Capitolo 12

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Non sono una zoccola. Una zoccola adesso non sarebbe logorata dai sensi di colpa. Non starebbe seduta su dei gradini fuori dalla casa della sua "conquista". Ne avrebbe già fatta un altra. Non starebbe lì lì per piangere. Non sono una zoccola. Io Ivy Jackson non sono una zoccola.

"Ed ecco per noi dal vivo Miss Pomiciona del giorno. Anche se dubito che ti sia limitata solo a quello." Tutti ma non lui. Tutti ma non lui. Tutti ma non lui!

"Che ci fai qui?" "Ero venuto a cercarti per ricevere lo stesso trattamento." Nick, in groppa a una moto, aveva un sorriso così fastidioso da far salire in me la voglia di prenderlo a schiaffi.

Mantini la calma Ivy.

1...2...3...

"Sto cercando di autoconvincermi di non essere una completa puttana e tu di certo non aiuti."

"Ti sei fatta pagare per caso?"

4...5...6...

Calma! Calma!

"I credo di no. Quindi sei solo un po' troia. Puttana no."

7...8...9...

Mi prendeva in giro? Doveva prendermi in giro perché quel discorso non stava ne in cielo ne in terra.

E poi mio Dio.  Quel sorriso che non era ancora svanito come neanche quel tono duro e il suo sguardo freddo.

"Senti. Per quel poco che ti conosco credo che tu sia l'ultimo a potermi giudicare."

"Come puoi dire questo dopo il modo cavalleresco in cui mi sono comportato?"

10..."Fanculo."

Dissi alzandomi e sistemandomi il vestito.

A quel punto non mi interessava più quale fosse la strada da prendere per tornare all'albergo.  L'importante era stare lontana da Nick di almeno quindici metri.

"Quella non è la strada per tornare all'albergo." Sbaitò Nick dietro di me. Dal tono che aveva adottato capivo menissimo che stava sorridendo. "Lo so!" Non sapevo un bel nulla. "Volevo fare un giro dell'isola."

"Chiaro. Ma sai com'è. Quella è una strada chiusa."

Merda, aveva ragione.

Davanti a me c'era un cancello che non permetteva di intravedere cosa ci fosse oltre.

Volevo solo piangere. Piangere. Tutto era sbagliato. Quelle avrebbero dovuto essere le vacanze più belle della mia vita. E non avevo in mente né lo stare tutto il giorno in una stanza, né il fare la zoccola, né Nick.

Respirai a fondo abbassando le palpebre e puntando il viso verso il cielo.

Sono un'adulta Santo Cielo! Non posso e non piangerò a ogni piccolo ostacolo di percorso.

Buttai fuori il fiato un'ultima volta prima di riaprire gli occhi.

Nick era affianco a me. Non mi voltai verso di lui. Continuai a guardare il cancello davanti a me.

"Tutto a posto?"

No! Niente è a posto. Niente.

"Certo." Dissi guardandolo finalmente.

Sembrava serio mentre mi guardava con quegli occhi che sembravano leggermi dentro.

Mi girai e ripercorsi i miei passi per tornare davanti alla casa di Zach e per poi prendere un'altra strada a caso sperando fosse quella giusta. O almeno ci provai dato che dopo il primo passo Nick mi bloccò per il polso facendomi girare istintivamente.

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