Quarto

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Il timer segnava le "40:00"

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Il timer segnava le "40:00"

Le vie dei condotti erano una trappola mortale che lo avrebbe soffocato, le finestre erano escluse a prescindere, e la porta era ancora chiusa.

Tra quaranta minuti cosa sarebbe accaduto?

Jungkook si asciugò il sudore freddo e si piazzò di nuovo sul letto, schiena incurvata verso il basso, cercava di riprendere una regolare e lenta respirazione, imponendo al suo cuore di rallentare i battiti.

Per quanto cercasse, per quanto provasse a trovare un'uscita, finiva sempre con il sedersi sul bordo del letto: mani tra i capelli e lacrime agli occhi.

Non poteva uscire, così come non poteva chiedere aiuto- l'impotenza e la frustrazione gli fecero gettare presto la spugna. Telefono e internet non funzionavano, tutto era fuori uso. L'acqua non scorreva, l'orologio si era fermato- la sola cosa che distingueva il passar del tempo erano le luci a neon della radio che minuto dopo minuto cambiavano la loro conformazione, ogni cambio accompagnato da una intermittenza.

Persino la piccola televisione di fronte a letto, perfettamente funzionante, riceveva male- e a singhiozzo si accendeva e si spegneva.

La televisione, tra gli oggetti della camera, fu il suo tormento successivo.

Le immagini grigie, le stelline bianche che apparivano e sparivano sullo schermo di vetro del vecchio televisore si mutarono in immagini- limpide e a colore, facendo invidia alle più moderni televisioni HD.

Jungkook sobbalzò spaventato quando sentì ciò che erano ombre dei suoi ricordi, le orecchie rivolte verso la TV, ma con lo sguardo ancora fisso sulla finestra di fronte a lui.

Non voleva guardare, spaventato da cosa avrebbe visto.

Le sue orecchie captarono un rumore di vetri infranti, singhiozzi e lamenti- nella confusione del filmato si sentì un tonfo fuori campo, un corpo che cadeva, qualcuno che serrava un forte pugno alla mandibola di qualcun'altro- e questo qualcuno finiva con il ruzzolare a terra, andando a sbucciarsi una mano, pelle che sfregava sullo sporco di affilate scale. Jungkook venne strattonato via, finendo con il ferirsi il fianco andando a sbattere contro il divano alle sue spalle. Aveva provato a calmare il maggiore- ma il suo abbraccio venne rifiutato, fu spinto via, allontanato, e Jungkook non si sentì mai così mortificato. Un senso di colpa attanagliò il suo petto, e in quel momento non potette far altro se non serrare la mandibola, per vedere il maggiore che voltava le spalle e correva via dalla stanza, dopo averla rivoltata, sfogando la rabbia, gettando una sedia per rompere uno specchio- il suo viso inumidito dalle lacrime sparì dietro la porta di metallo, che venne sbattuta violentemente dietro di lui.

Istintivamente Jungkook portò una mano al fianco, ricordando un vecchio livido- risultato da quella lite- il dolore era tornato a diffondere pulsanti fitte.

Jungkook si chiuse a riccio su se stesso- evitando di pensare alla mano finita sulle scale, ferita a causa sua.

Nel seminterrato- ancora la puzza dell'alcol che impregnava l'aria- Yoongi e Jungkook ebbero un litigio, arrivarono alle mani. E quando si rividero, Yoongi era finito in un letto d'ospedale- un respiratore che a malapena lo teneva in vita.

Solo quando le immagini sparirono Jungkook ebbe il coraggio di voltarsi verso il televisore, solo per tornare a vedere le intermittenze grigie.

1408. - YoonkooKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora