7~ Il Giuramento parte 2

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«Con me come amici, sai sono stata sola per tanto tempo. Non ho mai incontrato nessuno come me» guardandomi la punta dei tacchi attesi una risposta. «Okay» risposte tendendo una mano verso di me, che al contrario della mia tremava. Gli strinsi la mano. La sua presa salda contro la mia ancora incerta e tremolante. «Uh penso che dovremmo dire qualcosa» dissi fissando le nostre mani giunte.

«Okay vediamo...Io Jack Frost giuro di esserti sempre accanto, di aiutarti e esserti amico.»

«Io Elsa Regina di Arendelle prometto solennemente di impegnarmi come amica, di esserti vicina anche nei momenti piú tristi e tener fede alla mia promessa di amicizia». A sugellare il nostro patto fu il mio orologio che suonando annunció le sei?!? Senza troppe cerimonie la mattina era arrivata e dal mare si intravedeva il bordo dorato del sole. Era l'inizio di un nuovo giorno, di una nuova vita.

Jack se ne andó quando il sole ormai era diventato un anello completo. Aver passato tutta la notte in bianco non mi aveva minimamente scalfito, solo dopo l'ora di pranzo verso le due inizia ad avvertire un pó di stanchezza. Jack non si è ancora fatto vedere e Anna e Kristoff avevano rimandato la partenza della luna di miele di nove giorni. Ero nella sala del trono quando arrivó un messaggio dalle isole del Nord. I compiti di regina non potevano essere rimandati a lungo suppongo...purtroppo. Dopo il mi classico pomeriggio al palazzo decisi di uscire dal palazzo senza farmi vedere...ancora. Mi diressi verso l'ala nord del palazzo dove una volta c'era la mia stanza e quella di Anna. In un attimo come degli spettri i ricordi riaffiorarono nella mia mente, incoraggiati dalle pareti che da tempo li reclamavano come un debito da saldare. Con la mano ripercorsi il disegno inyrecciato e la trama a fiori sulla porta bianca della mia vecchia camera. Quella parte del castello è rimasta inabitata da quando sono diventata Regina e per motivi di necessitá la mia camera è diventata una delle stanze vuote per i ricevimenti.

Qualche ora dopo...

Ripercorrere il vecchio padiglione del palazzo è stato utile per calmarmi la mente e concedermi meglio al mio ruolo di Regina, il sentiero dei ricordi avvolte è lastricato di buone intenzioni, ma non è mai in discesa e rettilineo, ma tortuoso ricco di buche e tornanti, perennemente in salita.

La notte aveva assunto una tonalitá blu ciano molto intenso e l'aurora boreale illuminava Arendelle con bagliori verdi, viola e azzuri.

«Il cielo è sveglio» sentendo quella voce sobbalzai e mi girai di scatto verso Jack. Stava fissando il cielo assorto e continuando si avvicinó di piú a me e imitandomi appoggió le mani sulla ringhiera in metallo del balcone. Imbarazzata dalla vicinanza mi strinsi le braccia attorno al corpo con la dolorosa consapevolezza di essere in camicia da notte.

Che Imbarazzo!

Quando lo guardai Jack fissava ancora l'aurora. Solo ora sotto la luce dell'aurora mi accorgo veramente del suo aspetto. Del viso giovane .Del colore dei capelli e del glaciale azzurro degli occhi. Di come la curva della mandibola si unisce al collo e al resto del corpo. Un corpo slanciato, ma forte, aggraziato da ballerino ma non per questo femminile, anzi di femminile non ha proprio nulla.

Male. Molto Male.

Ice & Snow (Jelsa fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora