𝐖𝐚𝐭𝐭𝐩𝐚𝐝 𝐧𝐢𝐠𝐡𝐭𝐬 ||𝐓𝐚𝐞𝐊𝐨𝐨𝐤||

𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛: 𝟿

Le giornate per Jungkook erano così pesanti. Non riusciva nemmeno più a sorridere o ridere. L'avevano notato tutti, così come per Taehyung. Taehyung sbagliava tutte le coreografie. Non si reggeva in piedi. Sembrava uno zombie. Ormai era inutile tenerlo in agenzia in quelle condizioni quindi decisero tutti di mandarlo a casa.

<<Scusate, non ce la faccio.>> Dice Jungkook sistemando il suo zaino e per poi uscire velocemente dalla sala prove e andarsene a casa. <<Lasciateli stare, risolveranno vedrete, non durerà per sempre. Forse mi preoccupa più Taehyung che Jungkook. Tae fa più fatica di Jungkook col lavoro.>> Dice Namjoon volendo credere in loro. <<Mh.. Però hai detto tu di lasciarli risolvere no? Io credo che Taehyung si riprenderà bene come lo farà Jungkook.>> Dice Jimin fiducioso.

Intanto Jungkook era già a casa, se ne era andato perché non ne poteva più di stare così distante da Tae, quindi se ne era andato per parlargli. <<Hyung,sono a casa.>> Chiama il ragazzo con naturalezza. All'improvviso sente cadere un pentolino. Jungkook si dirige subito in cucina ma non vede nessuno. O almeno, nessun essere umano puó immaginare che un ragazzo di 22 anni si nasconda sotto il tavolo. Tae era nascosto sotto il tavolo per paura di incontrare Jungkook. Jungkook intanto raccoglie il pentolino da terra.
<<Okay immagino ci siano i fantasmi e non un ragazzo nascosto sotto il tavolo.>> Dicee mentre appoggiava il pentolino sul tavolo sedendosi su una sedia. Scoperto. Ah Kim Taehyung non è il tuo giorno vero? Non sapeva che fare. Se esce allo scoperto sicuramente Jungkook non lo lascerà andare. Ma se rimane lì le cose non sarebbero cambiate molto. <<Hai ancora intenzione di rimanere là sotto? Il pavimento è freddo e potresti ammalarti.>> Nessuna risposta. Solo terrore da parte di Taehyung.
<<Hyung ma mi stai ascoltando almeno? Ti giuro che se esci non ti faccio nulla.>> Ancora niente. <<Okay, allora vengo là sotto?>> Jungkook stava iniziando a perdere la pazienza.
No. No. No. No. Taehyung solo a quel punto striscia via dal tavolo senza farsi sentire, nella direzione opposta di dove si era seduto Jungkook. Ora rimaneva solo una cosa.Scappare. Ma la porta era una,come la direzione.
CAZZOOOO. <<Hyung ti sei deciso quindi?>> Chiede Jungkook vedendo la punta delle scarpe di Taehyung sbucare dal lato del tavolo. Jungkook quindi si alza e si dirige verso Taehyung. Si guardarono per circa 10 secondi poi Jungkook si abbassò verso Tae. Gli tocca la mano. Era fredda, come immaginava. Gli diede la sua giacca, mettendogliela. Tutto questo con Taehyung rosso e imbarazzato. Non appena Jungkook gli mise la giacca gli sorrise. Era un sorriso triste.
<<Sembro... Sembro solo un tuo oggetto? No... Jungkook... J-Jungkook... J-Jun-Jungkook...>> Finalmente si decise a parlare Tae. Scesero delle lacrime dagli occhi dolci di Taehyung. Jungkook a quella vista gli si strinse il cuore, lo abbracciò. <<Jungkook... È qua...>> Gli sussurra Jungkook. Tae ricambiò l'abbraccio stringendolo con tutta la sua forza. Jungkook lo prese in braccio e lo portò in camera sua. <<Hyung, hai bisogno di riposo.>>
Dice adagiandolo sul letto e gli diede un bacio in fronte. <<Buonanotte Tae.>> Tae era stanco ma con la giacca di Jungkook si sentiva anche più sicuro. <<Jungkook... Puoi farmi un favore?>> Chiede Taehyung con occhi socchiusi e voce flebile. <<Dimmi...>>
<<Voglio... Voglio vedere il tuo sorriso da coniglietto prima di fare la nanna. Per favore...>> Quelle parole riscaldarono il cuore di Jungkook. Sorrise. Non era un sorriso triste. Era il solito che faceva, quello dove mostrava i suoi denti da coniglio. Taehyung chiuse finalmente gli occhi sorridendo, poi cadde nel sonno più profondo. <<Ti amo Taehyung, più di quanto immagini. Ti prego perdonami.>> Dette quelle parole posò le sue labbra su quelle di Tae. Gli mancavano. E anche tanto. Subito dopo se ne andò dalla camera lasciandolo dormire in pace. Jungkook intanto si chiedeva se erano tornati insieme o no. Però in quel momento gli bastava ciò. Si sentiva più sicuro. Decide di andare a preparare il thè, così, al risveglio del maggiore glielo avrebbe dato.