UGH!

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La storia dei post-it andò avanti per tre giorni.
Il secondo lo lasciai io nella sua aula di pedagogia, quella mattina dovetti uscire di casa prestissimo per non essere vista entrare e uscire da lì furtivamente. La lavagna era enorme, il mio post-it giallo era perfetto su tutto quel nero.

Andrea:

Fede era la mia migliore amica e ,oltre questo, era anche mia collega di corso e coinquilina. Ogni mattina riuscivamo ad arrivare a lezione solo a pochi minuti dall'inizio per colpa della mia ossessione per l'eyeliner perfetto e la sua lentezza.
"Ti odio"
"Ah no, sono io ad odiare te, siamo puntualmente in ritardo, ogni santa mattina"
"Se solo ti svegliassi un po' prima"
"Se solo ti levassi dallo specchio e liberassi il bagno"
Le tirai una leggera spinta facendo un ghigno, lei rispose con una linguaccia. Era la mia metà, la mia spalla, il mio tutto. Lei mi è stata accanto in ogni periodo buio della mia vita, è stata letteralmente l'unica forza che ho avuto per andare avanti.
Arrivammo in aula pochi secondi dopo il professore e tutti i posti migliori erano occupati. Ovviamente con 'posti migliori' intendo gli ultimi, il professore non era particolarmente coinvolgente e noi tutti preferivamo farci gli affari nostri in fondo all'aula.
"Cazzo, il vecchio è già entrato"
"Shhh, sei idiota? Potrebbe sentirti Andre"
"Capirai. Seguimi, da lì non ci vede se dormiamo"
La presi per mano e la trascinai verso dei posti centrali dietro un tipo altissimo ed una ragazza dai capelli super ricci.
"Che occhio per i posti quando si tratta di non seguire Pisano che spiega"
"Grazie mille" feci un sorriso.
Il professore stava tirando fuori dalla sua 24h di pelle il suo kit personale di gessetti e cancellino per poter scrivere alla lavagna il titolo della nuova noiosissima lezione.

"Allora, ragazzi, l'argomento che andremo a trattare oggi è.." il professore si avvicinò alla lunghissima lavagna, staccò un qualcosa, sembrava un post-it. Buffo, pensai, il giorno prima ne avevo lasciato uno sul retro di un libro e oggi.. Oddio, e se fosse un suo post-it?
Non ne fui sicura fino a quando il professore iniziò a leggere in un inglese tutto suo: "And you're the.. the only thing that's going on.. bah -sbraitò - al diavolo" accartocciò il pezzo di carta giallo e lo fece rimbalzare sulla cattedra per poi tornare alla lezione.
"The 1975"
"Già dai i numeri?"
"No Fede, and you're the only thing that's going on in my mind"
"Ma che stai dicendo, Andre?"
"Il post-it, è una canzone" Federica alzò leggermente le spalle e tornò a disegnare orrendi fiori sul suo quaderno ma interruppi nuovamente la sua bizzarra arte esordendo con un "Devo dirti una cosa.."
Si voltò verso di me e posò la matita sul banco "Che succede?"
In silenzio le raccontai della mia piccola forse cotta nata praticamente sulla base del nulla. Le raccontai di quanto mi piacesse notare tutte le volte in cui sorprendevo Martina a guardarmi, di quanto fosse carina nella sua ossessione di allineare ogni singola matita sulla scrivania e della storia del post-it.
Ancora non sapevo fino a che punto mi sarei spinta, quali fossero le mie reali intenzioni con lei, se presto mi sarei stancata come delle altre o..
In quel momento l'unica certezza era sapere di essere tutto ciò che le passasse per la mente, ed era la notizia più bella che potessi ricevere.
"E ora che farai? Le scriverai un altro post-it?" Mi chiese ironicamente.
La mia risposta fu tirare fuori dallo zaino il mio pacco di post-it color arancio e una penna.
"Allibita" disse.
Iniziai a scrivere - I can’t explain but I wanna try, there’s this image of you and I and it goes dancing by in the morning and the night time -
"Tu sei fuori di testa, poi spiegami dove lo attaccherai"
"C'è un tizio che mi deve un favore"
"Un tizio ti deve un favore?"
"Sì, era disperato e gli ho procurato l'erba"
"Ma che cazzo, Andrea, tu non sei solo fuori di testa, tu sei COMPLETAMENTE malata! E poi cosa c'entra questo tizio ora?"
"Gli chiederò di seguirla e di attaccarlo contro il suo zainetto"
"Non riesco a crederci, davvero. E comunque stai esagerando se hai solo intenzione di scopare, potresti semplicemente fare ciò che fai sempre quando punti una ragazza"
"Non lo so.. è che.."
"È bella, dolce, impacciata e bla bla, ho capito, spero solo ti piaccia davvero, altrimenti la stai illudendo alla grande facendo così "
Piacermi davvero? Lei? Non riuscivo a pensare lucidamente quando si trattava di Martina.
Chiusi gli occhi per cinque lunghissimi secondi e sospirai profondamente.
"Che cosa mi succede?"

17 days to fall in loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora