1.3 - Venerdì, 12 Settembre 2014

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Venerdì, 12 Settembre 2014

Ciao Aurora, ben tornata.
Ti ho sentito entrare, ero nella mia camera, perché non sei venuta a salutarmi?
Sei tornata e ti sei precipitata subito in camera tua, senza nemmeno avvisarmi che eri rientrata.
Perché Aurora?
Perché quando torni non vieni più in camera mia a salutarmi?
Neanche un sorriso mi fai più!
Che hai Aurora che ti sento piangere disperata?
Quasi rischio di non finirla questa lettera per precipitarmi da te, ma poi ci ripenso e resto qui seduta a scrivere, che forse è meglio.
È successo qualcosa con Luca?
Dimmelo Aurora, magari posso darti un consiglio.
Aurora, ti chiamo ed è un sussurro; tu non lo senti, troppo spazio ci separa, troppa vita fra di noi.
Aurora, ti chiamo più forte, ma tu non senti ancora, colpa della tua musica nelle orecchie.
Anche i cantanti fra di noi.
Mi viene da piangere Aurora, ed è colpa tua.
Sentiti un verme ora.
Scherzavo, Aurora, non ti dico nulla che sto soffrendo così almeno una di noi due è salva dal dolore.
Ma siamo sicuri che ci si possa salvare dal dolore?
Il dolore investe tutti allo stesso modo, non importa la causa che lo scatena, la reazione è la stessa per tutti.
Il dolore non ha pietà, arriva, mangia, divora e torna indietro lasciando solo resti, brandelli di anima, pezzi di essere umano lasciati lì, finché qualcuno passa e ha buon cuore di rimetterli insieme.
Io non so se ci riesco con te, Aurora
Tu con me no di sicuro.
Vediamo quanto ci metti ad accorgerti che sono cambiata, che sto soffrendo, che non sono più la bambina di prima.
Mi manchi.
Torna da me, ti prego.

A.

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