FIDARSI
HARRY.
Passai tutto il mattino a dimenarmi sul divano divorato dal nervosismo e dalle possibili domande che mi avrebbero posto tutti quanti. Al centro del mio petto percepivo un peso interiore insopportabile. Senso di colpa.
Sapevo di averla lasciata con Abe, che seppur imbecille e ingenuo per com’era, ero consapevole del fatto che l’avrebbe ascoltata. Li avevo visti stringere un rapporto davvero speciale da quando Pidge era arrivata qui. Forse perché Abe era l’unico normale costretto a stare tra di noi e Pidge non lo era da meno. Ma proprio perché Abe era costretto a tenersi dentro determinate cose su di noi, non doveva starle vicino.
A quel punto divenni confuso persino su me stesso. Pigeon era una ragazza troppo in gamba per tenerle testa e l’avevo capito dal primo momento in cui avevo cercato di spregiudicarla e lei mi aveva deriso. Facevo costantemente domande ad Abe su cosa facesse senza pensarci. E non capivo davvero perché mi interessasse.
Adesso che l’avevo ferita, e stavolta per davvero, ero interessato a sapere come stesse come se io fossi Abe. Ma Abe era con lei ed io no. Crebbe il mio fastidio, e un’altra volta non capii il perché.
Sobbalzai quando il campanello trillò ed in un secondo fui lì davanti ad aprire la porta.
La chioma bionda di mia sorella mi spinze indietro mentre cominciava già a blaterare. Un seguente Abe silenzioso e cupo entrò dopo di lei, ed infine quella Ally.
Kyle sbucò dalle scale. Tutti quanti si voltarono fissandomi. L’unico a non farlo fu Abe.
“sei così idiota?”-sbottò ad un tratto Mad.-“se lei verrà a raccontarmi il tutto cosa pensi che dovrei risponderle?”
“non le si possono dare delle risposte.”-ringhiò Ally.
“Allison è tutta colpa tua se siamo in questa merda.”
“c’eravate anche voi quella notte, non è del tutto colpa mia!”
“scusa?”-sbottai.-“ti sei allontanata dal clan da sola, noi non eravamo con te mentre hai..”
“smettetela!”-urlò Kyle.
Sobbalzammo tutti quanti ed un improvviso silenzio piombò in stanza. Madison spezzando il silenzio con i suoi tacchi prese posto sulla poltrona e poi cominciò a picchiettare le unghia sul bracciolo. Allison si sedette sul tappeto e adesso gli unici non seduti eravamo io e Kyle. Kyle girò tutto intorno e si piantò al centro.
Mi lasciai andare contro il muro, fissando con disprezzo Allison.
“Abe, cosa ti ha detto?”-mormorò Kyle infine.
“lei si chiede perché Harry sia a conoscenza della morte di sua sorella. E si è un po’ lasciata andare perché..le fa ancora male, ovviamente”.
“cosa le hai detto tu?”-sputai.
“cosa le ho detto?niente, cosa avrei dovuto dirle!”-esasperò.-“ho dovuto fingere che non sapessi niente e non hai idea di come mi senta adesso.”
“sei stato tu ad avvicinarla a noi, Abe. Io ve l’avevo detto di tenerla lontana.”
“sarebbe filato tutto liscio se tu non ti fossi fatto scappare la merda dalla tua bocca!”-mi urlò Madison.
Alzai un sopracciglio, meravigliato. Lei non aveva il diritto di dirmi una cosa del genere.
“Mad, calmiamoci”.
“calmiamoci?davvero, Kyle?”-ironizzai.-“Mad, le hai mai detto che io sono tuo fratello?”
Madison schiuse le labbra ma tra di esse non uscì alcun suono. Ovvio. Sapevo che non le aveva minimamente accennato una cosa del genere nonostante anche loro erano diventate ottime amiche. Non sapevo come prenderla ma in un certo senso la sua teoria era giusta. Sapevo che non le aveva detto nulla perché dato il mio comportamento lei non voleva perdere la ‘’nuova amichetta’’, ma se davvero aveva intenzione di comportarsi così, non aveva il diritto di rimproverare me.
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PAST
FanfictionPidge sceglie come sua prossima meta Seattle. La sceglie per ricominciare ciò che le sembrava fosse rubata per sempre: una vita. Cercando di reprimere il ricordo della sorella minore uccisa senza pietà da un assassino ancora sconosciuto, dopo due a...