Ciò Che Mi Viene In Mente Finisce Qui

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JOSH E IL DRAGO

Era come un presentimento... Era la certezza che davanti a lui ci fosse una creatura spettacolare.
Il cuore cominciò a corrergli in petto mentre si avvicinava lentamente, sempre di più, con il fiato sospeso. Allungò una mano e sfiorò il ferro dei cancelli."Dove sei?"
Una ringhio sommesso. Un luccichio e un movimento rapidissimo. Fu allora che lo vide.
Un drago!

Josh lo gaurda con gli occhi spalancati, quasi volesse calmarsi la vista e il cuore di quello spettacolo. Man mano he si avvicinava al drago ne coglieva i dettagli: aveva penetranti occhi rossi che lo scrutavano da ere dimenticate e le sue ali erano ripiegate a coprire i fianchi maestosi, pulsanti di vita. Immobile come una scultura, di una scultura aveva la fierezza. Era nero, ma di un nero profondo come gli abissi; ai lati della testa il nero stemperava nel rosso, che si scuriva nella sporgenza della colonna vertebrale e nelle venature delle ali e si schiariva sul petto imponente.
Josh si disse che non esisteva niente di altrettanto bello esisteva forte, niente di così grandioso e possente; cosa doveva essere poterlo cavalcare, sentire il battito del suo cuore, solcare con lui il cielo!
Con il fiato sospeso, gli si avvicinò con prudenza. Si chinò di fronte a lui, sentendosi piccolo ed insignificante. Guardò gli artigli, che perforavano il suolo, e immaginò che potessero uccidere un uomo con un colpo solo. Poi si accorse di una cosa che avrebbe dovuto notare prima: il corpo del drago era stretto da catene che gli stringevano la carne fino a farla sanguinare. Rivoli rossi bagnavano il terreno è l'odore di sangue era nauseante.
Il ragazzo si ritrasse di colpo, terrorizzato, con le lacrime agli occhi.
"No! Non può essere, non voglio crederci.!"
Guardò di nuovo gli occhi del drago, scarlatti e ferini, e notò la tristezza e la confusione che cancellavano qualsiasi altro sentimento.
Quella era una prigione.