Andrea:
Non ci avrei mai scommesso, eppure dopo una settimana e mezza ancora penso al nostro breve incontro.
Non riesco a scacciare via il pensiero di te, chissà se anche tu mi hai pensata.
Vorrei chiedere di te ma ho allontanato le uniche persone che potevano dirmi come stai. Dio, quanto me ne pento. Adesso mi sento sola in questo appartamento pieno di sconosciuti, forse è solo per questo che il mio cuore, involontariamente, cerca te, perché sono egoista, perché non ho più nessuno. Perché ho scelto di non avere più nessuno?
Penso e ripenso ai luoghi in cui potrei incrociarti ma nulla, sono stata ovunque ai soliti orari in cui andavi tu, forse hai cambiato abitudini, forse è colpa mia.
Ho perso un po' l'appetito e quando ho un raro attacco di fame improvviso non ho voglia di alzarmi dal letto, perché ormai è lì che passo le giornate quando non ti cerco.
Cosa devo fare per buttarti di nuovo fuori?
Di ora in ora diventa sempre di più un'ossessione, sento di nuovo quel sentimento malato che mi legava a lei, la sento ovunque e questa cosa mi fa incredibilmente paura, è una sensazione che non riesco a gestire, per questo sono scappata l'ultima volta, perché ciò che non posso gestire, va eliminato, sono queste le mie regole. Sono incredibilmente attratta da lei, vorrei possederla un'ultima volta, vorrei sentirla addosso ancora e sperare di appagare questa mia voglia, ma più ti sto vicina, Martina, più io ti desidero.
Sono ad un passo dal presentarmi a casa tua e vedere cosa succede ma non posso ferirti ancora: ho deciso io che le cose non potevano andare, non voglio soddisfare quello che potrebbe essere soltanto attrazione sessuale e andare di nuovo via.
Sto attraversando una vera e propria crisi interiore, sta arrivando la notte e si sa, la notte prende ciò che vuole e questa volta ha preso tutto e ha lasciato te nella mia testa con mille paranoie. Crollo.Martina:
Ho smesso di contare i giorni, mi sento più forte da quando ti ho incontrata, sai? Perché ho capito che non mi fai più male, che tutto il dolore che ho dovuto portarmi dentro in questi mesi è stato inutile.
Le mie amiche continuano a chiedermi se ne sono certa e io a giurare che sto bene, è così strano?
È così strano per me stare bene..Andrea:
Non posso più aspettare, non riesco, ho bisogno di vederla. Prendo le chiavi dell'auto e scendo di corsa le scale.
Martina:
Sono le 20.30 circa, il fattorino della pizza è in ritardo di almeno mezz'ora, possibile che oggi i miei problemi siano questi? Metto su una canzone e accendo una sigaretta. Guardo fuori, mi piace il cielo stasera, chiudo gli occhi e la riproduzione casuale decide per me: "She loves control".
Andrea:
Salgo in auto ed esco pericolosamente dal parcheggio, dalla radio sento canticchiare "She loves control, she wants it her way" ed è proprio questo che voglio, è proprio questo che sto andando a reclamare stasera. Sono incoerente: non voglio farti male ma al contempo ho voglia di mostrarti chi comanda, che ciò che io voglio è più forte di qualsiasi cosa possa volere tu.
Parcheggio, sono sotto casa tua. Salgo le scale il più velocemente possibile e sono qui, alla tua porta, sono venuta a prendere ciò che voglio.
Il campanello sta suonando.Martina:
Qualcuno sta bussando. "Arrivata" penso tra me e me, sto morendo di fame. Prendo il portafogli e apro la porta.
Il cartone è freddo, significa che la pizza non è calda e che probabilmente il ragazzo si è perso cercando l'abitazione.
Sorrido, la preferisco fredda: è davvero un'ottima giornata.
"And there’s no way she’ll ever stay unless you give it up" canto.Andrea:
È iniziato a piovere, sono chiusa in auto con il viso appoggiato al volante, mentre osservo le gocce di pioggia inseguirsi sul finestrino.
Hai cambiato casa, non avevo minimamente preso in considerazione questa possibilità.
Sento le mie sicurezze crollarmi addosso, lasciandomi sotto un mucchio di macerie e di polvere.
Sto per avere un attacco di panico. Con le mani che tremano compongo l'unico numero di cellulare che conosco a memoria sin dai tempi del liceo, consapevole di poter ricevere un sentito e meritato "Vaffanculo, stronza!" ma questo non accadde.
"Pronto" rispondi, non hai il mio numero, è normale che tu abbia questo tono rilassato.
"Federica.." sussurro con la voce spezzata, tu non mi riconosci, non subito.
"Io lo so.. so di essere una totale stronza, una cogliona super incasinata e mi dispiace, ho allontanato tutti, stavo male, dovevo farlo. Lo capisci? Ma non dovevo allontanare te e adesso-"
"Andrea, respira e dimmi dove sei"\\
Qualche mese prima:
"No, te lo sto giurando! Io sto male, sto proprio male! Sono in panico, nel panico più totale, mi sveglio con l'ansia, con la nausea, con le lacrime agli occhi e-"
"Prenditi un paio di giorni! Metti un attimo a fuoco la situazione, che cazzo vuol dire che te ne vai?! Sei spaventata, lo capisco ma andare via da tutto e tutti non ti servirà"
"Federica, ho detto che così sto male e io non voglio stare male. È una cosa che non so gestire, e io una cosa che non posso controllare, non la voglio. Martina non mi piace, non la amo e non significa nulla per me, non come vorrebbe lei, anzi, mi fa stare male e come ogni altra cosa che mi procura sofferenze, la rimuovo."
"Fai il cazzo che ti pare con Martina, anche se lo trovo ingiusto, ma sappi che non appena trascinerai via dalla tua camera il tuo culo schifoso, per me sarai morta".//
Federica arrivò in pochi minuti, le raccontai tutto nei minimi dettagli, come non avevo mai fatto con nessuno, neanche con lei, e la cosa mi aiutò moltissimo.
Le cose tra noi erano finite molto male, ovviamente per colpa mia, per cui non mi aspettavo un gesto del genere da parte sua.
"Ora ti dico come la penso, okay?" Feci cenno di sì con la testa.
"Hai paura, una paura innaturale di questo sentimento che provi, ma non perché non sai come gestirlo, ma perché è una cosa nuova, sono emozioni che non hai mai provato prima, e il modo in cui le hai vissute con lei.. beh, ti sei lasciata travolgere completamente."
Fuori non smette di piovere e io mi sento parte di quel paesaggio scuro e bagnato: le lacrime tagliano il mio viso e una tristezza inarrestabile mi squarcia il petto e scava sempre di più al mio interno.
"Andrea, sto per dirti una cosa che non sai, che forse non prenderai troppo bene, ma devi saperlo" rivolgo a lei il mio sguardo spento e curioso al contempo e il cuore inizia ad agitarsi un po'.
"Tutto questo si chiama amore. Tu non lo sai perché non lo hai mai provato, e sei precisa come una macchina, tu calcoli tutto e ti piace arrivare sempre un po' prima degli altri, ma qui non funziona allo stesso modo, qui è l'amore che comanda, che calcola, che decide e tu non puoi fare nulla, assolutamente nulla. Puoi scappare, sì, ma come vedi lui ti viene a prendere, ti ruba il sonno, la ragione, la fame e a te non resta nulla. Ne vale la pena, Andrea, essere controllati dall'amore."
La portiera si apre: sta andando via, questione di secondi e vedo i fari della sua auto che si allontanano nel buio.
Metto in moto anche io, per oggi può bastare, questa giornata è già durata troppo. Dallo specchietto noto che il trucco nero è sceso fino alle guance a causa delle lacrime, mi piego per prendere la borsa perchè lì c'è sempre tutto ciò che mi serve in questi casi.
C'è qualcosa sul sedile, accendo la luce: è un pezzo di carta piegato in due.
È il suo indirizzo.

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17 days to fall in love
Romance17 giorni per innamorarsi è una semplicissima storia d'amore, e di tutto ciò che esso comporta, fra due ragazze diverse come il giorno e la notte e simili come due girasoli in un campo. Enjoy.