Rose e Albus rimasero stupiti; sapevano che Draco Malfoy, ex compagno di scuola non particolarmente amato dai genitori, avesse un figlio della loro età, ma di certo non si aspettavano di dover condividere il primo viaggio per Hogwarts con lui
< Ah..Beh piacere di conoscerti Scorpius > disse Rose, facendogli un sorriso < E poi ...> disse Albus fissando quegli occhi grigi < solo perché tra i nostri genitori non c'era un buon rapporto, non vuol dire che noi non possiamo quanto meno essere civili, no Rosie? > chiese alla cugina < certo! > replicò lei < il passato è passato > Scorpius sorrise ad entrambi, concentrandosi sopratutto su Al
< grazie ragazzi! E' bello poter aver qualcuno che ti parla senza pregiudizi! >
In quel momento arrivò la donna del carrello e Rose si alzò
< Un pacchetto di Gelatine tutti gusti +1 per favore! Ragazzi voi volete qualcosa? > < per me delle cioccorane, Rosie > rispose Albus < Perfetto, tu Scorpius? > < Un pacchetto di gelatine anche per me Rose, grazie >
Rose diede i soldi alla signora e tornò a sedersi dando le cioccorane al cugino e le gelatine a Scorpius, che stava per tirare fuori delle monete < lascia Scorpius, faccio io! > disse lei < sicura? > chiese il biondo < sicurissima > confermò lei. Scorpius ringraziò, prendendo il pacchetto e sorridendole.
Il viaggio continuò senza che nessuno continuasse a parlare. Era sera quando l'espresso incominciò a rallentare e in quel momento davanti al loro scompartimento arrivò una chioma di capelli neri che si scoprì essere James Sirus.
< Eccovi finalmente! > disse guardando il fratello e la cugina < E' ora che vi mettiate le divise ragazzi, tra poco saremo arrivati > e se ne andò. Allora il trio si alzò e si mise la divisa nera. Finalmente il treno fermò la corsa, poi il resto successe tutto così in fretta, che quando finalmente si trovarono nella sala grande di Hogwarts , Albus quasi non ci credeva. Lui, Rose e Scorpius si misero in fila con quelli del primo anno. Suo fratello James gli fece l'occhiolino e lui ricambiò con un timido gesto della mano, mentre la morsa nello stomaco tornò a farsi sentire.
La preside McGrannit iniziò lo smistamento e il primo nome fu quello di Scorpius, che guardò verso lui e Rose che lo incoraggiarono ad andare avanti. Appena il cappello parlante si appoggiò alla sua testa egli urlò
< SERPEVERDE! > un boato proveniente dal tavolo di Serpeverde esplose,Scorpius non aveva ancora raggiunto la postazione della sua nuova famiglia, quando la McGrannit chiamò
< ROSE WEASLEY-GRANGER! >
Rose strinse la mano di Al prima di sedersi sullo sgabello e aspettare il suo verdetto... dopo pochi secondi il capello parlante gridò
< CORVONERO! >
un boato simile a quello dei Serpeverde si accese nel tavolo dei Corvonero. Ad Al sembrava fosse passata una vita quando finalmente la preside chiamò
< ALBUS SEVERUS POTTER! >
Al si sedette sullo sgabello e quando il cappello appoggiò sulla sua testa egli incominciò a parlare
< Ah Potter! Vedo tante cose in te.. tra cui il coraggio e l'astuzia degne carateristiche di tuo padre e delle persone di cui porti il nome, ma quale devo scegliere stavolta? > Al, nonostante temesse quel momento da mesi, non disse niente e il capello parlante lo prese come un via libera e gridò
< SERPEVERDE! >
Silenzio assoluto, le uniche tre persone ad applaudirgli furono: James Rose e Scorpius.
Al andò verso il tavolo dei Serpeverde un pò amareggiato, ma si accorse che Scorpius gli stava facendo segno di sedersi vicino a lui. Quando l'amico notò la sua faccia, gli chiese
< Tutto bene Albus? > < Sì, tranquillo, in fondo me l'aspettavo..comunque chiamami Al > gli sorrise. < Ok Al! Dai, ci divertiremo un mondo io e te! Te lo prometto! >
Poi lo guardò con i suoi occhioni grigio fumo e Al si sentì mancare un battito
< Amici? > propose Scorpius, alzando la mano a mezz'aria
< Amici !> disse Al, stringendo la mano di Scorpius sorridendogli.
Albus non sapeva se lui e il figlio del nemico giurato di suo padre ai tempi della scuola sarebbero mai diventati davvero amici,ma la sola speranza di quella opzione gli fece togliere quel retrogusto amaro della delusione e gli permise di gustare l'ottima cena che si era appena materializzata davanti ai loro occhi.