Andrea:
Avrò dormito almeno 11 ore dopo aver singhiozzo silenziosamente contro al cuscino, le lacrime mi avevano rubato ogni tipo di forza, e ora, il mattino seguente, i miei occhi sono gonfi e la mia testa sembra essere sul punto di esplodere.
È decisamente peggio di un qualsiasi post sbornia.
Nel delirio della sera precedente avevo però acquisito delle consapevolezze:
La prima è più che ovvia, avevo una cotta per Martina.
La seconda è che probabilmente col mio atteggiamento del cazzo avrei rovinato tutto.
Era una cosa nuovissima per me, non ero solita provare sentimenti..
Accendo i fornelli e lascio che le fiamme scaldino un po' d'acqua per il tè, il tè mi aiuta sempre.
Mille pensieri corrono ovunque per la mia testa, non so quale sia la cosa giusta da fare, credo di star impazzendo.
Totalmente assorta nelle mie paranoie, non mi accorgo neanche che, sorso dopo sorso e pensiero dopo pensiero, la tazza è di nuovo vuota e la fetta di limone giace sul fondo bianco.
"Fottutissimo mal di testa" poggio i gomiti sul tavolo stringendo le mani attorno al capo, un improvviso senso di ansia e nervosismo mi pervade.
Scatto in piedi "Ho bisogno di una doccia" dico fra me e me.
Avvio la mia playlist con riproduzione casuale e la prima traccia che mi accompagna in questa tormentata doccia è "Ciao" di coez.
L'acqua tiepida scorre sul mio corpo nudo, le goccioline si uniscono dolcemente sulla mia pelle scura mentre i miei pensieri più cupi si spengono lasciando spazio ad altre immagini nella mia testa.
Chiudo gli occhi e mi lascio completamente andare.
Non so esattamente il perché, forse la melodia, forse tu, forse io.. ma inizio ad immaginarci lì, su quel prato, io che ti sfioro le labbra ma qualcosa cambia. Non scappo via, anzi, tutto diventa più intenso. Mi sfiori i fianchi, il mio punto debole, mi stendi sull'erba e tu vieni su di me. D'improvviso l'immagine cambia, siamo nella mia stanza, più precisamente sul mio letto e tu lasci che io sfili via la tua t-shirt .
Mi manca l'aria, il cuore mi scalda velocemente il petto, perdo il controllo della mia mano e.. la canzone si interrompe bruscamente e sento la suoneria del mio cellulare.
Sussulto e la mano che mi sfiorava delicatamente la coscia si ritrae immediatamente.
Provo un leggero imbarazzo. Cosa stavo inconsciamente per fare?
Questa cabina ha un'aria bollente, giro bruscamente la manopola della doccia e lascio scorrere su di me un getto ghiacciato.
Esco da lì gocciolando sul pavimento, rispondo al cellulare: è Federica, mi avvisa che non sarebbero tornate a casa prima di sera.
Buffo, la mia immagine di noi spazzata via per così poco.
Ho ancora caldo, sciacquo il viso ancora umido con un po' d'acqua fresca.
Sto vivendo intrappolata in un uragano di emozioni, un uragano dal quale probabilmente non voglio neanche uscire.
Penso, penso troppo.
Metto nuovamente "play" alla mia playlist e asciugo frettolosamente il mio corpo nudo e i capelli zuppi d'acqua.
Parte "Do I wanna know?" ti penso ancora più rumorosamente.*
Ho il tuo numero di telefono, vorrei chiamarti e chiederti magari di raggiungermi per un film, le mie amiche non potevano scegliere giorno migliore per andare a fare un giro!
Sono qui, ho il cellulare stretto in una mano e il tuo numero sul display.
Il pollice destro è titubante, il mio orgoglio lo trattiene e mi allontana dall'averti qui con me.
Fanculo, io premo il verde.
Squilla.
"Pronto" bisbigli.
"Ehi, sono Andrea.."
"Sì beh, lo so, ho il tuo numero" bisbigli ancora.
Mi sento già fuorigioco, lascio passare alcuni secondi prima di aprire bocca ma tu mi anticipi.
"Sto per dare un esame.. " dici come per giustificare le tue poche parole.
"Oh - mi lasci sorpresa - chiudi, scusami tanto e buona fortuna!"
"No, ti prego dimmi, sono già nervosa di mio, tu non puoi rendere la mia ansia ancora-"
"Volevo chiederti se ti andava di passare da me. - spezzo la tua frase, tutto d'un fiato, poi più calma continuo - ma è evidente che non puoi"
"Ti raggiungo appena finito, chiudo." rispondi dopo mezzo secondo.
"Oh, okay, buona f-" il bip del cellulare mi avvisa che hai chiuso.
Buona fortuna, piccoletta.
E adesso?
Mangio una cosa al volo, qualcosa di poco impegnativo e mi preparo.
Tengo molto al mio aspetto ma non mi sembra il caso di esagerare col trucco, si tratta di un semplice appuntamento a casa, del tutto improvvisato.
Tiro su un jeans scuro e una t-shirt rossa che lascia scoperto il mio piercing all'ombelico.
Credo sia ancora troppo presto per vederti arrivare, sblocco il mio cellulare e chiamo Fede.
Dopo quattro squilli, risponde: "Pronto"
"Ho invitato Martina a casa" la informo.
"Emh.. okay..?"
"Mi piace davvero.. mi devi aiutare.. c'è qualcosa che devo assolutamente fare per farle capire che non sto giocando?"
"No, ma c'è una cosa che NON devi assolutamente fare, Andre, e conoscendoti so che ti verrà molto, ma mooolto difficile.. - passano dei secondi, continuo a non capire e aspetto solo che si spieghi, odio tirare ad indovinare - oh Andre, non ci devi andare a letto, hai capito no? Fino al terzo appuntamento"
"Scusa ma-"
"No Andre, è la regola, falle capire che hai intenzioni serie, non bruciate tutto subito! Hai l'occasione di conoscerla meglio, di mettere in moto quel pezzo di carne morta che hai nel petto, DIO MIO, non ti sei mai innamorata, sei un disastro con gli appuntamenti, vero?"
Sto per mandarla al diavolo ma non ho il tempo di replicare, il citofono sta suonando.
"È il citofono quello? È arrivata? Hai capito che non ci devi scopare?
Andrea?"
Attacco senza salutare, sei arrivata e con te anche il batticuore.
Alzo la cornetta "Ehi, sono Martina", apro.
Io ti aspetto sulla soglia della porta di casa mentre sento il cuore pulsare veloce dall'ansia e gioco ad indovinare cosa indossi.
Finalmente spunti tu in cima alle scale.
Hai un cappellino nero in testa, jeans e giubbotto di jeans sono perfettamente coordinati e una magliettina bianca non troppo aderente.
Cammini a passo svelto e ti fiondi su di me abbracciandomi.
Porti le braccia attorno al mio collo, io mi stringo alla tua vita.
"28" esclami, felice.
Non mi aspettavo di vederti esprimere così il tuo entusiasmo.
Mi perdo in te per alcuni secondi e poi mi domando se la tua è solo una scusa per potermi abbracciare o se lo avresti fatto con chiunque.
Ti lascio entrare.
Tu guardi per terra, sei imbarazzata, probabilmente perché ti sei appena resa conto di avermi abbracciata.
"Allora - rompo il ghiaccio - raccontami un po'."
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17 days to fall in love
Romance17 giorni per innamorarsi è una semplicissima storia d'amore, e di tutto ciò che esso comporta, fra due ragazze diverse come il giorno e la notte e simili come due girasoli in un campo. Enjoy.