Il primo capitolo

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Jungkook si risvegliò con occhi appiccicosi

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Jungkook si risvegliò con occhi appiccicosi. Sbadigliando allungò una mano per spegnere quell'affare, che da solo aveva deciso di riprodurre suoni statici,graffiando e deturpando quella che sembrava una vecchia canzone anni '70. 

I sensibili occhi del ragazzo vennero accecati dalle luci a neon rosse, l'ora della radio segnava le otto del mattino. Jungkook si mise a sedere, strofinandosi piano gli occhi. Ricordandosi di essere in una stanza d'hotel, alcuni brividi gli salirono su per la schiena. 

Il silenzio riecheggiava per le mura ammuffite, si potevano udire leggermente dei chiacchiericci provenire dalla stanza affianco. Il letto, le finestre con le tendine gialle, il soffitto ingrigito- tutto nella stanza faceva fluire un senso di inquietudine nelle sue vene. 

Le camere d'albergo sono inquietanti per definizione. Cercò di confortarsi dicendosi questo. 

Il ragazzo si alzò in piedi, e quando il freddo del pavimento colpì i suoi piedi nudi non potette non rabbrividire. 

L'impianto di condizionamento era fuori uso- dato che, molto probabilmente, era vecchio di decenni.

Così come era vecchia di decenni la televisione, o la radio, o la carta da parati. 

Nessuno aveva restaurato quella stanza, nessuno aveva cambiato gli impianti, pulito i condotti o assicurato che al letto non mancassero delle molle. Quel senso di "usato" di "vecchio" non era spiacevole- ma tutto scatenava una serie di tremori lungo la spina dorsale.

Sembrava di essere nel copro di un uomo morto da decenni, che ricordava il proprio passato attraverso vecchie reliquie mal funzionanti. 

Jungkook si infilò in bagno e si dedicò una rilassante doccia, sperando che quel senso di estraneità- potendosi definire l'unica cosa "nuova" che ospitava l'appartamento- potesse scivolargli di dosso insieme alle gocce d'acqua calda. 

Il ragazzo uscì dal bagno avvolto negli asciugamani, ancora con delle goccioline d'acqua che gli slittavano giù da petto e capelli.

Il bagno era piccolo, la doccia aveva qualche problema di calcare, e il rubinetto era uno di quelli vecchio stile.

Il sapone odorava di dentifricio, e il dentifricio odorava di sapone. 

Fortunatamente, il giorno dopo, Jungkook si sarebbe impegnato a chiamare un idraulico e a comperare scorte di saponi e dentifrici. 

Il ragazzo si stava strofinando i capelli bagnati con uno degli asciugamani ricamati dell'hotel, mentre cercava un paio di pantaloni scavando tra le valigie disordinate- ancora da disfare. 

Trovò con fatica, sotto un sacco di felpe scure, un paio di jeans e della biancheria intima, che corse ad infilarsi- dato che il freddo si stava piano facendo strada sulla pelle. 

Fatto ciò Jungkook passò in rassegna ciò che la stanza conteneva.

Una bibbia in un cassetto, una radio vecchia di vent'anni e passa, e delle orride tendine gialle- macchiate e sporche. 

Si trovava al terzo piano, e  aveva sentito che una persona- molto tempo prima- si era buttata giù.

Fissò le tendine gialle, e per un attimo gli sembrò di vedere il corpicino di una donna scivolare giù dalla finestra, calarsi dal parapetto, e abbandonarsi al vuoto.

Il moro si guardò gli stivali, scuotendo il capo. 

Jungkook andò a serrare per bene le finestre, chiudendo le ante, e tolse via le tendine gialle, buttandole sotto al letto. 

Non voleva vederle, erano di cattivo gusto. 

Solo il pensiero delle storie che aveva sentito su quella stanza rendeva il suo cuore improvvisamente ansioso. 

Jungkook sospirò.

La finestra chiusa, priva di tende, alla fin fine non era poi così male. 

A passi lenti si incamminò verso la cucina, affamato. 

Il frigo-bar era quasi completamente vuoto, ma Jungkook non si scomodò a prendere quel poco che c'era, e a infilarsi in bocca quella che era una brioche vecchia e stantia. 

Tornato all'entrata, seduto sul letto, alzò lo sguardo. 

Le tende erano tornate al loro posto, appese alla perfezione ai lati di quella finestra.

I fronzoli gialli si muovevano al vento come delle lingue biforcute,

la finestra era aperta,

qualcuno in lontananza sorrideva.  

1408. - YoonkooKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora