MERITARE LE RISPOSTE.

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Abe rise un’altra volta quando feci per inciampare sui miei passi. Ringraziai il cielo di avere lui accanto, ritrovandomi confusa sul mio stato. Erano stati due bicchieri di troppo o erano le scarpe che aveva acquistato Madison?.

Persino Kyle quella sera non sembrava il Kyle che conoscevo io. Che conoscevamo tutti. Rideva tanto e l’avevo ritrovato a filtrare con una ragazza mentre Abe scuoteva il culo accanto a me in pista. La gente si divertiva a guardarlo ed era una cosa di cui io andavo fiera. Le persone spesso insicure e manipolate sono quelle attirano più la gente, inconsapevoli.

Per quanto i miei pensieri più negativi andassero a Madison e alla sua brillante idea, dovevo anche ringraziarla perché dopo quasi due settimane ero riuscita a divertirmi e a non pensarci. In realtà non capivo neppure perché mi ci soffermassi. . a pensare ad un singolo momento che adesso dubitavo fosse davvero accaduto.

“vi prego, dobbiamo fermarci”-brontolò Allison, indicando una panchina poco più in là.

Abe le fece una smorfia dietro, quasi imitandola, il che mi fece ridere ancora più forte prima che lui mi tappasse la bocca. La riccia si voltò e lo fulminò con lo sguardo, quasi avesse gli occhi dietro la testa pronti a controllare ogni sua mossa.

Abe sorrise innocentemente prima di trascinarmi più avanti.

Mi lasciai andare contro la panchina, tesa dal fatto che Allison si fosse seduta accanto a me. Era la più lontana a me del gruppo, e questo mi faceva sentire a disagio con lei stessa.

“dio, non le sopporto più”.-sbuffai, chinandomi.

Afferrai la cinghia delle scarpe e sobbalzai quando Allison spostò i miei capelli sulla spalla destra. La fissai confusa.

“hai un buon odore, sai?”

Corrugai la fronte, schiudendo le labbra. Avevo cosa?.

“Allison.”

Il tono di Kyle –teso e rabbioso- la fece scattare tanto da non rivolgermi più uno sguardo mentre toglievo via le scarpe e mi sgranchivo un po’.

Abe tirò fuori un argomento che subito dopo fu esteso da Madison. Non riuscii a prestargli attenzione perché l’affermazione sull’odore fece scattare a me il ricordo di Harry che accennava la stessa cosa il primo pomreggio che passai a casa di Kyle con gli altri, dopo aver litigato, prima che uscisse via di casa.

Deglutii non riuscendo a capire se fosse qualche malattia o qualche fissazione del gruppo, prima di rivolgere uno sguardo ad Allison.

Quasi come se avesse affermato la faccenda degli occhi dietro la testa si voltò incontrando il mio sguardo. Occhi freddi, narici dilatate. Chinò la testa di lato, inarcando un sopracciglio.

Sgranai gli occhi nel momento esatto in cui mi rivolse un sorriso. Un sorriso che non avevo mai visto e che sarebbe rimasto per sempre impresso nella mia mente.

“oh mio dio.”

Gli altri cessarono di parlare quando scattai indietro ed i canini di Allison si facevano ancora più visibili mentre il suo respiro affannato più presente.

Notai solo Kyle fissarmi sbalordito ed Abe gettare un urlo prima di ritrovarmela addosso. Afferrò le mie braccia tentando di bloccarmi, quasi come se attorno a noi non ci fossero gli altri, non ci fosse gente.

Tentai di sfuggire alla sua presa ma restai senza fiato quando contro il muro, sentii la cassa toracica quasi polverizzarsi. Rivolsi la testa al cielo tentando di annaspare un po’ d’aria, tentando di respirare. Ma tutto ciò che riuscivo a vedere furono soltanto un paio di occhi rossi fissarmi ed una bocca spalancata diretta verso il mio collo.

PASTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora