Siamo già al secondo

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Jungkook spalancò la propria bocca, sorpreso

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Jungkook spalancò la propria bocca, sorpreso. 

Abbandonò il cibo e si inginocchiò al suolo, allungando le mani sotto al letto, schivando dei disgustosi mucchi di polvere- sbigottito non vi trovò le tende che poco prima aveva nascosto. 

Si risollevò in piedi e fissò la finestra- le ante erano ben aperte, e il freddo della mattina entrava attraverso esse. 

Jungkook inghiottì un groppo alla gola, e semplicemente sospirò. 

Si vede che nel mentre era in cucina una delle dipendenti dell'hotel ha deciso di entrare e di sistemare le finestre. Pensò.

Ma il ragazzo non aveva sentito nessuno, 

e come poteva la ragazza delle pulizie sapere delle tende sotto al letto,

ed, esattamente, quanto tempo era rimasto nella cucina?

Jungkook scosse il capo, si rialzò sostenendosi con le mani, per poi tornare ai bordi del letto- occhi fissi sulla finestra.

Il vento avrebbe potuto riaprire le ante, ma le tendine?

Jungkook piano si allungò verso la finestra, la chiuse di nuovo, stando ben attendo al non fissare in basso.

Jungkook soffriva di forti vertigini, aveva paura dell'altezza- per questo anche solo il sentir parlare di persone cadute giù e sfracellate al suolo, gli creava disagio.

Al petto sentiva un peso, e la testa iniziava a girare- mentre un leggero strato di sudore freddo gli si imperlava sulla pelle- di solito succedeva questo quando si trovava in altura.

Jungkook afferrò dal comodino un fermacarte dalla forma arrotondata e lo infilò tra le maniglie delle ante, così da bloccarle. Si mise le mani sui fianchi, la finestra ora era chiusa- e non si sarebbe riaperta.

Prima che potesse ritornare a mangiare, la radio decise di riaccendersi senza che nessuno la sfiorasse. 

La dolce voce di una donna riempì la stanza, un soave canto proveniente- Jungkook immaginava- da sottili e delicate labbra.

La voce cantilenò

"La finestra resta aperta, resta aperta"

Ogni tanto la voce si interrompeva, alcune intermittenze ne tagliavano la chiarezza.

Jungkook spalancò di nuovo la bocca, pelle del suo viso che piano piano impallidiva sempre più.

"Non chiudere, o cadrò"

Jungkook si voltò di scatto verso la finestra, e di nuovo l'ombra di una donna sorprese i suoi pensieri.  

La gonna stretta tra le mani, scoprendo le caviglie in modo da poter scavalcare il muro senza intoppi e inciampi, lacrime al viso- lamenti e disperazione.

La radio continuava ad emettere suoni, la voce ripeteva le stesse frasi- le intermittenze sempre meno frequenti, in modo che la voce divenne sempre più chiara, sempre più incisa.

La donna afferrò tra mani paffute il metallo del parapetto, sorpassandolo come niente. 

"La finestra resta aperta, resta aperta. Non chiudere, o cadrò"

E con un balzo si buttò giù,

e fu in quel preciso istante che le intermittenze arrivarono ad un fine, 

e, al loro posto, un acuto urlo venne emesso dalla vecchia radio, un tonfo al di fuori dalla finestra.

Jungkook spalancò gli occhi e si tappò le orecchie- lacrime che iniziarono a colare giù dalle guance. 

Con una mano zittì la radio, strattonando via la presa, e con un altra si pulì il viso.

Tornò a fissare la finestra.

Essa era chiusa, le ante serrate dal fermacarte. 

Le luci a neon della radio segnavano un ora.

O meglio, un timer. 

"59:00"

1408. - YoonkooKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora