“quanto resterai qui?”.
Tyler era quel tipo di cratura non umana a cui piaceva condurre una vita umana la quale gli era stata strappata da tempo. Era quasi confortante, come se stessi vivendo una vita normale.
Per un momento mi soffermai sulla bibita che mi aveva posto davanti, un normale cocktail che ogni essere umano avrebbe bevuto. Potevo farlo anch’io, ma ero completamente fuggito a quelle abitudini.
“non lo so, se è un problema io..”
“no fratello, non intendevo questo”-ridacchiò.-“sei il benvenuto, lo sai”.
Se io non fossi capace di individuare chi è esattamente come me, sarei certo che Tyler fosse un essere umano come la maggior parte degli abitanti su questa terra. Vestiva come uno di loro, jeans chiari in contrasto con maglie scure e curava i suoi capelli con shampoo e cera, rasando la barba quasi inesistente sul suo volto. Sembrava la copia di Mad al maschile.
Scossi la testa a quel pensiero.
“quindi è la sorella?la sorella di quella che Ally..”
“sì..”-sospirai.-“è in città da un mese se non di più.”
“ed Allison?”
“quando c’è lei trattiene il fiato. Gli altri del clan se la sono fatti fin troppo amica da quando ha messo piede in città. Quindi è troppo tardi per esternarla. Credo che siano gli unici amici che ha per adesso.”
“ma..?”
Tyler mise i gomiti sul tavolo e cominciò a fissarmi con un ghigno sulle labbra. Classico.
“mi piace un’umana.”-sputai, rassegnato.
“caspita..è stato facile fartelo dire.”-ridacchiò.
“non facile tanto quanto rifugiarmi quì per starle lontano.”
“perché farlo?insomma, non sei il primo a cui succede. “-blaterò.-“è plausibile. Ognuno di noi si stanca a stare nello stesso ambiente con le stesse facce pallide.”
“ma per quanto io ti possa sembrare infrangibile, non voglio che per quello che sono lei venga prosciugata.”
“parli per te o..?”
“no. A quanti pericoli la esporrei?”-sbuffai.-“lascia stare.”
Tyler annuì ingurgitando tutto il cocktail in un sorso. Feci una smorfia disgustata mentre afferrava il mio e ripeteva l’azione.
“gli altri dove sono?”
“i fratellini sono al college. Louis vuole terminare i suoi corsi per trasferirsi insieme a sua sorella.”
“trasferirsi?”
“indovina dove?”-rise.
“Seattle?”-inarcai le sopracciglia, dicendo la prima città che mi era venuta in mente.
“esattamente amico. Quindi penso che se non fossi venuto qui, in pochi mesi li avresti rivisti.”
“e tu rimarrai solo?”
“non lo so..”-agitò le mani.-“quante belle vampire potrebbero esserci a Seattle?devo pensare a tutto.”
Risi, forse per la prima volta dopo tanti giorni.
“e quello lì? Abeston?come si chiamava?”
“Abe?bhe, è ancora vivo.”
“uh”.-strinse gli occhi.-“qualcosa nella tua voce mi dice che vorresti il contrario.”
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PAST
FanfictionPidge sceglie come sua prossima meta Seattle. La sceglie per ricominciare ciò che le sembrava fosse rubata per sempre: una vita. Cercando di reprimere il ricordo della sorella minore uccisa senza pietà da un assassino ancora sconosciuto, dopo due a...