Sesto

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Jungkook spalancò di botto gli occhi, un forte dolore a sorprenderlo proprio sotto la nuca. 

Portò una mano a massaggiarsi il punto dolente, mentre piano piano cercava di mettere a fuoco ciò che si trovava intorno e dietro di lui. Un senso di liberazione nel non poter vedere cosa lo aspettasse che sparì quando le sagome sfocate presero sempre più nitidezza, e con esse il terrore di Jungkook.

L'unica cosa che gli girava per la testa, confuso com'era, era la sagoma del bambino nei condotti di ventilazione, la paura che aveva provato, e la sua vocina che consigliava una scomoda via d'uscita.

Jungkook si trovava al suolo, poggiato su un divano in pelle color terra- talmente familiare che la sola vista lo fece sobbalzare. I ricordi scattarono tra i suoi neuroni, e spontaneamente si allontanò da quel divano- guardandolo con occhi confusi.

"Mio Dio Jungkook! Scusami, ti sei fatto male?" 

La rauca voce di Yoongi raggiunse i suoi timpani, cogliendolo alla sprovvista. 

Jungkook a quel punto volse lo sguardo di fronte a lui, la figura di Yoongi inginocchiata al suo fianco- delicatamente posò una mano sulle larghe spalle del minore e, esso, la cacciò via.

Si alzò in piedi e guardò Yoongi, che vivo e vegeto ricambiava lo sguardo- occhi pieni di preoccupazione. 

"Non credevo di averti spinto così forte, Jungkook, stai bene?" Ancora Yoongi cercò di avvicinarsi a Jungkook, provando a posargli di nuovo la mano sulla spalla, ma Jungkook si ritrasse dal suo tocco.

Intorno al ragazzo non c'era più la orrida carta da parati della 1408, ma si trovava insieme a Yoongi in quella stanza che aveva segnato la divisione delle loro vite- o, almeno, la fine di quella di Yoongi. 

Jungkook non pensò a molto. Vedere i capelli scompigliati del maggiore, i suoi vestiti sgualciti, la sua aria sciatta e sfatta- avercelo di fronte come se fosse ancora con lui gli fece dimenticare di quanto assurdo quel momento fosse.

Si porse avanti e gettò il maggiore tra le sue braccia, stringendo ambe le braccia intorno al suo busto. Il tocco del suo corpo caldo era come quello rimasto impresso nei suoi ricordi, la presenza del ragazzo sembrava così reale che Jungkook escluse la sua impossibilità, stringendolo gli scappò un sorriso. 

"Mi dispiace" Yoongi ricambiò quella gentile stretta, essa aveva atteso di stringerlo da talmente tanto tempo che rifiutava di allentarsi "Non avrei dovuto arrabbiarmi così tanto e spingerti in maniera così brusca" aveva continuato poi, poggiando la testa sulla sua spalla.

"Ti sei fatto male?" un gruppo di sottili dita andò ad arricciarsi tra i capelli corvini di Jungkook, e il ragazzo sospirò sotto di esse- sollevato.

Jungkook scosse il capo.

Quel giorno, il giorno in cui Yoongi venne investito da un auto, avevano avuto un litigio. 

Yoongi lo spinse via quando Jungkook cercò di calmarlo dalla sua rabbia, ma finì da solo, con una ferita al fianco per l'urto contro la superficie del vecchio divano. L'ultimo abbraccio era stato forzato, talmente tanto che Yoongi lo aveva rifiutato, e adesso poteva sentire di nuovo il calore emanato dal suo corpo mentre piano Yoongi gli passava le dita tra le ciocche scure dei suoi capelli. 

"No, scusa per averti dato un pugno, hyung. Non dovremmo litigare come dei bambini, non si sa mai cosa potrebbe succedere in futuro" 

1408. - YoonkooKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora