Prologo

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Gettò le valige per terra e finì con il buttarsi a peso morto sul piccolo letto al centro della camera

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Gettò le valige per terra e finì con il buttarsi a peso morto sul piccolo letto al centro della camera.

Dopo un po' di riluttanza, Jungkook passò gli occhi sui mobili impolverati, la moquette rovinata, i vecchi muri sbiaditi, le lampade fulminate e i condizionatori rotti. 

La stanza era un disastro, ma era quella meno costosa. Jungkook non poteva permettersi chissà quanto, e il fatto che in quella camera ci siano morte delle persone, aveva reso il prezzo ridicolmente basso, giovando le piccole e vuote tasche di Jungkook, che a malapena potevano contare su una somma di denaro minima al suo sostentamento.

Nuovo studente di una università vicina, da poco reduce di un improvviso allontanamento da amici e famiglia- il giovane ragazzo si ritrovava nella stanza 1408. Ne respirò la polvere e tossì, ne annaspò il tanfo e starnutì. 

La camera era una catapecchia. 

Alla reception avevano allungato la vecchia chiave di ferro, dal colore bronzo, con uno sguardo dispiaciuto.

Chi è quel poveraccio che è finito con l'essere costretto ad affittare quel rudere?

Era questo che chiedevano gli spenti e rugosi occhi della donna, che con mani tremanti- colpa della troppa caffeina- si era scomodata ad allungarsi sul suo laccato bancone per poter permettere a Jungkook di afferrare le chiavi. 

-Buona permanenza- aveva sibilato tra i denti, mandibola serrata ed irrigidita. 

Una voce da Piton in Harry Potter, severa e austera.

Jungkook semplicemente cercò di scaldarle l'animo con uno dei suoi sorrisi, denti da coniglio ben esposti, occhi formanti due adorabili lune.

Salutato la donna Jungkook salì le numerose scale due a due, si chiuse in stanza, e cadde nel sonno.

La calma prima della tempesta aveva portato Jungkook ad appisolarsi come niente-

e questo fu prima che la radio sul comodino iniziasse ad impazzire.         

1408. - YoonkooKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora