Capitolo 5

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Arrivate al vialetto che dava alla casa sul mare fummo accolte dalle note di Red Light di Tiesto. "Una delle mie canzoni preferite" pensai e percorsi velocemente la stradina sterrata fino all'entrata.  Dopo aver salito un paio di gradini ci ritrovammo davanti a un grande portone aperto. Messo piede al suo interno fui travolta da odere di fumo e alcol, oltre che da una decina di persone già completamente sbronze. L'appartamento era arredato in stile moderno e l'ingresso sboccava direttamente il salone dove c'era un piccolo bancone da bar dove al momento venivano serviti drink. Poco più in la si trovaun divano bianco gia occupato da una coppietta. C'era anche una parte della sala sgobra per poter ballare. Dal salone partivano anche delle scale che probabilmente portavano alle camere da letto.

Dopo aver esaminato attentamente anche la cucina decisi di tornare al salone e di prendere qualcosa da bere.

Mi fu offerta una birra che bevvi a grandi sorsi. "Vacci piano dolcezza." Mi disse una voce maschile alle mie spalle. Mi girai e ammirai uno dei ragazzi più belli che avessi mai visto.  Biondo occhi verdi e delle spalle molto grandi. Aveva un sorriso affettuoso mentre mi guardava. "Non vorrai ubriacarti già a inizio serata.  Anche perché c'è un bellissimo ragazzo a pochi metri da qui che ti ha messo gli occhi addosso." Disse indicandomi con un cenno il ragazzo. Era Nicholas. Persi un battito e trattenni il respiro per un attimo. Era bellossimo nella sua polo bianca sgualcita e nel suo pinocchietto color cachi. Sorrise alzando in aria il bicchiere di plastica che aveva in mano. "Ti sta mangiando con gli occhi. Se mi guardasse così sarei gia fra le sue braccia. " Mi bisbigliò nel orecchio il ragazzo di prima riportandomi così al mondo reale. Per un attimo ebbi l'impressione che si stesse avvicinando a noi, e cazzo si stava proprio avvicinando. "Sei bellissima stasera." "Grazie..." Gli risposi timidamente. "Soprattutto perché per la prima volta ti vedo ne al buio ne sotto di me." Aggiunse con uno dei suoi soliti sorrisetti e lasciandomi a bocca aperta. Il ragazzo che si trovava ancora al mio fianco nascose una risata con un colpo di tosse. " AH-AH-AH. Aspetta che rido." Gli dissi in risposta. Come poteva una persona tanto bella essere così insopportabile. "Io comunque sono Nicholas Miller." Aggiunse portando la mano nella direzione del ragazzo al mio fianco che prontamente rispose "Oliver Wilkinson, piacere di conoscerti." "Piacere mio Oliver."

Dopo la stretta di mano Nicholas torno  a puntare gli occhi su di me. "Ti spiace se me la rubo per una canzone sola?" Chiese Nicholas fissando Oliver. Ma prima che questo potesse aprire bocca fui io a rispondere. "Scusa Nicholas ma sono qui con Oliver e stavamo giusto andando a ballare." Dissi stringendomi a Oliver che mi mise una mano su un fianco.  "Mi spiace amico." Aggiunse poi questo. Il sorriso di Nicholas svanì per un attimo. " Merda, arrivo sempre tardi." Aggiunse allontanadosi. Ma appena compiuto un passo si rigirò verso di me e aggiunse:"Ti prego chiamami Nick. Nicholas fa troppo serioso." E riprese a camminare. Appena scomparve emisi un sospiro. Non mi ero accorta di trattenerlo. Avevo ancora la testa fra le nuvole quando Oliver mi portò sulla pista. Mi sarebbero servite almeno un altro paio di birre per poter sopportare quell'ammasso di corpi sudati che si muovevano a "ritmo", per così dire. Ma vidi che Nicholas ci stava ancora guardando, quindi mi strinsi ad Oliver e mi feci trasportare dal ritmo di una canzone a me poco nota. Passarono tre o quattro canzoni prima che Oliver si staccasse da me. "È stato un piacere reggerti il gioco..." mi disse per salutarmi. "...ma un ragazzo dietro di te mi ha messo gli occhi addosso quindi devo giocare le mie carte. In bocca al lupo con Nick." Mi baciò sulla labbra e si fece largo fra la folla in movimento.

Ballai ancora qualche canzone finché non sopportai più l'odore di sudore diffusosi nell'aria.  Cercai l'uscita ma la prima cosa che trovai fu una porta finestra che portava su un piccolo giardino sulla spiaggia. Aprii la porta ed uscii. Mi trovai davanti un immensa spiaggia a me familiare.

"Hai abbandonato il povero Olly?" Una voce profonda e ormai nota mi fece girare. Nick era seduto su un dondolo sotto un piccolo portico a fumare una sigaretta. "Ha trovato di meglio." Risposi cercando di creare un contatto visivo, cosa che si rivelò impossibile con quel buio. "Mi sembra difficile. " Rispose gettando la sigaretta sulla spiaggia e alzandosi. "Credo di non essere il suo tipo." "Credo che nessuna ragazza lo sia." Rispose avvicinandosi. Finalmente riuscii a vederlo illuminato dalla luna. Quegli sigomi perfetti. Quegli occhi perfetti. Quel sorriso perfetto. Mi mise le mani sui fianchi. "Se mi guardi così mi sciupi." Quella boccaccia schifosa.

Non riuscivo proprio a capacitarmi di quale presuntoso pallone gonfiato mi ritrovassi davanti.

Di istinto gli spinsi le mani via. "Non ti guardavo in nessun modo." "Oh si carina. Mi guardavi come se fossi l'ultima ciambella rimasta." "Può darsi. Sai come è. Odio le ciambelle." Un mezzo sorriso comparve sulla sua faccia e mi si avvicinò ancora di più. "Ma come siamo aggressivi qui." "È una cosa ereditaria." I nostri corpi erano a poco più di un paio di centimetri di distanza. "Spero per i tuoi che non lo sia anche l'essere così scontrosi." Disse annullando quella minima distanza fra noi. Il suo profumo mi stordì. Odorova di arancia e d'estate. "Spero per i tuoi non lo sia che la stupidità." Mentre pronunciavo queste parole mi alzai sulle punte per provare a compensare quella quindicina di centimetri di differenza. Ma questo gesto mi si ritorse subito contro dato che adesso le nostre labbra si sfiorarono. Il suo respiro passava dalle sue labbra alle mie.Ero completamente in trance. Mi scordai di tutto ciò che ci circondava e mi feci cullare da quel inebriante profumo. Ripoggiò le sue mani sui miei fianchi. E io mi ritrovai a poggiare le mie sul suo petto. "Mi piace questo vestito." "Grazie." Gli risposi quasi sottovoce. Stavo annegando nei suoi occhi e non c'era più via di scampo.

"Mi piace soprattutto per ciò che scopre." Sussurrò poggiando le sue labbra sulle mie. Quasi in una carezza.

A quel contatto di istinto chiusi gli occhi e per poco non lo baciai se non fosse stato per una voce conosciuta che interruppe tutto. "IVY! IVY! DOVE TI SEI CACCIA..." Sentii il ticchettio dei tacchi di Amber fermarsi a pochi metri da noi.

Tornai finalmente alla realtà e fui immensamente grata ad Amber per questo. "Oh, santo cielo! Scusate non volevo interrompere nulla. Levo subito le tende." " Amber. Che succede?" Le chiesi liberandomi dall' "abbraccio" di Nick. "Assolutamente nulla. Tornate purè. ciò che stavate facendo. Io tono in hotel." "Ti accampagno subito. Tanto mi stavo annoiando." Amber mi guardò con aria perplessa. "Non sembrava proprio." "E invece si. Vai a prendere il golf e ci vediamo qui fuori. Okay?" "Okay." Mentre Amber tornava verso il salone, dove ancora si ballava, io mi girai e dissi:"Buonanotte Nick.

Vorrei  tanto dirti che è stato un piacere conoscerti ma sarebbe una bugia." "Vorrei  tanto dirti che credo ma sarebbe una bugia." Disse cancellando il sorriso che mi si era appena dipinto in volta. Mi girai e feci per andarmene ma appena poggiai la mano sulla maniglia della porta la voce di Nick mi bloccò. "Comunque buonanotte Ivy."

That SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora