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La Sunny scivolava dolcemente fra le onde nella fresca brezza del mattino.
 
Il sole iniziava timidamente a fare capolino, tingendo il cielo di un soffuso rosa e arancio.
La ciurma, ancora mezza addormentata, stava facendo colazione sul ponte quando
improvvisamente la voce di Zoro li raggiunse..
"Ragazzi!A ore nove c'è qualcosa che ci viene incontro!"
 
 

 
...pochi giorni prima, su un'isola del nuovo mondo..
 
Le guardie pattugliavano i corridoi con assiduità quasi maniacale fermandosi di tanto in tanto
davanti alle celle. Le pareti con mattoni a vista erano ormai degradate, e la sporcizia aveva  
raggiunto anche il più piccolo angolino di Nemesis.
Quest'isola era praticamente attaccata a Punk Hazard :non era solamente affiliata con
quest'ultima ma ne faceva letteralmente parte.
Il vocìo delle guardie giungeva a noi prigioniere a tutte le ore, rimbombando per i corridoi.
Ma un improvviso rumore mi fece aprire gli occhi..

 
 
"Anna dobbiamo andare! Per l'amor del cielo sbrigati forza! avanti!"
 
 
 
Mia sorella mi slegò, liberandomi  dalle corde. Lei almeno poteva parlare, io no, perché mi avevano cucito
 
 
le labbra.
 
 
Iniziò a trascinarmi verso le cantine, il più velocemente possibile.. Quando svuotavano le botti dal vino ci mettevano dentro i cadaveri

 
 
 
per poi buttarli in mare.
 
 
 
"Forza dentro!"
 
 
Il mio sguardo interrogativo la fece innervosire ancora di più
 
 
"Anna non c'è tempo sbrigati! nella botte!"
 
 
 
Appena entrai mia sorella chiuse il coperchio su cui erano stati  praticati dei fori microscopici.
 
 
 
 Per fortuna si era messa d'accordo con Paolo, il fabbro, che aveva acconsentito anche di
rinforzare la botte con un nuovo tipo di acciaio ,  praticamente indistruttibile. 
 
 
 
Fissò l'ultimo cerchione della botte e poi si allontanò in fretta.
 
 
 
Dopo qualche minuto la botte in cui mi trovavo venne gettata  dalla scogliera, ma riuscii a
cavarmela con poco. 
 
I giorni passarono e dopo non so quanto tempo sentii delle  voci.. la botte era stata finalmente
vista.
R: "Ma è una botte! La apriamo?"
N:"Razza di babbeo!-mandando Rufy gambe all'aria- Ti sei già dimenticato cosa ci è successo
l'ultima volta che abbiamo aperto
una botte pescata in mezzo al mare?! e se fosse un'altra trappola?!"
R: "Però la apriamo?"
N:"uff..sei una cosa incredibile.."
Con non poca fatica dopo parecchio tempo riuscirono a rimuoverne il
coperchio.
Per qualche secondo rimasi abbagliata dalla gran quantità di luce che filtrava dall'apertura.
 
R: "Ma c'è una ragazza dentro!"
C: "E' ferita?"
R:"Ti senti male?"
?: "......"
R:"Ehi..?" 
 
aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto aiuto...
Con orrore notò le numerose ferite e le labbra cucite..bruciavano terribilmente..
R: "Ehi Chopper! Vieni qui ha bisogno di aiuto!"
Il ragazzo mi tirò fuori delicatamente dalla botte e mi portò in infermeria, dove mi adagiò sul
letto.
 
Appena toccai il soffice materasso sprofondai in un sonno profondo.
 
All'età di 6 anni mi avevano rapita e portata a Nemesis..quella sera ero in giardino con mio
padre a fare uno dei nostri "campeggi", e osservare le stelle col telescopio..
Ma poi mi ricordo che mio padre era rientrato un attimo in casa ed io ero stata portata via..
Quanto avrei voluto poterli rivedere..ma erano passati 11 anni..probabilmente non mi
avrebbero neppure riconosciuta..
Sospirai piano aprendo gli occhi, mentre la fioca luce del sole penetrava nella stanza..
Dopo qualche ora la porta si aprì, ed entrò nella stanza un ragazzo biondo con in mano un
vassoio.
Sulla piccola sedia girevole accanto a me si trovava un piccolo animaletto molto carino..non ne
avevo mai visti..
S:"Ciao. Io sono Sanji. Ti sei svegliata finalmente. Sono parecchie settimane che dormi, ti
senti meglio?"
Mi ritrassi spaventata..proprio quando la strana creaturina apriva gli occhi e, con un grande
sbadiglio, mi salutava allegramente
C:"Oh ciao! ti sei svegliata finalmente, eravamo tutti molto preoccupati.. Io sono Chopper"
?: "C-cosa sei?"
C: "Sono una renna. Lui invece è Sanji, ed è il cuoco più bravo che esista. Tu invece, come ti
chiami?"
?: "A-anna.."
S: "Ciao Anna, ti ho portato della cioccolata e.."
A: "NON AVVICINARTI! non avvicinarti non avvicinarti non avvicinarti non avvicinarti non
avvicinarti..anf..anf..Sta' lontano.."
S: "Va bene non mi avvicino, tranquilla. Te lo appoggio qui.."
E appoggiò il vassoio su un piccolo tavolino accanto a me..
S: "Bene.. allora vado. Bevila fintanto che è ancora calda"
Detto ciò uscì dalla porta, lasciandomi sola con Chopper.
C: "Bevi la cioccolata Anna"
Presi in mano la tazza, tremante.. e se fosse stata avvelenata..?
A: "E' avvelenata.."
C: "Ma cosa dici? Sanji non farebbe mai una cosa del genere, tantomeno ad una donna!"
Dopo tre quarti d'ora abbondanti Chopper riuscì a convincermi.
Le labbra per fortuna erano guarite..avvicinai con esitazione la bevanda ad esse e ingoiai un
sorso del caldo liquido: era squisita.

AnnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora