C.14. "Litigio"

310 40 46
                                    

La première di Parigi e Los Angeles passarono in fretta salutammo per l’ultima volta i fan ed uscimmo.

Mi avvicinai a Thomas
-Allora vieni da me?- gli chiesi
-Ma non disturbo?-chiese timidamente
-Tu non disturbi mai!- esclamai sorridendo.

-Ma c’è anche Britt ?- mi domandò lui
- Non ne ho idea, penso che debba girare ancora delle scene della serie tv- gli risposi con voce fredda.

-Quindi tu non sai dove sia esattamente la tua fidanzata?- chiese sorpreso.

-No, non lo so è da un po’ che non la sento- risposi in fretta e cambiai subito discorso
-Ora andiamo il taxi ci aspetta-dissi prendendo la mia valigia.

In realtà era da tanto che non la sentivo più, da quando se n’era andata via da Thomas, mi dimenticavo di chiamarla o di mandarle un messaggio spesso per distrazione o spesso perché non volevo litigare con lei.

Il taxi ci portò davanti a casa mia. Thomas, appena entrato, si diresse nella sua camera abituale e sistemò le sue cose.

-Tommy hai fame?- urlai aprendo il frigo.
-Si , in realtà un po’ Dyl- mi rispose scendendo le scale. Presi due panini e mi sedetti sul divano. Feci posto a Thomas che si sedette accanto a me.

Finemmo il panino e iniziammo a guardare The Death Cure.
-Non dovevi guardare verso di me in questa scena hai sbagliato!- mi disse ironicamente Thomas.
-Ah si Tommy?- gli risposi lanciandogli un cuscino. Anche lui mi colpì con un altro cuscino e iniziammo a giocare.

La battaglia di cuscini proseguì in giro per il salotto fino a quando lo feci inciampare tirandogli un pugno sul ginocchio. Lui si aggrappò a me alla mia vita e cademmo entrambi. Ci ritrovammo uno sopra l’altro.

Iniziammo a ridere entrambi. Lui mi guardò dritto negli occhi facendo calare un imbarazzante silenzio.

Proprio in quel momento sentii la serratura della porta scattare e la porta si aprì.

Era Britt.

Entrò e appena vide la scena la sua faccia cambiò subito espressione.
-Che ci fa lui qui è ?- disse con una voce infastidita chiudendo la porta di casa e posando la borsa sul tavolo. -Da quando è qui?-

-Abbiamo finito la première di Los Angeles, l'ho invitato qui e può rimanere tutto il tempo che vuole!- risposi in modo arrogante vedendola che si stava arrabbiando nel vedere Thomas a casa mia.

Thomas si alzò subito e timidamente si allontanò da me.

-Perchè ti sei allontanato? Mica stavamo facendo qualcosa di sbagliato!- dissi simpaticamente a Tommy sorridendogli agitato.

Lui guardò Britt ancora più imbarazzato, mentre lei diventava sempre più infuriata.
-Dylan posso parlarti, in privato?-mi disse lei indicandomi la via per la camera da letto.

-Tommy se hai sete prenditi qualcosa da bere- gli dissi dirigendomi nella camera al piano superiore.

Britt entrò e chiuse la porta.

-Non mi hai più chiamato, non mi hai più scritto! Non mi hai neanche detto che Thomas si sarebbe fermato a casa nostra! Ma che ti sta succedendo? Sei impazzito?- sbottó lei furiosa.

-Casa mia.- precisai ma lei non mi diede retta.

-Da quando sei insieme a Thomas ti sei dimenticato di me, é come se io non esistessi più per te...- continuò urlando e lanció un cuscino contro l’armadio.

Mi misi le mani tra i capelli, non avevo voglia di litigare con lei, non per delle coae cosí stupide.
-Hai ragione, lo so!-

-Che hai fatto con lui?- mi disse sedendosi sul bordo del letto.

Rimasi zitto a fissare il pavimento, le avevo dato retta e davvero voleva continuare a farmi domande stupide?

Stanca dell attesa prese a sbuffare e si diresse verso la porta, ferita come non mai.

-Tu mi sei sempre stata fedele invece?- le chiesi piano mentre stava aprendo la porta della camera.

Lei si bloccò di colpo, quelle parole l'avevano colpita nel profondo. Si tiró lentamente.

-Si sta parlando di te e non di me -mi disse con uno sguardo assente.

-Vattene- dissi duramente senza volerla guardare negli occhi.

Lei uscì dalla camera e guardando fuori dalla finestra la vidi mentre si strusciava di continuo gli occhi ed entrava in macchina, stava piangendo.

Pov’s Thomas

Dylan e Britt andarono in camera e io rimasi da solo in salotto più imbarazzato che mai.

Ad un certo punto sentii bussare alla porta. Andai ad aprire e mi ritrovai la signora Puth davanti.

-C'è Dario?- mi chiese entrando in casa senza permesso.

-Si chiamerebbe Dylan, comunque si è in camera a parlare con Britt- gli risposi.

Dalla camera si sentivano delle urla, stavano litigando pesantemente, non era chiaro ciò che dicevano ma di certo nulla di gentile.

-Quindi tu non sei Britt?- disse l'anziana.

-Ah quanto pare no.- risposi con un alzata di spalle.

-Povera Britt, quell’angelo non si merita tutto questo, l’ho sempre detto che lui non era per lei...passerò dopo per parlargli.-  disse riuscendo nuovamente.

Ma io la fermai
-Cosa intende dire con questo?- gli chiesi gentilmente.

-Io l’ho sempre detto che lui non era innamorato di lei, ma ora ho la certezza, lui è innamorato di un’altra persona.-
mi disse guardandomi negli occhi come se sapesse esattamente chi fosse questa persona.

Non feci in tempo a chiederle altro che vidi Britt correre giù dalle scale,prendere la borsa ed uscire senza dire niente.

La signora mi guardò con uno sguardo accusatorio come se li avessi fatti litigare io ma non disse altro se non:
-Ritorno tra poco.-

Chiusi la porta e sospirao pronto ad affrontare un Dylan giù di morale.

Friendship Can Be An Excuse  •DylmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora