Capitolo 1

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"Ivy il taxi è arrivato" "Sto arrivando" urlai in risposta a Amber, fin troppo eccitata per i miei gusti. Era dalla sera prima che continuava a ripetermi il programma organizzato da lei per i prossimi due mesi, tipico di Amber.

Presi la valigia e corsi verso l'ingresso inciampando su uno dei pochi scatoloni rimasti in giro per l'appartamento. Ci eravamo trasferite nel nostro appartamento da solo due mesi e da solo due mesi avevo i diciotto anni tanto attesi.Era da quando avevano completato la costruzione di questo edificio che non facevamo altro che fantasticare sul vivere qui e grazie all'aiuto finanziario dei nostri genitori il sogno è diventato realtà.

"Ivy mi prendi in giro? Alzati che siamo in ritardo!" Vidi il suo braccio pallido tendersi verso di me per aiutarmi a rimettermi in piedi.

"Sai stiamo andando all'aeroporto non a una sfilata, mi spieghi perché sei tutta in ghingheri?" le chiesi appena fummo salite sul taxi."Non si sa mai dove e quando si incontra l'amore". Era veramente bella, i suoi lunghi capelli rossi le scendevano dolcemente fino a metà schiena e i suoi enormi occhi scuri erano evidenziati da un trucco leggero. "Io comunque avrei evitato i tacchi a spillo e quello scomodissimo mini-abito per un viaggio di 10 ore" "Sai come si dice: chi bella vuole apparire..."

***

Il viaggio non fu dei migliore e uscita dall'aeroporto non vedevo l'ora di arrivare all'albergo e buttarmi a letto."Fra quanto arriva il taxi che hai chiamato?" chiesi in tono irritato a Amber che invece sembrava piena di energie "Se ho capito bene ci vorranno circa 10 minuti" "Sei sicura di aver pronunciato bene tutte quelle parole?" ribattei acida. Amber infatti, da brava secchiona quale era aveva deciso di imparare alcune frasi in italiano per, come diceva lei, "vivere a pieno questa esperienza". "Stai mettendo in dubbio le mie capacità?" "Senza offesa ma si" "Senza offesa ma mi hai offesa" disse corrugando la fronte, cosa che faceva spesso quando qualcosa la irritava, "Scusa non volevo essere scortese, sono soltanto stremata da questo interminabile viaggio" dissi raccogliendo i capelli in uno chignon.

I miei capelli non erano belli come quelli di Amber. In realtà nulla in me poteva vincere il paragone con Amber, non che fossi brutta, ero perfettamente nella media, ma Amber era una dea scesa in terra e io ero la sua amica mortale. Quando usciamo insieme è sempre lei quella che riceve fischi d'apprezzamento da parte dell'altro sesso, non che la cosa mi infastidisca, anzi ho sempre odiato questo gesto, ma il fatto di non essere proprio presa in considerazione in sua compagnia mi ha sempre irritato. "Non importa" mi rispose dolcemente con un sorriso.

Finalmente il taxi arrivò e mi fionadai al suo interno.

Durante quel breve viaggio Amber non fece altro che mettere in pratica le sue conoscenze della lingua provocando frequenti risate da parte del autista che però sembrava apprezzare la sua volontà.

Io invece ero rimasta a osservare quello splendido panorama che ci circondava. Le casette bianche che si affacciano direttamente e sulla spiaggia cristallina. Sembrava tutto un sogno. Un magnifico sogno da cui fui svegliata a causa della voce del tassista,"7,50€" "Ecco a lei e tenga il resto" disse Amber sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori. Il tassista ringrazio e ci aiuto con le valige, dopodiché Amber parlò qualche minuto con la ragazza alla reception mostrandole i nostri documenti e facendosi dare le chiavi delle stanze, fortunatamente si era arresa e aveva parlato in inglese. Ci fu affiancato un uomo che ci portò le valige fino alle camere. La mia camera era poco più piccola di quella di Amber ma decisamente più carina, non c'era la televisione che comunque non ci sarebbe servita dato tutte le attività che avevamo in programma. La vista era mozzafiato, affacciava direttamente sul paesino e a nemmeno a mezzo chilometro di distanza il sole stava scomparendo pian piano dietro il mare colorando il cielo di rosa e di rosso. Non sentivo più il bisogno di riposare, misi le cuffiette e mi dimenticai completamente di tutto il resto.

***

Quando non ci fu più nemmeno un raggio di luce in cielo erano ormai le 8:30 e il mio stomaco cominciava a contorcersi per la fame, mi feci una doccia veloce, indossai la prima cosa che tirai fuori dalla valigia, mi misi un paio di ballerine e uscii dalla camera sbattendo contro Amber che stava per bussare alla mia porta. "Sto morendo di fame" le dissi "Anche io il cibo sul aereo faceva veramente pena, di sotto stanno già sparecchiando che ne dici di fare un giro per la città e fermarci a un ristorantino qualsiasi sulla strada?" "Approvato."

Uscite dall'albergo ci inoltrammo nel strette stradine della città fra le piccole casine che sprigionavano luce dall'interno. Le famiglie del posto saranno tornate a casa probabilmente dopo una lunga giornata al mare ed ora si staranno godendo delle fantastiche cene caserecce mentre i giovani turisti della nostra età si troveranno in ogni tipo di locale a ubriacarsi come spugne e a ballare fino all'alba. E mentre la mia mente si perdeva in questi pensieri la vocetta felice di Amber mi riportò alla realtà "Alleluia, credevo non avremmo mai trovato un ristorante" mi prese il polso e mi tirò quasi correndo verso l'entrata.

Il ristorante era piccino e affollato, fortunatamente trovammo un posto per due dove ci sedemmo e ci fu portato il menù quasi immediatamente. Mi persi a guardare fuori dalla finestra la spiaggia quasi deserta se non per un gruppo di ragazzi che camminava allegramente. "Non è meraviglioso?" Mi domandò d'un tratto Amber. "Decisamente" risposi continuando a guardare estasiata il paesaggio che ci si presentava davanti. "Ma se non l'hai neanche guardato" rimasi un po' confusa e mi girai a guardandola con un sopracciglio alzato "Il cameriere..." rispose lei con un cenno del capo. Mi girai verso il cameriere "Non fissarono capirà che parliamo di lui" "Scusa, comunque si è carino" "Carino?!" Mi disse con faccia scioccata "Non è il mio genere" risposi cominciando a esaminare il menù, sembrava tutto così buono. "Cosa posso portare a queste belle ragazze?" disse il cameriere "meraviglioso" arrivato al nostro tavolo "Per me un insalata e una coca, grazie" disse Amber con il sorriso più seducente del suo repertorio. "E per lei invece?" Disse guardandomi "Pescato del giorno e una soda, mille grazie" risposi porgendogli il menù. Amber continuo a fissarlo per tutta la serata rendendo così impossibile instaurare un qualsiasi tipo di conversazione.

La cena fu deliziosa quanto l'atmosfera, e per la gioia di Amber il cameriere passò ripetutamente davanti al nostro tavolo.

A fine serata insieme al conto trovammo un bigliettino spiegazzato con su scritto un numero di telefono e in bella grafia "Derek", a quel punto Amber andò completamente in tilt "Che faccio lo chiamo subito? Forse è meglio un messaggio? Si meglio un messaggio, però glielo mando dopo se no fa troppo "disperata"." la guardavo sorridendo mentre lei cominciava già a partire con le sue fantasie smielate. "Non puoi prenderti una cotta il primo giorno sull'isola, te ne rendi conto vero?" Rispose con un sospiro e un sorriso a trentadue denti mentre fissava il mare "A quanto pare posso" mi alzai dal tavolo e la presi a braccetto "Sei assurda" "Lo so è per questo che mi adori".

***

Tornate all'albergo ci stendemmo per un po' sulle sdraio nel mio terrazzo parlando di tutti i piani per le vacanze fino a quando non si fece tardi e Amber tornò in camera sua augurandomi la buonanotte. Ricambiai e subito dopo cominciai a disfare la valigia tirando così fuori la mia camicia da notte. Andai in bagno mi lavai denti e faccia e mi guardai allo specchio, quando non ero a fianco a Amber sembravo molto più bella. Sorrisi alla ragazza con lunghi capelli mossi e biondi che si trovava dall'altra parte dello specchio soffermandomi sugli occhi verdi e brillanti, che erano decisamente il mio punto forte, e sul naso aquilino, decisamente il mio punto debole.

Dopodiché mi infilai a letto, lessi un paio di capitoli del libro che mi ero portata e mi addormentai beatamente guardando il riflesso della luna bianca sul mare nero.

"Sarà una magnifica estate Ivy, Perfetta!" Dissi fra me e me infine.

That SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora