Martina:
E poi nulla, ho preso le mie cose e sono andata via.
È tutto così lento da quell'istante, da quando ho raccolto i vestiti dal pavimento invece di restare.
Non se lo aspettava proprio.. Non da me.
Pensavo di darle indietro ciò che lei aveva dato a me, solo per continuare la mia parte da ragazza sicura che ottiene ciò che vuole. Io che l'ho vista andare via, che ho ingoiato la sua indifferenza più di una volta, pensavo che avrebbe retto questo mio comportamento.
Invece sono passati due giorni e non la vedo e non la sento da allora.
Mi correggo: eccola qui, a pochi metri da me.
Mi ha visto, è strano, ha abbassato lo sguardo.
C'è un po' di gente qui nel corridoio, non riesco a pensare.
La fisso, entro nel bagno senza distogliere lo sguardo.
Ti prego, seguimi.
Lascio cadere lo zaino ai piedi della porta.
Cammino fino ad arrivare a metà del lungo piano di marmo. Sopra al lavabo c'è uno specchio. Mi guardo, la mia immagine è spenta, credo di avere solo bisogno di lei.
Sospiro.
La porta cigola, mi giro di scatto e sbuchi tu.
Non apri bocca, non lo faccio neanch'io in realtà.
Ti sporgi per guardare per terra, sotto le quattro porte, sembra non esserci nessun altro oltre noi.
Porti le mani dietro la schiena poggiandoti alla porta.
Sento un rumore: hai chiuso a chiave e ora cammini verso di me.
Mi sei distante solo 10 cm.
"Andrea" ti chiamo.
"No.." non vuoi sentire spiegazioni.
Le tue labbra sprofondando nelle mie e la passione ci travolge all'istante.
Le mie mani corrono fra i tuoi capelli, sulla tua schiena e sui tuoi fianchi, così come le tue, alla ricerca di un posto in cui abitare.
Come matti non ci diamo tregua, io ti cerco e tu mi cerchi, come se non fossimo realmente lì, come se non fosse mai abbastanza.
Sento l'impatto della schiena contro la parete ma non il dolore.
Abbasso la lampo del tuo jeans, tu non ti opponi, anzi, mi aiuti ad abbassare tutto fino alle caviglie.
A quel punto ti giro bruscamente, sento la tua schiena stretta al petto.
Velocemente ti conduco verso il lavabo e ti pieghi tanto da poggiare il viso sul marmo umido.
Soffochi un gemito.
Incrocio le tue braccia dietro la schiena e con una molla per i capelli ti blocco i polsi.
"Allarga le gambe" ti ordino.
Lo fai.
Lascio scorrere due dita contro la tua intimità, ti stai sforzando per essere il più silenziosa possibile.
Mi allontano da lì, raccolgo i tuoi capelli come se volessi farti una coda e li stringo in una mano.
Tiro e automaticamente alzi la testa, mi guardi attraverso lo specchio.
"Mi vuoi?" ti domando.
Tu annuisci e mi basta solo questo tuo permesso per entrare dentro di te.
Stai strizzando gli occhi e mordendo il labbro inferiore, senza renderti conto del sangue che si accumula sulla tua bocca.
Pochi secondi, poco meno di un minuto e tu sei già totalmente mia.
"Sto.. io sto.." e a completare la frase per me sono i sospiri soffocati e il tuo stringere improvvisamente le gambe.
Porto le dita fuori.
Libero i tuoi polsi dalla molla e sollevo il tuo busto, ti lascio un leggero bacio sulla spalla.Andrea:
E poi la quiete: mi giri dolcemente verso di te, ti chini per afferrare e tirare su i miei pantaloni.
Ti lascio fare, anche perché sono totalmente bloccata, inerme di fronte a te, col cuore che ormai dimora nella mia gola quando sono in tua presenza.
Ti sporgi per lavare le mani e poi le asciughi con qualche strappo di carta.
Io resto lì, tutto il tempo, appoggiata al marmo.
Per fortuna torni da me e mi baci sulle labbra.
"Non volevo andare via, e non vorrei neanche adesso, ma.."
"Devi, lo so.. - aspetto il tempo di un respiro - dobbiamo, siamo chiuse in bagno"
Ridi e io ti seguo.
Mi baci ancora e poi crolli sul mio petto.
Sei tornata fragile, stai piangendo in silenzio ed io non so come aiutarti, ti stringo forte al petto senza dire nulla.
Sentiamo la maniglia far rumore, qualcuno sta provando ad entrare.
Ti stacchi frettolosamente da me e, asciugando le lacrime, cammini verso l'uscita fissando il pavimento.
Non ci sei più e mi sento già completamente svuotata di ogni emozione.
La ragazza entra in bagno, mi fingo disinvolta mentre mi do una rapida occhiata allo specchio.
Prendo le cuffie nella borsa e vado via.
Al play parte 'Daddy issues'.
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17 days to fall in love
Romance17 giorni per innamorarsi è una semplicissima storia d'amore, e di tutto ciò che esso comporta, fra due ragazze diverse come il giorno e la notte e simili come due girasoli in un campo. Enjoy.