C.12. "Intelligenza"

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Mi svegliai, sentendo la mano formicolare e farmi male.

Guardai Britt al mio fianco che era ancora intenta a dormire, mi misi a sedere e mi strofinai gli occhi.

Erano le due del pomeriggio, avevamo saltato pranzo. Senza svegliarla uscii dalla stanza e chiusi la porta.

Pensai di trovare al piano di sotto Thomas ma non c'era da nessuna parte. Evidentemente era uscito. Trovai un biglietto dove aveva scarabocchiato delle parole "Sono a fare delle interviste. Ci vediamo stasera, Kaya verrà. Non ti preoccupare per me, sarò con Dexter."

Chiusi gli occhi e sospirai.
Ritornai di sopra, passai davanti alla camera di Thomas, vidi la porta socchiusa e incuriosito entrai.

La camera era a soqquadro, i cuscini erano completamente svuotati dalle piume che ora ricoprivano l'intera stanza.

-Che cavolo è successo qui...?- borbottai tra me e me.
Presi una coperta e dei cuscini ancora intatti e li riposi sul letto completamente sfatto, cercai di ripulire tutte le piume sparse per terra e sui mobili, ma quando mi voltai vidi Britt sulla soglia della porta.

-Che diamine è...- borbottó lei ancora assonnata, ma io non volendo che lei vedesse tutto il disastro la presi e la spinsi fuori chiudendo la porta.

-Tesoro, ti sei svegliata.- esclamai dandole un bacio sulla guancia.

-Dyl...dobbiamo assolutamente parlare. È troppo tempo che ormai me lo tengo dentro e ora che ho visto quello...devo assolutamente dirtelo.- mi bloccò lei respingendomi. -Riguarda Thomas.-

Mi si gelarono le vene. Aveva scoperto i due baci che ci siamo scambiati...

-Posso spiegare- dissi in coro a lei mentre disse:

- Ho visto le interviste in Sud Korea...- si bloccò. -Spiegare cosa?- domandò corrugando la fronte.

-Niente. Niente, va avanti-

Lei mi guardò perplessa ma continuò. -Non mi è piaciuto tanto il vostro comportamento, eravate sempre troppo vicini e vi cercavate sempre con lo sguardo...sembravate non so, fidanzati...o almeno da parte di lui di è visto molto di più... Dovresti parlare con Thomas .-

- Ma che cazzo dici?!- risposi infuriato - per lui è solo una forte amicizia.

-Dici sempre così, tutti dicono sempre così, ma per lui la vostra amicizia è solo una scusa, lui è gay.- disse lei alzando il tono di voce.

La guardai sconcertato, poi osservai il mio orologio. -Forse è meglio che inizi ad andare all'aeroporto.- dissi secco.

Britt abbassò lo sguardo ed annuì. -Si, ora me ne vado...Dyl ti prego non fare nessuna cavolata non voglio essere presa per il culo da nessuno, tanto meno da te. Ti chiamerò quando sarò da Scott.- si diresse nella mia stanza e prese la sua borsa, insieme scendemmo al piano di sotto.

Lei cercò di baciarmi, ricambiai.

-scusami non volevo essere così brutale e solo che questo è il mio pensiero... e non penso sia l'unica a pensarlo...diversi fan vi shippano.-

-Shippano anche noi due...- dissi a bassa voce.

-Due su cinquanta ci shippano...Dylan i tuoi fan mi odiano, non mi sopportano.-

-Beh non vuol dire nulla. Io sto con te devono accettarlo. Thomas non è il mio fidanzato, perciò non ti devi preoccupare.-

-Non ancora.- bisbigliò lei abbracciandomi, la lasciai fare, non avevo voglia di risponderle.

-Ciao Amore.- le dissi appena si staccò da me e si diresse verso il taxi appena arrivato.

Chiusi la porta e andai in camera mia. Mi affacciai alla finestra e la vidi salire sul taxi, ma il mio pensiero non era rivolto a lei, ma bensì a Thomas.

Avevo voglia di chiedergli il perchè di tutto quello che aveva fatto, ma ovviamente sapevo la risposta.

Aprii l'armadio e cercai qualcosa da mettermi per la première di stasera. Optai per un paio di pantaloni chiari e un maglione nero.

Mettendomi le scarpe sentii un rumore di passi salire le scale, pensai fosse Thomas, infatti sentii che si stava dirigendo in camera sua, non mi preoccupai di ciò e continuai a legarmi le scarpe.

-Oh cavolo!- esclamò una voce femminile. Capii immediatamente che si trattava di Kaya e la chiamai.

-Kaya!-

La raggiunsi con una scarpa ancora slacciata, rischiando di inciampare e cadere mi misi tra lei e la porta.

-Si può sapere che ci fai qui?- le domandai.

-Sono forse venuta a prenderti.- rispose lei corrugando la fronte.

-oh... me ne ero scordato. Come sei entrata?.-

-Ho le chiavi idiota.- sorrise. -Sei nervoso.-

-No!- esclamai.

-Allora spiegami che è successo di preciso in questa stanza.- sul suo viso si formò un sorriso compiaciuto.

Le lancia uno sguardo accusatorio, poi risposi -Non ho la più pallida idea di cosa sia successo.-

-Io Sì!- esclamò - Ci avete dato dentro tu e Thomas!.-

-Cosa!?- sbraitai al sol pensiero. -Non è affatto vero.-

-Raccontalo a qualcuno che non ha visto le bottiglie di super alcolici sul mobile. Forse ti crederà.- ghignò lei incrociando le braccia al petto.

-Tu sei scema.- dissi ad un tratto tutto serio.

-Qui l'unico scemo sei tu.- si girò e fece per scendere, ma qualcosa scattò in lei e si voltò a guardarmi.

-Dyl, guarda che io so tutto. Non puoi giocare con me come giochi con Britt o con te stesso.- rispose lei, dopo di che scese le scale.

Friendship Can Be An Excuse  •DylmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora