R:”Ma la dama del lago ci aveva detto che avrebbe fatto tornare a casa Itachi e Sasuke! “
Lucian guardò un attimo Rufy.
L:” A questo posso rimediare io.”
Sentii Itachi abbracciarmi forte , per poi scomparire nel nulla seguito da Sasuke.
Mi sentii lacerare.
Era andato via.
Non c’era più.
Non c’era più…
Kathlenn mi mise un braccio intorno alla vita, cercando di consolarmi.
Intorno a noi i Mugiwara , Emilia , gli angeli , e il mio presunto padre ci guardavano.
*
Tornammo al villaggio nel tardo pomeriggio.
Corremmo a casa da mia madre, e lei quando ci vide per poco non svenne .
Accanto a lei comparve Marcus, e fu felice di vederci sane e salve.
Sebbene Charlotte avesse sostenuto che io e Kathleen eravamo figlie di Lucian, Marcus ci aveva sempre amate come se fossimo state sue.
Era lui mio padre, anche se non era di sangue.
Mia madre appena vide Lucian gli corse in contro, per poi fermarsi e colpirlo con un potente schiaffo.
J:”SEI UN GRANDISSIMO IDIOTA!! TRADITORE! COS’E’ QUESTA STORIA?! CHI E’ QUESTA CHARLOTTE!!!!????? IO TI UCCIDO!!!”
Fu Marcus a fermarla, trattenendola per la vita, ma dovette intervenire Rufy per bloccarla.
J:” DIMMI :CHI E’ QUEL GENIO INCOMPRESO CHE HA PERMESSO TUTTO QUESTO?! SEI STATO TU! E’ PER COLPA TUA CHE CE LE HANNO
PORTATE VIA! NON VOGLIO PIU’ VEDERTI IN VITA MIA!!”
L:”Aspetta la…”
J:”SPARISCII!!!”
Io lo guardai.
Indirettamente, la colpa per essere finite a Nemesis ricadeva anche su di lui.
Sebbene mi dispiacesse doverlo ammettere, mi risultava difficile perdonarlo.
Sicuramente Charlotte doveva essersi sfogata con nostra madre per portarla a una reazione simile.
Me la sono sempre ricordata come tranquilla e pacifica, mai un attacco d’ira o arrabbiature.
Evidentemente Lucian si aspettava di sentire come la pensassi io, ma non me la sentii di tradire mia madre ed eventualmente metterci tutte in pericolo, di
nuovo.
Quello che avevamo passato a Nemesis mi avrebbe seguito finché la morte non mi avrebbe avvolta fra le sue braccia.
Sebbene non lo conoscessimo, io e mia sorella avevamo deciso di mantenerci a distanza, per non correre altri rischi.
Quindi lo guardai, e gli diedi a malincuore la mia risposta.
A:”Ci ho pensato . Mi dispiace ma io resto qui. Il fatto che io sappia che tu sia mio padre non cambia le cose. La mia famiglia è questa.”
K:”La penso come lei. “
Ci osservò triste, e cercò di parlare ancora con mia madre, ma fu inutile.
Noi non volevamo stare con lui.
Chiese di dargli una seconda possibilità, ma mia madre decise per tutti.
E la risposta fu NO.
Avevamo sofferto tutti, troppo.
Gli orrori che io e mia sorella avevamo vissuto erano troppo atroci per essere risolti con un “mi dispiace”.
I Mugiwara furono felici che mi fossi ricongiunta con la mia famiglia, e sapendo che Emilia non sapeva dove andare, chiesi a mia madre se poteva restare con
noi e lei ne fu felice, accettando di buon grado, sebbene poi, quando si rese conto della decina di angeli al seguito della ragazza, le vennero i capelli bianchi
dallo spavento.
Emilia, lungo il tragitto fino al villaggio, mi aveva spiegato che gli angeli erano sempre stati con lei, per mantenere la parola fatta a sua zia.
Non mi disse altro, né di che patto si trattasse.
I Mugiwara organizzarono una festa in grande stile e Sanji si superò nel cucinare.
Fu la serata più bella della mia vita.
Finalmente eravamo a casa, e NIENTE ci avrebbe mai più separato.
Rufy e la sua ciurma partirono l’indomani all’alba.
Abbracciammo tutti.
Ci sarebbero mancati tanto, e senza di loro non saremmo tornate a casa e non saremmo neanche vive.
Mia madre decise di contattare lo psicologo di una città vicina alla nostra isola e noi ne fummo felici, ancora di più nel sapere che era donna.
Forse la mia Chiraptofobia stava per avere fine.
Lucian non si vide più.
Mi dispiacque essere stata così dura, ma avrei preferito di gran lunga morire piuttosto che essere stata rapita e portata a Nemesis.
Lui avrebbe dovuto rischiare, almeno per evitare che ci succedesse quanto accaduto.
*
(ANNI DOPO)?: “Mamma mamma ! “
Mi voltai, reggendo un vaso pieno di fiori.
A: “Cosa c’è amore?”
Mio figlio Jacque si avvicinò saltellando felice, tenendo qualcosa fra le manine.
J: “Guarda che bello mamma?”
E aprendo le manine , mi mostrò un pulcino tutto pigolante, che con i suoi “pio pio” cercava di liberarsi .
A:”Ma è bellissimo tesoro. Dov’è papà?”
Gli occhioni di Jacque mi guardarono.
FINE
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Anna
FanfictionI Mugiwara trovano una botte in mezzo al mare al cui interno vi è una ragazza: chi sarà? che cosa le sarà successo? e come reagirà la ciurma venendo a conoscenza della verità? (Questa è stata la mia primissima fanfiction che ho scritto, e che avevo...