Quel venerdì, dopo una mezz'oretta in cui lesse un capitolo di "Tuo, Simon" il prof fece una lezione sugli orientamenti sessuali.
Scrisse alla lavagna un elenco, che noi ricopiammo.
-abbiamo già visto cos'è la bisessualità- iniziò -ovvero...
Leah alzò la mano subito.
-una persona attratta da due generi, che possono essere maschi e femmine ma anche altri- rispose con un sorriso.
Anche il prof sorrise.
-esatto. L'omosessualità è, come spero saprete, quando si è attratti solo ed esclusivamente dal proprio stesso sesso. Oggi parleremo della pansessualità. Voi non sapete il greco, immagino, ma se lo conosceste avreste già una vaga idea di cosa caratterizza questo orientamento. Michele, la gomma da masticare va nel cestino, non nell'astuccio di Simone. Dicevo, ne avreste già una vaga idea, poiché il nome deriva proprio dal greco. Pan, in greco significa "tutto", ed è proprio questo. Una persona pansessuale è attratta da tutti i generi. Maschi, femmine, genderfluid, nonbinary... tutti, indistintamente.
-quindi si fa tutti?- chiese Michele, generando diverse risate in classe.
Che banda di idioti, pensai.
Ma Conti non si scompose, anzi sorrise.
-si può definire così- rispose tranquillamente -oppure, lo si può definire come l'amore più puro, in quanto ad un pansessuale non importa di quello che una persona ha tra le gambe, bensì del carattere e di come tale persona è veramente- aggiunse l'insegnante appoggiandosi alla scrivania, non stava mai fermo mentre spiegava, e guardando Michele dritto negli occhi -tu che definizione preferisci?
D'un tratto, un rumore dietro di me mi fece sobbalzare. Mi voltai, e vidi che Elisa aveva fatto cadere la sedia alzandosi di scatto.
-mi scusi- disse a testa bassa riferita al prof -posso andare in bagno?
-ehm, okay, Elisa. Vai pure- Elisa attraversò l'aula quasi correndo sotto gli occhi stupiti di tutti e uscì dall'aula.
Ma nessuno aveva notato una cosa. Nessuno, tranne me.
Nessuno, tranne me, aveva notato le lacrime che scorrevano sul suo viso.
-scusi, prof, posso andare anche io in bagno?- aggiunse alzandomi.
-certo, Alice- rispose, visibilmente sollevano. Forse non l'avevo notato solo io.
Uscii dalla classe e raggiunsi il bagno delle ragazze di corsa.
Appena entrai, sentii dei singhiozzi provenire da uno dei bagni. Aprii la porta e ci trovai dentro Elisa, rannicchiata in posizione fetale, scossa da lievi singhiozzi.
La abbracciai, nonostante io non sia proprio il massimo nei rapporti umani, e cercai di confortarla, qualsiasi cosa fosse successa.
-faccio schifo- singhiozzava contro il mio petto -faccio schifo.
-non è vero- mi allontanai da lei e la guardai dritta negli occhi -che è successo?
-io... io sono pansessuale- rispose asciugandosi gli occhi -l'ho capito già da un po' e... oggi, durante la lezione di Conti, l'ho detto a Matteo!- scoppiò di nuovo a piangere. Io la abbracciai di nuovo e lei aggiunse -ha detto che faccio schifo... che sono una troia... che...- e i singhiozzi si fecero troppo forti per sentire altro, ma sinceramente non lo volevo sapere.
La strinsi forte ancora, cercando di infonderle sicurezza, e dopo svariati minuti Elisa si allontanò da me e si asciugò le lacrime.
-quel coglione non ne ha idea- dissi -che tu sia etero, pan, bi, lesbica o quello che ti pare, tu sei sempre e comunque Elisa. Punto. Non sei cambiata, sei quella che eri prima e sarai sempre la stessa Elisa. Il tuo orientamento non ti cambia, poiché ci nasci, e quindi quello che sei diventata lo sei diventata essendo già pansessuale. Non sei una troia per questo, è lui quello stupido.
Lei mi guardò negli occhi a lungo, poi mi si avvicinò lentamente e posò le sue labbra sulle mie.
Che effetto mi diede? Nessuno. Come se voi baciaste una roccia. Niente.
Non fraintendetemi, sono affezionata ad Elisa, ma è solo questo: amicizia.
Non le do nessuna colpa per quel bacio. Era in un momento di debolezza. Dopo mi chiese scusa tantissime volte e ripeté altrettante volte che non mi voleva bene in quel senso.
Infine, dopo diverse scuse di Elisa e rassicurazioni da parte mia, suonò la campanella della ricreazione, e ben presto il bagno fu pieno di ragazze.
Dopo un po', arrivò Leah, e le spiegai in breve la situazione. Mi lanciò un'occhiata, poi guardò Elisa e annuì un paio di volte.
-vai pure. A lei ci penso io- mi ordinò. Aggrottai la fronte ma, dopo un segno di consenso da parte di Elisa, me ne andai, lasciandole da sole.Finita la ricreazione, le due ragazze rientrarono in classe, entrambe col sorriso.
Il prof. Corti prese un attimo da parte Elisa durante la lezione di matematica per chiederle, se andasse tutto bene immagino, ma non so esattamente quanto Elisa raccontò all'insegnante.
Comunque sia, quelli erano i primi passi verso la scoperta che, in quell'aula, di etero non c'era proprio nessuno.
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Una classe... arcobaleno!
Short StorySono sempre stata dell'opinione che niente è come sembra, e che ogni persona nasconde dentro di sé un piccolo universo di segreti, dubbi e certezze inimmaginabili. Credo anche che, bene o male, le coincidenze e la fortuna esistano, anche se tutti i...