classe.

- Supervisore 

"Uscite tutti dalle vostre camere e venite per consumare la cena. Ricordatevi di prendere le chiavi delle vostre camere, altrimenti non sarete più in grado di entrare."

Dunque, tutti, attenendoci a quanto detto dal nostro supervisore, raggiungiamo il ristorante dell'hotel e consumiamo i pasti, perdendoci per molto tempo tra una chiacchiera e l'altra.

*Angolo autrice*

Buon pomeriggio a tutti. Prima di tutto, allego una foto del nuovo personaggio che ho fatto entrare in scena: Mia Stevens. In questo modo avete l'opportunità di conoscerla sia attraverso la mia descrizione sia tramite la seguente foto.

 In questo modo avete l'opportunità di conoscerla sia attraverso la mia descrizione sia tramite la seguente foto

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Fatto ciò, passiamo alle cose veramente importanti. Che ne pensate di questo capitolo? Vi ha stupiti qualcosa di particolare o, non so, avete delle considerazioni da fare in merito a quanto ho scritto? Io ho ritenuto che sarebbe potuta essere un'idea accattivante e stimolante, anche per il target che legge questa storia, quella di mettere un ragazzo e una ragazza assieme in un'unica camera...insomma, una cosa insolita, ma intrigante, in quanto dà adito ad una mare di quesiti. Dunque, che ne di provare ad indovinare come continuerà la storia? Scrivetelo nei commenti 💬 e, se vi piace questo capitolo, lasciate una stellina ⭐! Buona continuazione di storia!

TOUCH ME AS YOU CAN DODove le storie prendono vita. Scoprilo ora