D.H

8 0 0
                                    

Stava lì, in piedi a fissare come la sua amata corresse su una barella lungo il corridoio che la portava d'urgenza in sala. Come era potuto succedere? Lui proprio non se lo spiegava, non ci riusciva proprio.
Lui si era allontanato dall'auto per soli due minuti. Come poteva essere successo tutto in soli due minuti? Non riusciva a rispondere neanche a quella domanda. Non riusciva a rispondere a niente di niente.
15/06 un giorno che doveva ricordare per la vita e ora era stato costretto a dimenticare, una data per loro importante, la più importante, ora sarebbe stata sinonimo di sofferenza. A causa di quel errore, quel misero errore, quella data sarebbe stata cancellata da ogni suo calendario in possesso.
Secondo dopo secondo tutti i suoi desideri, tutto ciò che aveva... Smise di pensarci continuando a fissare quel corridoio pieno di tristezza e speranza.
Speranza, secondo molti è l'ultima a morire ma non per lui. Per lui la speranza lo aveva abbandonato quando arrivò l'ambulanza e ci salì dentro. Sapeva fin troppo bene che per lei ormai non c'era più nulla da fare nonostante i paramedici insistettero nel provare a salvarla.
Pochissimo tempo passò che, sia la famiglia di lui che quella di lei arrivassero in ospedale: entrambe le madri piangenti corsero ad abbracciare il ragazzo mentre i due padri si sedettero in disparte. Uno si prese la testa fra le
   mani mentre l'altro cercò di consolare, come meglio poteva l'amico.
Passarono ore dal loro arrivo ed il ragazzo, a causa della stanchezza che stava poco a poco prendendo pieno possesso di sé e perché ingombrava il corridoio si sedette in disparte con la sua scatolina in mano aprendola e chiudendola ripetutamente osservando, ogni tanto, intensamente il gioiello al suo interno contento.
L'infermiera che gli aveva accolti uscì a testa china dalla stessa porta da cui un'equipe di medici entrarono. Diede la notizia la quale stroncò l'animo dei cinque presenti.
Ormai era andata.

Passarono gli anni. Tutto era passato, tutto tranne il dolore, quello più forte della perdita della persona più cara nella tua vita.
Nonostante tutto era riuscito ad andare avanti.
Si era laureato con il massimo dei voti ed era riuscito a diventare il medico più conosciuto nella clinica e probabilmente anche in tutta America.
Era riuscito a tenersi stretto il suo unico vero amico ma ora era tutto diverso.
Stava peggiorando, ogni giorno sempre più, i medicinali cominciavano a non fargli più effetto.
E poi un giorno lo capì. Capì che era arrivato il momento. Prese la scatolina che teneva nel comodino da anni, l'aprì e sorrise. L'avrebbe raggiunta e come aveva sempre desiderato: solo dopo aver salvato più vite possibili.
Continuò a sorridere pensando ai bei momenti passati insieme a lei.
In poco tempo se la ritrovò di fronte a lui, giovane e bella come l'aveva lasciata.

Ciò Che Mi Viene In Mente Finisce QuiWhere stories live. Discover now