Capitolo 2

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Amber aprì di scatto le tende "Che problemi hai?! Stavo dormendo se non te ne fossi accorta." Le dissi lanciandole il cuscino che la mancò di una decina di centimetri. "Su, su. Sono già le 11:00 e io non voglio passare tutta la mattinata a guardarti dormire." "Mi alzo fra 5 minuti..." dissi coprendomi la testa con il lenzuolo "...non è che puoi ripassarmi il cuscino però?" "Assolutamente no! Ora alzati, fatti una doccia e metti il tuo bikini più bello che si va in spiaggia!" ribatte Amber tirando via le lenzuola e buttandomi giù da quel comodo giaciglio."Ricordami perché avrei accettato di passare le vacanze con te?" "Perché così non avresti sprecato le vacanze in quella ridicola casetta dei tuoi nonni a dormire tutto il giorno" disse spingendomi in bagno e chiudendo la porta "Non sarebbe stato uno spreco passare le vacanze dormendo tutto il giorno" dissi aprendo il rubinetto e cominciando a lavarmi "Certo, come dici tu,ma ora sbrigati" rispose Amber dall'altra parte della porta.

Mi feci la doccia tornai in camera e indossai tutto ciò che Amber aveva già scelto per me "Sai che stai proprio bene così?" Mi disse sorridendo. Feci una giravolta su me stessa osservando la gonna bianca del mio vestito che si alzava. "Dovresti scegliere tu i miei vestiti più spesso" le dissi ridendo "Wow un complimento, forse dovrei farti dormire fino a tardi più spesso." "Si dovresti proprio." Le dissi spingendola amichevolmente sul letto. "Prendo gli occhiali e l'asciugamano e sono pronta" dissi a Amber cominciando a frugare fra le cose rimaste ancora in valigia.

***

Era veramente una bella giornata e la spiaggia di conseguenza era affollatissima. Il mare era una tavola e in cielo non c'era neanche una nuvola. "Io entro subito, tu vieni?" Chiesi a Amber cominciando a spogliarmi "No grazie' preferisco rimanere qui e abbronzarmi un attimo." disse lei stendendosi sulla sdraio e poggiando gli occhiali da sole sul suo piccolo nasino. "Ok allora posso rubarti la maschera per qualche minuto?" "Certo fa pure, è nella borsa." "Grazie mille". Presi la maschera dalla borsa e mi diressi verso l'acqua. Non era caldissima quindi aspettai un paio di minuti prima di immergermi completamente.

Nuotai per diverso tempo e tornai vero la riva solamente quando intravidi una chioma rossa avvicinarsi al mare e a quel punto la raggiunsi. "Ma è gelata come fai a stare qui dentro da così tanto tempo?" "Dopo un po' ti abitui." "Se lo dici tu." Era davvero comica mentre cercava di entrare in acqua in punta di piedi cercando di non bagnarsi i capelli raccolti alla bella e meglio in uno chignon. Restò in acqua a malapena 10 minuti e dopodiché uscimmo insieme.

Era ormai ora di pranzo e decidemmo di andare verso il ristorante sulla spiaggia e mangiare un insalata leggera. Finito di mangiare tornammo ad abbronzarci in spiaggia parlando del più e del meno, io feci un altro tuffo in acqua e verso le 7:00 ci incamminammo verso l'hotel parlando di che attività avremmo fatto quella sera.

Durante quel breve tragitto Amber fu fermata da una faccia familiare, era Derek. Incominciarono a parlare e Amber mi disse di andare avanti e che mi avrebbe raggiunta in albergo più tardi. Io le sorrisi e ripresi a camminare per quella stradina. In neanche 10 minuti arrivai all'albergo dove decisi di farmi un bagno caldo e alle 8:10 mi avviai nella sala da pranzo incrociando Amber per le scale "Certo che è stata una lunga chiacchierata; che vi siete detti?" le chiesi con un sorriso malizioso "Abbiamo chiacchierato per un po' e mi ha invitata a uscire stasera!" disse sorridendo come un idiota "Non perde tempo questo Derek" "Fortunatamente no" rispose con una risatina "Vado a prepararmi e vengo a chiederti un parere prima di uscire" aggiunse in fine precipitandosi su per le scale.

***

"Assolutamente no!" "Cosa ha che non va questo vestito?" "È troppo elegante per un'uscita serale, probabilmente ti porterà in un ristorante e dopo a ballare, di sicuro non a un teatro! Non capisco neanche perché ti sia portata un abito del genere" "Non credi di esagerare un po' adesso?" Disse sbuffando. "Ha uno strascico pazzesco per non parlare della scollatura!" "Lo strascico è il pezzo forte di questo vestito e se ho delle belle tette voglio mostrarle!" "Farò finta di non aver sentito... Che ne dici di questo invece?" le chiesi prendendo un vestitino a fiori che sbucava fuori dalla sua valigia. "Vado a provarmelo e torno" disse fiondandosi in bagno "A che ora avete appuntamento qui sotto?" "Alle 9:15, perché?" "Perché mancano 5 minuti." "Non ci credo, mi trucco ed esco." Ero lì dentro da ormai da mezz'ora, da quando a fine cena Amber mi mandò un messaggio con scritto 'EMERGENZA! CORRI!', parlando di Amber sapevo che la sua emergenza riguardava il cosa dovesse indossare ma non mi aspettavo ci avremmo messo così tanto solo a scegliere il vestito. "Allora? Come sto?" "Sia ringraziato il cielo che hai tolto quel vestito. Comunque stai una favola, Derek sverrà alla tua vista." "Grazie Iv." Disse dandomi una spinta con i fianchi. "Divertiti!" "Anche tu, e non passare la serata a leggere quella lagna. Chiaro?" "Ci proverò ma non prometto i risultati sperati" le risposi dandole un bacio e uscendo dalla camera.

***

Erano le 10:30 e io ero chiusa nella mia camera a leggere un libro. Decisi di uscire e di andare a bere qualcosa in un qualche locale dove ballare la sera. Misi su un vestito blu scuro e uscii all'albergo rimpiangendo subito di aver indossato le mie décolleté e non dei sandali. Trovai quasi subito un locale, pagai l'ingresso e mi diressi subito verso l'area bar "Un Cosmopolitan, grazie" dissi al barista. Avevo poca esperienza con i cocktail, di solito ordinavo una birra o simili, ma quella sera mi andava di cambiare. Idea a dir poco stupida dato che non c'era nessuno che avrebbe potuto riportarmi sobria a casa "8€" gli diedi gli 8€ precisi e mi scolai il drink tutto d'un sorso. Non sentendo l'effetto dell'alcol ne ordinai un altro e mandai subito giù anche questo. Stavo per pagare quando mi si avvicinò un ragazzo. "Offro io per la signorina qui" esordì. Lo ringraziai per quel gesto e mi alzai dallo sgabello sul quale ero seduta. "Io mi chiamo Zach" aggiunse il ragazzo "Piacere Ivy" risposi sorridendogli "Vuoi ballare?" mi chiese gentilmente porgendomi la sua mano. Guardai il locale, odiavo i locali pieni di gente dove tutti erano appiccicati gli uni agli altri, ma sentendo finalmente l'alcol entrare in circolazione accettai l'offerta del ragazzo. Lo presi per mano e mi feci portare verso la pista da ballo.

Amavo ballare e grazie all'aiuto dell'alcol non mi infastidirono neanche le ripetute spinte ricevute dalla gente. Continuai a ballare con Zach, che più che ballare sembrava praticare un qualche rito tribale, per non so quanto tempo. Le canzoni passavano in successione una dopo l'altra. "Vado a prendere qualcosa da bere" mi urlò nel orecchio per sovrastare la musica del locale, gli annuii e ripresi a ballare allegramente fino a quando non mi accorsi di un ragazzo che mi fissava, nonostante il ragazzo fosse bello da far paura quello sguardo mi infastidiva. Notando che dopo 10 minuti il suo sguardo era ancora fisso su di me ricambiai lo sguardo con fare di sfida fino a che questo non sollevo un angolo del labbro e riprese a parlare con la ragazza che per tutto questo tempo era rimasta attaccata al suo braccio.

Io ricomincia a ballare ancora per un po' decidendo infine, non ritrovando più Zach, di tornare in albergo e di dormire il più a lungo possibile.

That SummerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora